Durante il periodo dell’Avvento, uno dei più magici e attesi dell’anno, sono molte le tradizioni radicate nella nostra cultura che grandi e bambini perpetuano da generazioni. Alcune ci appartengono da sempre, altre le abbiamo ereditate da Paesi vicini e lontani perché estremamente affascinanti e suggestive.
E poi ci sono alcune che, invece, sono diffuse in tutto il mondo, seppur in maniera differente. Come quelle che riguardano le celebrazioni di Santa Lucia, la martire cristiana decapitata nel 304 d.C. durante le persecuzioni di Diocleziano.
Ogni 13 dicembre, considerato da tutti il giorno più corto dell’anno, tradizioni antiche e moderne si diffondono in maniera capillare nel nostro stivale da nord a sud, e non solo, coinvolgendo cittadini e viaggiatori. Ma quali sono le usanze più particolare di questa giornata? E perché si celebra anche nel resto d’Europa e in alcune zone del mondo? Scopriamolo insieme.
Santa Lucia, il culto
Quello che è conosciuto come il giorno più corto dell’anno, lo stesso in cui processioni, mercatini e manifestazioni religiose si snodano tra le strade, le piazze e i quartieri delle città, coincide con il culto della Santa siracusana venerata dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa. In tutta Europa, infatti, la protettrice degli occhi, degli elettricisti e degli scalpellini viene onorata da tradizioni che si preservano con il tempo.
Le tradizioni popolari, associate al culto, parlano di una ragazza nata e vissuta a Siracusa negli anni dell’impero romano dominato da Diocleziano. Si narra che la giovane spendesse la sua vita, e anche il patrimonio della sua famiglia, per aiutare gli altri, i più sfortunati e i poveri, e che spesso andasse a cercarli, munita di una lanterna o di ghirlande di candele, tra le catacombe della città. Secondo alcuni studiosi il motivo del martirio è proprio riconducibile alla scelta della fanciulla di donare soldi ai poveri, piuttosto che condividerli con un pretendente pagano che denunciò, di conseguenza, la ragazza di professare il cristianesimo.
La Santa è da sempre associata alla luce (il suo nome deriva da lux, luce). Compare anche nella Divina Commedia come il simbolo della luce data dalla sua vicinanza a Dio. È spesso invocata contro le malattie degli occhi perché la tradizione vuole che le furono strappati, o che addirittura fu lei stessa a strapparseli per non cedere alle adulazioni del peccato.
Prima dell’introduzione del calendario moderno, la celebrazione del culto cadeva in concomitanza del solstizio d’inverno, da qui è nato il celebre detto popolare “Santa Lucia è il giorno più corto che ci sia”.
Santa Lucia, tradizioni dal mondo
Il culto di Santa Lucia è molto sentito in Italia e in Europa. Le testimonianze più antiche del Bel Paese ci portano proprio in Sicilia dove una fonte del IV secolo menziona il giorno di Santa Lucia come una festa locale. Solo nel VI, invece, la festa assume importanza universale all’interno della Chiesa come giorno di commemorazione della martire.
La diffusione in Europa, e soprattutto nei Paesi del nord, invece, è collegata all’opera dei missionari che con l’obiettivo di evangelizzare le popolazioni locali diffusero anche il culto di Santa Lucia, di quella giovane ragazza che con il suo operato portava la luce in mezzo alle tenebre. Secondo alcuni studiosi le celebrazioni religiose più moderne hanno ereditato dalle tradizioni pagane della cultura scandinava, come la lotta tra il bene e il male, elementi e usanze. Santa Lucia è oggi una delle poche figure religiose celebrate dalle popolazioni nordiche.
Ma quali sono le tradizioni più comuni in Italia e in Europa? A Siracusa, città natale di Santa Lucia, la festa è molto sentita. Il 13 dicembre, giorno della processione, una grande statua d’argento della Santa viene fatta sfilare per la città. Celebrazioni e altre tradizioni prendono vita durante tutta la settimana. I cittadini sono soliti preparare dei pezzi di pane a forma di occhio che vengono mangiati proprio il 13 dicembre come buon auspicio contro le malattie degli occhi. I festeggiamenti, inoltre, continuano in strada dove tutti si incontrano tra canti e sfilate.
Anche nell’Italia settentrionale, e in quella centrale, il culto è venerato. In alcune zone della Lombardia e in Veneto, per esempio, i bambini attendono i doni di Natale che Santa Lucia porta in anticipo tra la notte del 12 e il 13 dicembre in sella a un’asina bianca. Festa grande anche a Venezia ogni 13 dicembre per commemorare la Santa. La Laguna, infatti, è custode delle spoglie della fanciulla che sono conservate all’interno dell’omonimo Santuario.
Nei Paesi del Nord Europa, invece, celebrazioni e processioni si snodano tra le strade, le piazze e i quartieri. In Svezia, in Danimarca, in Norvegia e in Finlandia per esempio, le ragazze si vestono di bianco e indossano sul capo delle candele accese come simbolo della lotta contro l’oscurità. Non mancano, poi, sfilate, processioni, canti e balli che celebrano la luce che vince sull’oscurità.
Anche in Croazia il culto di Santa Lucia è molto sentito. Proprio qui, infatti, si è diffusa la tradizione popolare di piantare dei chicchi di grano il 13 dicembre come simbolo di fecondità, di rinascita e di nuova vita.
In Argentina invece, grazie alla presenza di cittadini di origini siciliane, Santa Lucia viene celebrata proprio come in Sicilia, soprattutto a Buenos Aires e a Mar del Plata, con processioni, sfilate, canti e balli.