Brain rot è la parola dell’anno secondo l’Oxford Dictionary: cosa significa

Brain rot è la parola del 2024: un'espressione che si collega all'utilizzo spasmodico dei social media. Ecco cosa significa

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Pubblicato: 3 Dicembre 2024 13:02

Ogni anno, l’Oxford English Dictionary ci offre uno spaccato del nostro tempo eleggendo la parola dell’anno. Per il 2024, a vincere è Brain rot, un termine che riflette la nostra relazione sempre più complessa con i social media e internet. Ma cosa significa davvero?

Cosa significa Brain rot

Le ore passate su internet o a scorrere le homepage dei nostri canali social non sono solo uno dei più comuni modi per passare il tempo, ma diventano anche generatori di neologismi e, in un certo senso, di fenomeni globali.

L’Oxford English Dictionary, il noto vocabolario di lingua inglese, quest’anno ha decretato che la parola del 2024 è Brain rot. Un’espressione che si può proprio ricondurre alla tendenza di passare il proprio tempo libero davanti ai social media, intrattenendosi con ogni tipo di contenuto, anche i meno accurati e di valore.

Secondo il vocabolario, Brain rot  indica “il presunto deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona, specificatamente come risultato di un consumo eccessivo di materiale (in particolare contenuti online) considerato superficiale o poco stimolante”.

La parola, in italiano, è infatti traducibile come cervello marcio o putrefatto, immagini che evocano il deterioramento delle capacità cognitive causato da un eccesso di contenuti banali.

Il primo utilizzo di questo termine è però ben lontano dai nostri giorni: fu scritto per la prima volta nel 1854 da Henry David Thoreau nel libro Walden per criticare la tendenza di banalizzare o rinnegare idee più complesse e articolare.

Anni dopo, con l’avvento di internet e dei social media, questa espressione è tornata sulla bocca delle nuove generazioni che la utilizzano proprio sui social per segnalare contenuti banali e di basso valore che condizionano il cervello. Una tendenza che col passare del tempo è diventata sempre più popolare e che, tra i 2023 e il 2024, ha fatto sì che l’utilizzo di questa espressione aumentasse del 230%, anche grazie al numero di ore passate sulle piattaforme.

Brain rot e le altre parole utilizzate nel 2024

Deterioramento del cervello a parte, più che una vera condizione, Brain rot tende a sottolineare la sempre più crescente insoddisfazione delle persone rispetto ai contenuti che troviamo online, che si unisce a una certa ansia rispetto all’uso dei social media.

Il suo utilizzo è riuscito a convincere l’Oxford University Press, casa editrice del dizionario, battendo una serie di espressioni che abbiamo imparato a conoscere nel corso del tempo. Tra quelle selezionate, troviamo:

  • Demure, aggettivo che si utilizza per cose o persone per indicare una certa riservatezza. Parlando di moda, viene utilizzato per indicare abiti non vistosi, pacati, e viene contrapposto al ben conosciuto Brat, utilizzato anche nella campagna elettorale di Kamala Harris.
  • Dynamic pricing, un sostantivo che indica la variazione di prezzi per stare al passo con le condizioni di mercato, come alzare i prezzi in momenti in cui la domanda è maggiore.
  • Lore, sostantivo che indica un conglomerato di informazioni necessarie per poter discutere di un determinato argomento.
  • Romantasy, utilizzato per riferirsi a un genere letterario che mixa romance e fantasy. Una trama romantica a cui si aggiungono elementi magici o sovrannaturali.
  • Slop, un sostantivo che descrive contenuti generati dall’intelligenza artificiale di bassa qualità e inesatti.