Maria Callas è una donna che resta viva nella memoria per il talento e la professionalità, ma anche per la passione con cui ha vissuto la sua vita, per la forza di volontà e la capacità di ridare importanza al ruolo – prima di lei dimenticato – del soprano drammatico. Morì sola a Parigi 40 anni fa, il 16 settembre 1977. Già debilitata nel fisico, nonché nello spirito, venne stroncata da un arresto cardiaco.
La Divina Maria Callas univa a una indiscussa vena artistica fascino, eleganza, amore e passione. Nata a New York il 2 dicembre 1923 da genitori greci, Cecilia Sophia Maria Anna Kalogheròpoulos, questo il suo nome per intero, studiò ad Atene. Già da bambina era rapita dalle arie d’opera e a quattro anni cantava così bene da far fermare la gente per strada ad ascoltarla.
La svolta artistica arriva nel 1949, quando a Venezia sostituisce l’interprete principale ne “I puritani”. A partire da quel momento, i successi arrivano uno dopo l’altro, fino a quando diventa il simbolo della Scala di Milano, per sette anni. Memorabili restano le sue interpretazioni della Norma.
Una parte importante nella costruzione della sua carriera, della sua immagine e della sua personalità, Maria la deve al suo pigmalione e marito Giovanni Battista Meneghini, che però lei lascia per la passione della sua vita, Aristotele Onassis, che a sua volta l’abbandona per sposare la vedova Kennedy, Jackie. Tra tormenti, vendette e ritorni, la loro storia non finì mai.
Un altro legame speciale fu quello con Pier Paolo Pasolini, che la volle come sua Medea e scoprì in lei “la più moderna delle donne, in cui viveva una creatura antica, strana e misteriosa, arcana, che cela terribili conflitti interiori”.
Fu molto amata e apprezzata anche nel mondo artistico: per Riccardo Muti, Maria rappresenta per la voce ciò che Toscanini fu per l’orchestra. Patty Smith sostiene di aver imparato a cantare il rock grazie a lei e alla sua capacità di rendere leggero e insieme profondo ciò che cantava.
Era fragile Maria con una voce da soprano, era moderna ed era classica, amata da tutti ma condannata a vivere amori tormentati o impossibili. La morte la coglie a 53 anni, disperatamente sola. Tanto disperata che in un primo momento di parlò di suicidio, poi smentito. “Fai spargere le mie ceneri nel mar Egeo. Abbraccerò il mio Aristo attraverso il mare”, disse alla fedele governante Bruna Lupoli. E così fu.
Dal 15 settembre 2017 al 31 gennaio 2018 il Museo Teatrale alla Scala ricorda Maria Callas con una mostra che raccoglie costumi, immagini e cimeli risalenti del periodo che va dal 1950 al 1961, quando la Callas visse a Milano.