Lo sapevi che puoi fare l’alternanza scuola-lavoro con una vacanza studio all’estero? Ecco come funziona

Fare l’alternanza scuola-lavoro all’estero è possibile: ecco come integrare i PCTO in una vacanza studio, ottenere crediti scolastici e allo stesso tempo migliorare le lingue e crescere davvero

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Miriam Tagini

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista pubblicista, in passato ha lavorato come web editor, content creator e social media manager. È bilingue e collabora con testate online nazionali e magazine internazionali. Per DiLei scrive di Lifestyle nella sezione GirlZ.

Pubblicato: 29 Maggio 2025 18:56

C’è chi la sogna da mesi, chi teme di non sentirsi all’altezza e chi invece la considera solo una scusa per prendersi una pausa dai banchi di scuola. La vacanza studio ha mille volti e ognuna di noi la immagina in modo diverso.

Ma se vi dicessimo che, oltre a migliorare una lingua straniera, scoprire nuovi posti e fare amicizie internazionali, esiste un modo per trasformarla anche in un’esperienza formativa riconosciuta dalla scuola? Sì, parliamo proprio dell’alternanza scuola-lavoro, o per essere più precisi, dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), che possono essere integrati a una vacanza studio all’estero.

Un’opportunità intelligente, flessibile e — diciamocelo — molto più stimolante di certi stage in uffici polverosi che spesso vengono assegnati per prassi. Ma come funziona tutto questo? Chi può farlo? E, soprattutto, ne vale davvero la pena? Scopriamolo.

Che cos’è l’alternanza scuola-lavoro e come si collega a una vacanza studio

L’alternanza scuola-lavoro, oggi chiamata PCTO, è un progetto previsto per legge nelle scuole superiori italiane e obbligatorio per tutti gli studenti dell’ultimo triennio (per saperne di più, qui le linee guida del Ministero dell’Interno).

L’idea è semplice: avvicinare le ragazze e i ragazzi al mondo del lavoro, permettendo loro di sperimentarsi in contesti pratici, osservare da vicino ambienti professionali, acquisire competenze utili e orientarsi meglio nelle scelte future. Insomma, un ponte tra scuola e vita vera.

Tradizionalmente, questo percorso viene svolto in aziende, enti pubblici o associazioni. Ma negli ultimi anni, sempre più scuole hanno iniziato a riconoscere anche le vacanze studio come parte integrante del monte ore previsto. Come mai? Perché un soggiorno all’estero in cui si frequentano corsi di lingua, si partecipa a workshop, si segue un programma educativo strutturato e magari si svolgono anche attività pratiche, è a tutti gli effetti un’esperienza formativa.

Le competenze linguistiche, relazionali, interculturali e organizzative che si maturano in questo tipo di contesto sono preziose e perfettamente in linea con gli obiettivi dell’alternanza. Anzi, spesso si tratta di esperienze molto più ricche, complete e memorabili di quelle tradizionali.

Come funziona in pratica: cosa fare (e far fare) alla scuola

Se l’idea di unire vacanza studio e PCTO vi intriga, la buona notizia è che realizzarla è più semplice di quanto sembri. Ma serve un minimo di organizzazione. Prima di tutto, è necessario che la scuola approvi il progetto e lo riconosca come valido ai fini dell’alternanza. Questo significa che bisogna parlarne con il docente referente per i PCTO o con la segreteria didattica, presentando una proposta chiara.

In genere, si parte dalla scelta del programma della vacanza studio: l’offerta deve includere corsi strutturati, con insegnanti qualificati, e possibilmente anche attività collaterali con valore educativo. Alcune scuole richiedono che siano previste almeno 20 o 30 ore di formazione settimanale per considerarla valida.

Una volta individuata la destinazione e il tipo di percorso, sarà utile presentare un piano dettagliato con le attività previste, il numero di ore e gli obiettivi formativi. A questo punto, l’istituto può approvare il progetto e farlo rientrare nel conteggio ufficiale delle ore di alternanza scuola-lavoro.

Al ritorno, di solito si chiede di compilare un diario dell’esperienza o una relazione finale, per attestare le competenze acquisite. E in alcuni casi, si riceve anche un attestato rilasciato dall’organizzazione che ha gestito la vacanza studio, utile anche per il curriculum.

I vantaggi (reali) di unire studio e PCTO in un’esperienza all’estero

Una delle critiche che spesso si sentono fare all’alternanza scuola-lavoro è che “serve a poco”. Non è raro che studenti e studentesse si ritrovino in contesti poco stimolanti, con attività ripetitive e poco coerenti con le proprie inclinazioni. Ed è proprio qui che una vacanza studio può fare la differenza: perché unire studio e PCTO in un contesto internazionale significa aprirsi a un mondo di stimoli nuovi, imparare davvero sul campo e uscire dalla comfort zone.

Dal punto di vista personale, vivere anche solo due o tre settimane in un altro Paese aiuta a sviluppare una maggiore autonomia, rafforza la capacità di problem solving, migliora le competenze comunicative e rende più flessibili. Dal punto di vista scolastico, permette di acquisire crediti e ore utili in modo intelligente e creativo.

E poi, diciamocelo: nel futuro, un’esperienza all’estero riconosciuta anche dalla scuola fa sempre una bella figura nel curriculum. Non solo per il contenuto, ma per quello che comunica: curiosità, apertura mentale, spirito d’iniziativa.

A chi è consigliata questa opzione (e a chi forse un po’ meno)

Unire vacanza studio e alternanza scuola-lavoro è un’opportunità alla portata di molti, ma è anche vero che non è adatta a tutte e tutti indistintamente. Prima di lanciarsi, è utile fare una piccola autoanalisi. Questa formula è perfetta per chi è curioso, ha voglia di mettersi in gioco e non si tira indietro davanti a un po’ di fatica (perché sì, non è solo relax). Se vi piacciono le lingue straniere, se avete interesse per culture diverse o se sognate un futuro professionale internazionale, questa esperienza può essere un vero trampolino di lancio.

Al contrario, chi preferisce restare vicino a casa o teme troppo il cambiamento potrebbe trovare l’idea un po’ stressante. E non c’è niente di male: esistono tanti altri modi per svolgere l’alternanza in modo efficace e arricchente.

O magari potreste provare una Summer School, che offre percorsi formativi brevi, concentrati nel periodo estivo, organizzati da università, centri culturali, enti accademici o formativi che vogliono offrire esperienze educative di alto livello in un contesto meno formale e spesso molto più stimolante rispetto alla scuola tradizionale.

L’importante è scegliere con consapevolezza e capire qual è la formula che fa davvero per voi. Non si tratta di “cosa è meglio” in assoluto, ma di “cosa è meglio per me, ora”.

Idee, destinazioni e consigli per partire col piede giusto

Se avete deciso che unire vacanza studio e PCTO è l’opzione giusta per voi, il primo passo è pensare al tipo di esperienza che desiderate e alla destinazione. Volete migliorare l’inglese? Allora potreste scegliere una città dinamica come Londra, Dublino o Toronto. Preferite un ambiente più tranquillo e raccolto? Allora magari un campus nel sud dell’Inghilterra o una cittadina in Irlanda può fare al caso vostro. Ci sono anche programmi in Francia, Germania, Spagna o perfino in Asia, per chi vuole sperimentare culture molto diverse.

Informatevi bene sulla struttura del corso: quante ore di lezione sono previste al giorno? Ci sono workshop, laboratori o attività extra che possono arricchire l’esperienza? E ancora: qual è l’alloggio previsto? Famiglia ospitante, residenza o college? Ogni dettaglio può fare la differenza.

E ricordate: chiedere alla scuola con largo anticipo è fondamentale per evitare imprevisti o rifiuti. Più sarete preparati, con tutti i documenti necessari, più sarà facile far accettare il progetto e godervi l’esperienza senza stress.