Quante virtù ha la pizza? Toglie la fame, stuzzica l’appetito, favorisce le amicizie, rallegra una serata, ti fa compagnia davanti alla tv, ti risolve una serata, sostituisce egregiamente la solita cena, è perfetta per gli innamorati e per gli amici, si sposa bene con la birra, la cola e il vino, la trovi in decine di gusti diversi, ti consola se sei giù, la mangi in pizzeria o a domicilio con il delivery, puoi farla a casa, piace a grandi e piccoli… Il piatto italiano più famoso (e più consumato) del mondo ha una quantità di doti che la rendono il top della nostra gastronomia, seguita dalla pasta.
Simbolo di condivisione
La pizza ha un valore simbolico che la rende sinonimo di convivialità, condivisione, serenità, soddisfazione del gusto ma anche della vista, del tatto, dell’odorato. Una bella pizza è un piacere da guardare, da annusare, da prendere con le mani oltre che da gustare. È un’esperienza sensoriale globale, che ci regala ogni volta un attimo di felicità. Inoltre è uno degli alimenti più antichi della storia del mondo.
E sulla focaccia arrivò il pomodoro
La parola “pizza” risale più o meno all’anno Mille: ne sono state trovate testimonianze scritte intorno alla zona di Gaeta (Latina). Ma fin dal Neolitico (in cui si affermò l’agricoltura, 8000 a.C.) l’umanità consumava delle focacce di forma tonda e piatta, composte di cereali coltivati, macinati e cotti su pietre roventi. Nell’antica Grecia e a Roma si mangiavano focacce bianche condite con olive, erbe e formaggio. All’origine della pizza moderna c’è lo zampino di Cristoforo Colombo: dopo la scoperta dell’America, arrivarono in occidente tanti prodotti di quei territori tra cui il pomodoro, che venne portato in Europa nel 1540. Dapprima considerato velenoso e usato solo come pianta ornamentale, questo goloso ortaggio iniziò ad essere consumato e utilizzato come alimento dalla metà del ‘700. La pizza come noi la conosciamo venne creata nel 1889 dal cuoco napoletano Raffaele Esposito in onore della Regina Margherita e dei colori della bandiera italiana: rosso pomodoro, bianco mozzarella e verde basilico, con cornicione alto e morbido e base sottile e fragrante. Alla Salita di Sant’Anna di Palazzo, a Napoli, c’è la targa in marmo che ricorda il celebre pizzaiolo. E c’è ancora Brandi, la sua pizzeria.
Fa parte della tradizione
La pizza dunque fa parte della nostra storia, sia nazionale che familiare. È radicata nelle nostre tradizioni, appartiene ai nostri ricordi e al nostro vissuto. Ed è così profondamente legata a noi da poterci rappresentare nel mondo, ma anche da assomigliarci nelle caratteristiche. Sì, perché a seconda del topping e del sapore, potremmo “essere” una pizza invece di un’altra. Non ci credi? Gioca con il test e scopri quale pizza sei a seconda della tua personalità e del tuo… gusto!