Amori proibiti: che cos’era la fuitina

Come due contemporanei Romeo e Giulietta contrastati dalle famiglie, i due innamorati si concedevano l'uno all'altra per ottenere il consenso al matrimonio

C’era una volta la fuitina, una tradizione d’amore tutta italiana che affonda le sue origini in Sicilia. Una sorta di protesta pacifica e romantica da parte di due giovani fidanzati che, contro il volere della famiglia, decidevano di allontanarsi da tutto e da tutti per inseguire il loro amore. Di che cosa si tratta? Ecco cosa significa “fare la fuitina”.

Che cos’è la fuitina

Partiamo dal principio: il termine “fuitina” è un regionalismo siciliano che significa “fuga repentina”. Coniato nel XIX secolo, era un gesto al tempo stesso d’amore e di protesta, messo in atto da due ragazzi che, senza aver ottenuto il consenso delle loro famiglie per il matrimonio, cercavano di far valere ugualmente i loro sentimenti. Anche a costo di lasciare tutto e allontanarsi di casa, compiendo un atto che avrebbe disonorato i loro genitori.

Come due contemporanei Romeo e Giulietta, contrastati da una o da entrambe le famiglie, i giovani in questione decidevano di andare comunque contro tutti per coronare il sogno d’amore. E lo facevano ammettendo davanti ai genitori di aver consumato il primo rapporto sessuale, così da ottenere l’autorizzazione per sposarsi. Neanche troppi anni fa, infatti, non era accettabile che una donna si concedesse al di fuori del matrimonio, non per la società patriarcale del tempo. Così, ammettendo di aver avuto un rapporto sessuale, i genitori si trovavano costretti ad assecondare quelle nozze.

Dietro la fuitina, però, non sempre si nascondevano motivazioni così nobili e romantiche. Spesso, infatti, i giovani ricorrevano a questo escamotage per sposarsi prima di altri fratelli o sorelle maggiori che, secondo le tradizioni, avevano comunque la priorità. Così per non attendere tempi lunghissimi e per coronare i loro sogni, molti giovani inscenavano la fuitina, senza consumare necessariamente il rapporto sessuale.

Ma dobbiamo considerare che, a quei tempi, il matrimonio era l’unica forma di emancipazione dalla famiglia, soprattutto per le donne. E non ci sorprende che la fuitina diventasse una via di fuga, forse l’unica, da intraprendere. Indipendentemente dalla motivazione, lo svolgimento di questa fuga era il medesimo per tutti. Attraverso un passaparola o dei bigliettini, venivano allertati i complici che, nella maggior parte delle volte, erano nonne o zie che ospitavano i due innamorati in casa.

Il giorno successivo la famiglia della ragazza veniva avvisata del fatto che ella non fosse più illibata. Le famiglie era così costrette a organizzare questo matrimonio riparatore. Da non confondere, ovviamente, con quello previsto dalla legge che estingueva il reato di violenza in Italia per riparare la reputazione di lei e ripulire la fedina penale di lui.

La fuitina oggi: perché non si usa più

Con il cambiamento socioculturale in atto, e lo sdoganamento della cultura patriarcale, la fuitina è praticamente solo un lontano ricordo anche se, raramente, qualche caso si verifica ancora. Fatto è che in linea di massima i giovani oggi sono liberi di frequentarsi, di amarsi e di lasciarsi, e di aprire il cuore anche ad altri amori. Nulla ha a che vedere, infatti, con la “fuga d’amore” che molti ragazzi si concedono, spesso proprio prima delle nozze. Si tratta solamente del desiderio di stare un po’ da soli, lontani da tutto e tutti, specie nei momenti frenetici che precedono il grande giorno.