Potremmo definirla, a voler esagerare (ma neanche troppo), una piaga, quella dei bambini al ristorante, tanto da doverci ingegnare con modi creativi per tenere impegnati i piccoli all’ora dei pasti. Purtroppo, la presenza di bambini nei ristoranti, spesso, viene mal tollerata ancor prima che si palesino un urletto, un pianto, un capriccio o una semplice richiesta educata. Se siamo stati programmati per tollerare tv a tutto volume, acustica terribile, risate e chiacchiericci anche piuttosto brilli e non sempre educati, mentre mangiano in un luogo pubblico, verso i bambini sembra non esserci alcuna pietà.
Molte e molti di noi potrebbero raccontare quanto, in alcune occasioni, si siano sentiti addosso gli occhi dei vicini di tavolo, solo perché accanto a sé sedeva un bambino. Altri, di come si siano sentiti in dovere, sotto la pressione di sguardi e commenti, di rimproverare i propri figli che non facevano più rumore di altri commensali.
Per non parlare di quelle forme di pubblicità, poco lusinghiere, che si fanno da soli alcuni ristoratori, annunciando di non gradire la presenza di famiglie in locali pubblici. I bambini al ristorante sono tutti maleducati come i loro genitori, questo ormai sembra un assioma in una società che vede sempre meno bambini, per cui non è in grado di relazionarvisi serenamente.
Ora, al di là di ristoranti pensati palesemente per gli adulti, per menù, numeri di tavoli, spazi e così via, e al di là di genitori e bambini che poco si sforzano ad una convivialità civile, tra tavoli e persone che non vogliono sentire che la melodia della propria voce, la maggioranza dei ristoratori e delle famiglie è nel mezzo. Queste ultime devono poter andare al ristorante come tutti gli altri, anche con più bambini, di ogni età, perché non può esserci una discriminazione basata sulla maleducazione di alcuni. Del resto, non ci sono forse anche commensali più che adulti, a volte, maleducati, preponenti, cafoni? Eppure i ristoranti sono ancora aperti, nonostante loro.
Dall’altro canto, non si può negare che il bambino, a differenza nostra, non ha voglia di mangiare fuori, per cui gli si chiede uno sforzo che non è sempre in grado di gestire. Per orario, menù, spazi, mancanza di compagnia, noia. Per questo, è giusto organizzarsi al meglio, quando andiamo al ristorante con i bambini.
Indice
Bambini al ristorante: cosa fare
Prima di vedere come intrattenere i bambini al ristorante, durante i pasti, è bene ricordare alcuni consigli, per poter vivere al meglio la nostra esperienza e la loro, per evitare il nascere di nervosismi, capricci, che potrebbero rovinare il pranzo o la cena, portandoci a litigare.
Ecco cosa fare, quando andiamo al ristorante con i bambini:
- scegliere un posto family friendly o comunque adeguato;
- prenotare, dicendo che ci saranno bambini;
- decidere per un orario consono ai più piccoli;
- farsi preparare tavoli vicini, ma separati, in presenza di amichetti;
- chiedere il menù bambini;
- domandare se è possibile servire prima i piccoli.
Trovare un ristorante pensato per le famiglie, in Italia, mette in gioco le stesse forze astrali che si smuovono per vincere al Superenalotto. Per cui, se non possiamo contare sul ristorante per famiglie, cerchiamo almeno di scegliere uno che per spazi, atmosfera e accoglienza, prometta di tollerare anche chi è più basso del metro.
Prenotare, se si può, è buona norma a garanzia di tutti. Da un lato, noi saremo sicuri di trovare un seggiolone che ci aspetti, importante soprattutto in caso di svezzamento, dall’altro sapranno come sistemare i tavoli, in anticipo, sperando che non ci diano quello in fondo alla sala, accanto all’estintore e all’uscita di emergenza. Se ci sono più bambini, può essere che la noia non arrivi mai, e per poterli intrattenere al meglio, responsabilizzandoli, si può pensare di fare il famoso tavolo dei bambini, accanto al nostro.
Ovviamente, a volte, piangere, incapricciarsi può essere sintomo di un malessere, come semplicemente di stanchezza. Evitiamo, dunque, di portare a mangiare fuori i bambini in un orario poco adatto. Forse l’orario consono è quello in cui mangiano i camerieri, prima dell’apertura, ma è un piccolo sacrificio che dovremo sopportare per pochi anni!
I bambini mangiano poco, ma non necessariamente male, eppure molto ristoranti, quelli che hanno previsto il menù bimbi, offrono quasi sempre fritti o pasta in bianco. Ad ogni modo, se non c’è altro di adatto, chiediamo di farci arrivare prima le portate dei piccolini, in modo che non debbano aspettare che sia servita tutta la sala. Meglio sarebbe se ci fosse la sensibilità, da parte dei ristoratori, di predisporre dei kit per i bambini, in modo da intrattenerli, e di servirli pian piano, ma il prima possibile!
Come intrattenere i bambini al ristorante
Prima di andare a magiare fuori con i bambini, prepariamoli a vivere questa avventura (che per loro potrebbe giustamente risultare un po’ noiosa) nel modo giusto. Insieme a loro, prepariamo un piccolo kit di sopravvivenza, uno zainetto con: colori, matite, carte, libri, peluche, adesivi e così via. Chiediamo a loro cosa vorrebbero e, come se si trattasse di una valigia, aiutiamoli a tirare fuori l’utile e a sistemarlo. Sarà divertente per loro, anche un modo per sentirsi più grandi. Ognuno avrà le proprie cose e, noi stesse non saremo costrette a portarci dietro la solita maxi borsa alla Mary Poppins.
Alcuni ristoranti, dicevamo, hanno un occhio di maggiore cortesia verso i bambini e predispongono piccoli kit gioco, tovagliette per disegnare, pastelli, anche un piccolo gadget quando si è finito di mangiare. Nell’incognita però, meglio organizzarsi.
Un’indagine condotta da Doxa per The Fork, nel 2018, ci ha restituito una fotografia nella quale le famiglie rappresentano una voce importante per il mercato della ristorazione. Quasi la metà degli intervistati (con bambini) ha riferito di andare al ristorante almeno una volta alla settimana, per cui non si capisce come mai, a volte, ci sia così poca attenzione verso una elemento così importante, quando bisogna battere cassa.
Coinvolgi i bambini, a tavola
Per intrattenere i bambini al ristorante, sarebbe bene coinvolgerli il più possibile, un po’ come fossimo a casa. Ovviamente, possiamo farlo se parliamo di bambini in età scolare. Far sentire i bambini un po’ più grandi, autonomi, è spesso per loro una gratificazione che porta risultati. Facciamogli leggere il menù e, se abbiamo dubbi sulla portata, sugli ingredienti, o se dobbiamo fare delle richieste al personale di sala, facciamo in modo che le faccia lui o lei. Senza alzarsi da tavola, con educazione, come faremmo noi. Questo creerà anche una piccola relazione o quanto meno un po’ di empatia con il personale che sarà più consapevole della presenza di uno o più bambini, senza ignorali. Trattarsi reciprocamente con rispetto sembra un’ovvietà, eppure, basta guardarsi attorno per capire che non è così.
Quando arriva il pasto del bambino, se ha bisogno, aiutiamo a tagliare, sminuzzare, separare, in modo che egli/ella possa mangiare subito, senza che si freddi e, non appena lei o lui avranno finito, o durante l’attesa, apriamo lo zaino pieno di cose di casa. Non di rado, quel libro che avranno messo con cura nello zaino, che a casa sfogliano di malavoglia, al ristorante sembrerà il loro libro preferito.
Trasferelli, stickers, origami
Se noi adulti, tra una chiacchiera ed un’altra, mal sopportiamo eventuali lunghe attese, figurarsi i bambini che a tavola non amano starci anche se si tratta di casa loro. Per questo, in quel famoso zainetto, mettiamoci dentro piccoli intrattenimenti che non creino disordini in tavola, non ingombranti né rumorosi. Trasferelli, stickers, origami sono un esempio di giochi facili da procurarsi, che trovano spazio a tavola, senza dar fastidio agli altri commensali, né tanto meno ai vicini ipersensibili accanto. Tra l’altro sono intrattenimenti lunghi, che richiedono concentrazione, per cui saranno capaci di rapire le menti dei nostri bambini anche per una buona parte del tempo.
Letture, colori e micro costruzioni
Altre armi facili da reperire e da riporre nello zaino sono i libri, gli album colorati e le piccole costruzioni. Bene se i bambini sono autonomi nella lettura e nelle altre attività, in caso contrario potrebbero richiedere un po’ di aiuto da parte nostra. Ma sempre meglio darsi un po’ di cambio con il partner, nella lettura, nel passare i colori o nella costruzione, piuttosto che dover passare il tempo a zittire, innervosirsi o inseguire, pentendosi poi dell’uscita che ci siamo concessi.
Indovinelli, quiz, personaggi e dadi
Se siamo molte creativi ma anche pronti a metterci in gioco in quei frangenti, potremmo preparare, a casa, dei piccoli indovinelli o dei quiz (se i bimbi non sono troppo piccoli), in modo che, una volta al ristorante, i bambini si divertano nel trovare la riposta corretta e passare al livello successivo. Se i bambini, poi, sono tanti, gareggiare potrà essere ancora più divertente. Alla fine, si potrà anche annunciare uno o più piccoli premi per chi ha partecipato. Altra idea carina è quella delle storie da inventarsi con piccoli personaggi portati da casa (di quelli che si inseriscono nelle dita) oppure attraverso i dadi inventa-favole. I bambini giocheranno un po’ fra loro ed un po’ con noi, così regnerà la pace con un pizzico di aiuto da parte nostra.
Giochi di carte e mini giochi di società
Tanti sono i giochi carte nei quali si possono cimentare anche i più piccolini, per cui averne a casa almeno un paio è un salvavita durante i lunghi pomeriggi nei quali i bambini non sanno cosa fare. Figurarsi come possono aiutarci al ristorante. Stesso discorso per alcuni dei più classici giochi di società che hanno la versione da viaggio. Stesse regole, stessa grafica, spesso a cambiare è solo il formato mini. Portiamo con noi qualcosa che sappiamo sia in grado di catturare l’attenzione senza litigare e che abbiamo già testato, per evitare lunghe spiegazioni che, spesso, spazientiscono ancora di più.
Altra idea, che però richiede un’abilità più consona a bambine e bambini già grandicelli (in genere più abituati a rispettare le attese), è la composizione di braccialetti che non richiedono l’uso di perline e simili. Ci sono tante versioni che prevedono solo l’uso di fili ed elastici (pensiamo ai classici s scoobydoo) dunque più gestibili anche al ristorante.
Le idee sono tante e dipendono dall’età dei nostri figli, ma anche dall’attesa tra un piatto ed un altro. Perché, se da un lato, noi dobbiamo fare il massimo per aiutare i piccoli a stare a tavola, dall’altro, gli stessi ristoratori dovrebbero fare altrettanto con i propri clienti, grandi e piccini. Del resto, ordiniamo anche per loro senza alcuna riduzione di prezzo!