Placido Domingo, cantante: biografia e curiosità

Una lunghissima carriera alle spalle segnata dalle controversie legali degli ultimi anni: chi è davvero Placido Domingo

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Martina Dessì

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Pubblicato: 4 Gennaio 2017 19:26Aggiornato: 31 Ottobre 2024 19:17

Conosciuto in tutto il mondo, apprezzato vocalmente e come direttore d’orchestra: Placido Domingo è uno dei più celebri e influenti cantanti d’opera del XX e XXI secolo. Nato a Madrid, in Spagna, il 21 gennaio 1941, diventa famoso per la sua versatilità vocale, che lo ha portato a interpretare un vasto repertorio che spazia da ruoli tenorili a baritonali, oltre che per la sua carriera di direttore d’orchestra e amministratore in diversi teatri d’opera. Domingo ha ottenuto fama mondiale non solo come solista ma anche come membro del celebre trio I Tre Tenori, insieme a Luciano Pavarotti e José Carreras.

Gli inizi

Domingo è nato in una famiglia d’arte: i genitori, Plácido Domingo Ferrer e Pepita Embil, erano entrambi cantanti di zarzuela, un genere musicale spagnolo che mescola canto, danza e recitazione. Nel 1949, la famiglia si trasferisce in Messico, dove Domingo inizia a sviluppare la sua passione per la musica. A 16 anni entra al Conservatorio Nazionale di Musica di Città del Messico per studiare pianoforte e direzione d’orchestra, ma ben presto si avvicina al canto.

La sua carriera professionale inizia nel 1957 con la zarzuela, in cui debutta all’età di soli 16 anni in ruoli minori. Tuttavia, il giovane Plácido dimostra subito una naturale predisposizione per l’opera, e nel 1959 fa il suo debutto ufficiale nella lirica al Teatro Degollado di Guadalajara nel ruolo di Borsa nel Rigoletto di Giuseppe Verdi. In poco tempo, grazie alla sua passione e al suo impegno, ottenne ingaggi sempre più importanti, affermandosi come un talento emergente nel panorama operistico messicano. Nel 1962 sposa la Soprano Marta Ornelas, dalla quale ha avuto i figli Plácido Domingo Jr, José Plácido Domingo Guerra, Alvaro Maurizio Domingo.

Gli anni Settanta

Gli anni Settanta rappresentano il periodo di affermazione di Domingo a livello internazionale. Nel 1965 debutta negli Stati Uniti con la Dallas Civic Opera e l’anno successivo al New York City Opera. Ma è nel 1968 che ottiene un successo clamoroso con il suo debutto al Metropolitan Opera di New York, interpretando Maurizio nella Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea. Da quel momento, il Met diventa una delle sue principali case artistiche, dove tornerà a esibirsi in centinaia di rappresentazioni nei decenni successivi.

Durante questo periodo, Domingo diviene noto per la sua versatilità e la capacità di interpretare un ampio ventaglio di ruoli: da Otello e Radamès, ruoli drammatici di Verdi, a Cavaradossi in Tosca di Puccini. Negli anni Settanta e Ottanta è stato un punto di riferimento per il pubblico dell’opera e ha collaborato con alcuni dei più grandi direttori d’orchestra e registi dell’epoca, come Herbert von Karajan, Franco Zeffirelli e Riccardo Muti. Domingo ha interpretato oltre 150 ruoli in un repertorio vastissimo, che include opere in italiano, francese, russo, inglese, tedesco e spagnolo. Questo è uno dei record più alti nella storia della lirica.

I Tre Tenori e il successo popolare

La svolta popolare nella carriera di Domingo avviene nel 1990, quando forma il trio de I Tre Tenori insieme a Luciano Pavarotti e José Carreras. Il primo concerto de I Tre Tenori si tiene a Roma il 7 luglio 1990, alla vigilia della finale della Coppa del Mondo di calcio. Questo evento è stato trasmesso in diretta televisiva e seguito da milioni di spettatori in tutto il mondo, lanciando i tre cantanti nel firmamento delle superstar.

Il successo de I Tre Tenori è in parte attribuibile al loro repertorio accessibile, che includeva non solo arie d’opera celebri, ma anche canzoni popolari e classici della musica leggera. Con l’uscita dell’album Carreras-Domingo-Pavarotti in Concert, i tre artisti raggiunsero cifre di vendita record per un album di musica classica, diffondendo l’opera a un pubblico vasto e diversificato.

L’evoluzione del repertorio e il passaggio al ruolo di baritono

Una delle particolarità della carriera di Domingo è stata la sua evoluzione vocale. Nato come tenore, Domingo ha continuato a cantare in questo registro per gran parte della sua carriera. Tuttavia, con l’avanzare degli anni, ha deciso di esplorare ruoli baritonali, iniziando nel 2009 con Simon Boccanegra, un’opera di Giuseppe Verdi. Questa transizione è considerata insolita per un tenore, poiché di solito i cantanti rimangono nel proprio registro vocale.

La sua interpretazione di ruoli baritonali ha ricevuto l’approvazione della critica, evidenziando la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti vocali e fisici senza sacrificare la qualità artistica. Domingo ha interpretato ruoli iconici come Rigoletto, Germont in La Traviata, e il Conte di Luna ne Il Trovatore, dimostrando un’incredibile versatilità.

Carriera come direttore d’orchestra e amministratore

Oltre alla carriera di cantante, Domingo si è dedicato alla direzione d’orchestra e alla gestione teatrale. Ha diretto molte orchestre e teatri d’opera in giro per il mondo, esibendosi come direttore d’orchestra in alcune delle principali opere. Ha inoltre ricoperto ruoli amministrativi di prestigio: dal 1996 al 2011 è stato direttore generale della Washington National Opera, e dal 2003 al 2019 ha ricoperto lo stesso incarico per la Los Angeles Opera.

Come amministratore, Domingo ha giocato un ruolo fondamentale nel promuovere giovani talenti, avviando il concorso Operalia nel 1993, una competizione internazionale di canto che ha lanciato le carriere di artisti emergenti come Joyce DiDonato, Rolando Villazón e Sonya Yoncheva.

Riconoscimenti e Premi

La carriera di Domingo è stata coronata da numerosi riconoscimenti. Ha vinto diversi Grammy Awards, Latin Grammy Awards, e premi speciali da parte di importanti istituzioni musicali in tutto il mondo. Inoltre, è stato insignito di onorificenze nazionali in molti paesi, tra cui la Spagna, la Francia e gli Stati Uniti. La sua carriera gli ha conferito uno status leggendario e ha ricevuto il titolo di Legend dalla Hollywood Walk of Fame. Domingo è noto anche per il suo impegno umanitario e ha partecipato a numerosi concerti di beneficenza, sostenendo cause umanitarie e promuovendo la cultura spagnola e latina in tutto il mondo.

Curiosità su Plácido Domingo

Domingo è un appassionato di calcio e un fervente tifoso del Real Madrid. Ha dichiarato più volte il suo amore per la squadra, e il suo legame con lo sport ha avuto un ruolo importante anche nel successo de I Tre Tenori, spesso associati agli eventi legati ai mondiali di calcio.

Ha fatto apparizioni in diversi film e programmi televisivi. Ad esempio, ha interpretato se stesso in un episodio della serie I Simpson e ha fatto apparizioni in talk show e speciali televisivi, contribuendo a rendere l’opera più accessibile. Parla correntemente spagnolo, inglese, italiano, francese e tedesco, e questa capacità linguistica gli ha permesso di esibirsi in diversi paesi e di cantare in molte lingue.

Nel 1985, in seguito al devastante terremoto che colpì Città del Messico, Domingo partecipa attivamente alle operazioni di soccorso e dona ingenti somme di denaro per aiutare le vittime. La sua generosità è stata ampiamente apprezzata e ha rafforzato il legame con il popolo messicano, che considera la sua seconda patria.

Controversie e impatto sulla carriera

Negli ultimi anni, la carriera di Domingo è stata influenzata da accuse di molestie sessuali emerse nel 2019. Diversi membri dell’ambiente operistico hanno mosso accuse nei suoi confronti, portando alcune istituzioni, come il Metropolitan Opera, a interrompere la collaborazione con lui. Domingo ha chiesto scusa e ha fatto dichiarazioni pubbliche, ma l’accaduto ha avuto un impatto sulla sua immagine pubblica.

Nonostante ciò, Domingo continua a esibirsi e a ricevere l’affetto di moltissimi fan. L’impatto che ha avuto sul mondo dell’opera rimane indiscutibile: ha portato l’Opera a un pubblico globale, ha avvicinato nuove generazioni al teatro lirico, e ha dimostrato che la carriera artistica può evolvere in maniera dinamica anche nel mondo rigoroso e tradizionale dell’opera.