Disturbi del sonno nei bambini: come possiamo risolverli

Grazie alle linee guida scientificamente provate e al gioco possiamo affrontare i disturbi del sonno nei bambini.

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Barbara Franco

mamma e ideatrice del progetto Quid+

Per affrontare i disturbi del sonno in età pediatrica, senza ricorrere all’utilizzo dei farmaci, sono consigliate soluzioni molto diverse rispetto a quelle per noi adulti. Questo perché il sonno dei bambini è influenzato molto dal contesto famigliare e socioculturale, ma soprattutto dalle abitudini di noi genitori. Negli ultimi anni la ricerca in ambito psicologico ha testato e messo a punto diverse tecniche cognitivo-comportamentali per la cura dell’insonnia dei bambini, che sono state formalizzate in protocolli, ovvero in linee guida e procedure standardizzate e scientificamente provate.

Un recente studio ha introdotto le raccomandazioni ufficiali a livello europeo per il trattamento dell’insonnia, uno studio ampio che ha coinvolto moltissimi esperti a livello europeo a cui ha partecipato nella realizzazione anche il Dott. Liborio Parrino, Responsabile del Centro di Medicina del sonno dell’Università di Parma, intervistato nella rubrica ‘QUID+ RISPONDE’. In particolare la terapia cognitivo-comportamentale viene considerata come il trattamento di prima linea per l’insonnia, ponendo in secondo piano sia l’uso di fitoterapia ed in generale delle erbe, come l’assunzione di melatonina o di farmaci. È interessante vedere come questi interventi si basano essenzialmente sull’educazione per una corretta igiene del sonno, quindi un mix di tecniche comportamentali e di rilassamento.

Proprio su questi principi si basa il libro Buonanotte e sogni d’oro della collana QUID+, edito da Gribaudo, che aiuta a definire strategie, abitudini e riti quotidiani che si possono mettere in pratica in famiglia prima di andare a letto, per favorire l’addormentamento dei bambini. In particolare il focus del volume è sul rito della storia della buona notte e all’interno troveremo anche una bellissima storia illustrata, realizzata con tecniche prese in prestito dal mondo della meditazione, del training autogeno e dell’ipnosi, studiata per guidare il bimbo attraverso un profondo stato di calma e rilassamento, preludio ideale del sonno.

Per approfondire ulteriormente il tema, si può fare riferimento ai protocolli, messi a punto dai massimi esperti di disturbi del sonno come Michael Perlis, Mark Aloia e Brett R. Kuhn, curatori del libro Trattamenti comportamentali per i disturbi del sonno, un volume fondante per gli specialisti del sonno in età adulta come in età evolutiva e un importante strumento a disposizione anche per i pediatri e quei genitori che intendono conoscere e approfondire alcune strategie utili a prevenire l’insonnia dei bambini. Vediamone alcuni ad esempio facilmente replicabili in casa:

  • Estinzione graduale: è efficace per problemi di coricamento e risvegli notturni per bimbi tra 6 mesi e 5 anni. È importante dare delle regole e delle abitudini (orari e routine) e poi accompagnare in modo graduale il bambino a dormire in modo autonomo: per esempio, in una prima fase il genitore rimane per un po’ in camera sedendosi per terra vicino al letto, poi rimane in camera ma un po’ più distante, oppure resta fuori dalla porta e poi di volta in volta torna a controllare come si comporta il bambino.
  • L’esercizio del chiedere scusa: è indicato per promuovere la capacità di addormentamento autonomo e i problemi al momento di coricarsi. Prima di iniziare è importante istruire il bambino a dormire nell’ambiente desiderato e abituale e poi posticipare temporaneamente l’orario di addormentamento: una volta messo a letto il genitore dovrà dire frasi tipo “scusa devo andare ma poi tornerò da te”; il genitore però non esce dalla camera, si allontana solo un po’ dal letto e poi torna da lui e gli dice: “sei stato bravo e calmo e tranquillo mentre non c’ero, bravissimo” (rinforzo positivo); si ripete più volte questo schema fin che non si addormenta; se il bambino si alza dal letto, è importante ricondurlo a letto con la massima calma, evitando ogni interazione oculare e usando frasi del tipo “ritorna a letto”.

Insieme ai protocolli, possiamo utilizzare alcuni divertenti giochi per affrontare i disturbi del sonno dei bambini, ad esempio quelli legati alle paure, tipicamente del buio e dei mostri: efficace per bimbi di 4-10 anni e, oltre a dare ottimi risultati, è divertente ed economico. Il principio su cui si basano, tecnicamente chiamato shaping, consiste nell’incremento graduale del tempo che il bimbo trascorre al buio. Il bimbo gioca ad occhi bendati nella sua camera da letto e al buio, deve cercare un giocattolo nascosto in luoghi sempre più difficili da raggiungere. In questo modo il tempo che trascorrerà al buio aumenterà gradualmente. Una volta trovato il gioco il bimbo riceve un rinforzo positivo sotto forma di abbraccio o complimento.

Scopriremo quindi che adottare delle abitudini che si ripetono con regolarità tutte le sere prima di andare a letto è certamente una delle strategie più efficaci per aiutare il nostro bimbo ad affrontare il sonno in serenità e sicurezza.