Parlare della malattia e della morte non è facile; parlarne in modo lucido lo è ancor meno. Michela Murgia, dopo la prima intervista concessa al Corriere della Sera, dove ha parlato del tumore allo stadio terminale, ha condiviso ulteriormente con tutti noi il suo percorso tra la vita e la morte. Lo ha fatto con parole di una autenticità smisurata, raccontando la diagnosi, affrontando il tema della sua famiglia queer e rivolgendo un pensiero per suo figlio Raphael e il suo ultimo desiderio.
Michela Murgia, la diagnosi del tumore al quarto stadio
Michela Murgia ha vissuto tante vite, e in ciascuna ha cercato di dare il meglio di sé, senza lasciarsi indietro nulla di inespresso. Quando ha parlato del suo tumore al quarto stadio, ha colpito tutti con la sua estrema lucidità. La Murgia ci ha detto che sta morendo, che non sta "lottando", perché il tumore non è un alieno, un demone: è una parte di sé, e lei non si definisce una guerriera.
La diagnosi di tumore, per la Murgia, è arrivata in ospedale, dove è giunta in fin di vita, come ha raccontato sulle pagine di Vanity Fair, il numero che ha diretto dedicato al mese del Pride. "Era il secondo lockdown, Capodanno del 2021. Ero in condizioni di semi incoscienza, convinta di morire e con i medici convinti che sarei morta. (...) Quando mi sono ripresa e sono uscita, quando è arrivata la diagnosi del tumore era una buona notizia, perché avevo ancora tempo".
L'ultimo desiderio
Michela Murgia, a Vanity Fair così come al Corriere della Sera, ha cercato di premere su un concetto importante: la morte, di fatto, non le sta togliendo nulla. La morte viene così dipinta come un passaggio, e non come una vera e propria fine, una "ladra" o un alieno che si è impossessato di lei. "Sto facendo le cose che volevo, sto amando le persone che ho voluto, ho scritto i libri che ho voluto". Un discorso profondo, che non è facile da comprendere, di una lucidità spiazzante.
Un ultimo sogno, però, la Murgia ce l'ha, nel cassetto, con la speranza che possa realizzarsi. Le piacerebbe andare in Corea del Sud per incontrare i BTS (un gruppo musicale rivelazione del pop coreano). "È l’ultimo desiderio dei desideri, come nella Storia Infinita quando ti rimane l’ultimo da esprimere e non trovi più la strada per tornare a casa. È forse giusto che rimanga non soddisfatto".
La richiesta del figlio Raphael e l'eredità immateriale
Si parla tanto di eredità economica, e ben poco di eredità immateriale. Quell'insieme di ricordi, memorie, insegnamenti e lezioni che le persone che non ci sono più ci hanno lasciato. Ed è così che vivono oggi: attraverso ciò che siamo noi, che coltiviamo noi, che mettiamo in pratica. Il pensiero non può non andare ai figli della Murgia: sono quattro, e sono entrati tutti in momenti diversi nella sua vita, nell'arco di circa vent'anni.
"Nei momenti di transizione importanti erano tutti presenti in modo parentale", ha spiegato. Con ognuno c'è una relazione diversa, più o meno vicina, come con il figlio Raphael, di cui si è tanto discusso nelle scorse settimane. La Murgia, così, ha raccontato un aneddoto per mostrare tutta la bellezza della sua famiglia queer.
Prima di partire per l'Orient Express insieme al suo futuro marito Lorenzo, la coppia è andata a trovare Raphael a Vicenza, dove abita. In modo lucido, la Murgia ha spiegato la situazione: la diagnosi, il tumore allo stadio avanzato, la fine che non è in alcun modo evitabile. Ed è lì che Raphael le ha detto una delle cose più belle, come sostenuto dalla stessa scrittrice.
"Io sono il più piccolo, non faccio lavori artistici come voi e geograficamente ed economicamente non sono così libero di spostarmi. Ho paura che se tu muori io sarò il più orfano di tutti. Io ti chiedo, quando ti trasferirai nella nuova casa, trova il tempo, può essere anche questa estate, in cui stiamo tutti e quattro con te per tre settimane. Non abbiamo mai avuto tempo di stare così tanto insieme, dammi modo di conoscerti meglio, così che quando non ci sarai più io avrò ancora relazioni con la tua eredità". E la Murgia lo farà: nel mese di luglio, starà con tutti i suoi figli, per lasciare loro ciò che c'è di più prezioso al mondo: se stessa.