TikTok è come un scrigno del tesoro: al suo interno ci puoi trovare di tutto. Dalle ricette detox all’allenamento più in voga, fino ai consigli d’amore o suggerimenti per apprendere nuove abilità o migliorare la propria salute e il proprio benessere. Ma a volte, le tendenze che diventano virali su TikTok si rivelano un po’… come dire… assurde!
Avete mai sentito parlare di vabbing? Probabilmente sì visto che l’hashtag #vabbingtrend ha più di 19 milioni di visualizzazioni sulla piattaforma social. E sebbene alcune persone abbiano accolto questo trend a braccia aperte, altre l’hanno bollato come “disgustoso”. Scopriamo allora tutto ciò che c’è da sapere sul vabbing.
Indice
Cosa significa vabbing
Per capire meglio di cosa si tratta dobbiamo analizzare la parola. Il termine vabbing deriva infatti dall’unione di vagina + dabbing e sta ad indicare il gesto di usare i propri fluidi vaginali per profumarsi. No, non stiamo parlando di un profumo in una bella boccetta di vetro al quale viene poi aggiunta una nota olfattiva che ricrea l’odore in questione. Il termine vabbing si riferisce proprio all’atto di sostituire il profumo classico con il fluido vaginale, “spalmandolo” in quelle zone dove solitamente si vaporizzano le fragranze, cioè sui polsi, sul collo e dietro le orecchie. In altre parole, è una metodica fai-da-te di utilizzo delle “proprie risorse intime” a scopi olfattivi.
Sebbene sia ultimamente diventato virale su TikTok, il vabbing non è affatto una pratica nuova. Era, ad esempio, già citata nel romanzo di Tom Robbins del 1976 Even Cowgirls Get the Blues. Più recentemente, nel 2019 la sessuologa Shan Boodram ha utilizzato il termine nel suo libro Il gioco del desiderio e in un video su Youtube. Adesso però la pratica si è diffusa a macchia d’olio, soprattutto tra i giovanissimi. La TikToker Mandy Lee è stata la prima a portare il vabbing sui social media, e ora sempre più donne stanno rivelando storie di uomini che cadono ai loro piedi grazie a questo metodo di seduzione non convenzionale.
A cosa dovrebbe servire
L’idea alla base del vabbing è che i fluidi vaginali possono contenere feromoni; una sostanza chimica che può svolgere un ruolo fondamentale nell’attrarre partner sessuali o romantici. Questa non è di certo la prima volta che feromoni e comunicazione chimica tra specie animali vengono messi in relazione. L’argomento è infatti stato ampiamente studiato. Tuttavia, il suo ruolo negli esseri umani rimane incerto e non dimostrato. Date le scarse evidenze, la comunità scientifica definisce sì i feromoni come una sorta di odore distintivo di una persona, ma senza confermarne il potenziale in ambito sessuale.
Vabbing: verità o fantascienza?
C’è qualcosa di legittimamente vero in questo fragrante rituale diventato virale su TikTok? La dott.ssa Mona Gohara, dermatologa e professoressa alla Yale School of Medicine, afferma che non esiste alcuna ricerca scientifica a sostegno di queste affermazioni. “Non c’è prova dietro il concetto di usare le secrezioni vaginali come fragranza per attirare un partner. Ci sono pochissimi risultati scientifici a sostegno del fatto che i feromoni funzionino per l’attrazione umana come funzionano per alcuni animali. E per di più, il vabbing come pratica in sé non è mai stata realmente studiata“.
Ma il popolo di TikTok si è scatenato: coloro che abbracciano la tendenza stanno riportando risultati positivi, condividendo le loro storie proprio sulla piattaforma.
C’è un messaggio (negativo) nascosto in questo trend
Pseudoscienza a parte, vero o non vero, c’è qualcosa di più profondo in gioco in questo trend. Anche se il vabbing vi sembra una tendenza assurda, è impossibile negare che il trend è una sorta di inno al femminismo moderno e alla body positivity, con l’obiettivo di celebrare le donne e riscrivere anni di vergogna sociale e sessuale attorno al corpo femminile.
Tuttavia, dando un’occhiata alle migliaia di video di TikTok, questa narrativa è stata rapidamente deragliata. Attualmente, tutti i video di #vabbing più visti sono caratterizzati da un senso di disgusto e repulsione verso questa pratica. Non si tratta di approvare o meno la tendenza, bensì di perpetuare l’idea che le vagine – e il loro odore apparente – siano qualcosa di osceno.