Barbie esiste davvero: il suo nome è Barbara Handler

Il suo nome è Barbara, ed è la figlia di Ruth Handler: l'inventrice di Barbie. È a lei che è stato dedicato il simbolo di intere generazioni. Ecco la sua storia

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Aveva poco più di vent’anni, Ruth Handler, quando convolava a nozze con Elliot trasferendosi a Los Angeles. Non aveva idea che da lì a poco tempo la sua vita si sarebbe completamente trasformata e che grazie alla sua mente creativa avrebbe dato vita a un fenomeno di dimensioni stratosferiche. Da quel matrimonio nacquero due bambini: Barbara e Kenneth. Se i loro nomi vi ricordano qualcosa è perché in effetti, i figli dei co-fondatori della Mattel, sono stati di ispirazione per la creazione di Barbie e Ken.

La donna che ha ispirato Barbie

Ruth Marianna Handler è la mamma di Barbie. L’imprenditrice statunitense, cofondatrice della Mattel insieme ad Harold Matson e al marito Elliot Handler, è considerata all’unanimità l’ideatrice di Barbie, molto più di un giocattolo, ma un vero e proprio simbolo di emancipazione femminile per generazioni passate e future. La storia, di quello che è diventato un fenomeno di massa senza precedenti, la conosciamo tutti.

Mossa dal desiderio di creare una bambola diversa da quelle offerte sul mercato, per sua figlia e per tutte le altre bambine, Ruth Handler decise di farsi portavoce di un cambiamento, anche se probabilmente non aveva idea dell’impatto che questo avrebbe generato negli anni successivi. Messe da parte le bambole di pezza, la donna arrivò a progettare un nuovo modello di femminilità, che potesse diventare d’ispirazione per le bambine e per le future donne di domani.

Ruth, aiutata dall’ingegnere Jack Ryan, creò così la prima Barbie che fu commercializzata il 9 marzo del 1959. Abbigliata con un costume da bagno zebrato, e caratterizzata da una chioma fluente dal colore nero corvino, riuscì ad attirare il consenso e l’entusiasmo di tutti, vendendo solo nel primo anno 350.000 prodotti. Successivamente fu introdotta nel mercato anche la sua versione bionda, quella diventata emblema di un’epoca.

All’anagrafe Barbie venne registrata con il nome di Barbara Millicent Roberts, proprio in omaggio alla sua bambina che, pur senza saperlo, aveva avuto un ruolo nel processo creativo. A Kenneth, suo secondogenito, fu dedicato quello che poi diventerà il futuro fidanzato di Barbie.

Barbara Handler e l’eredità di Barbie

Barbara Handler era ancora un’adolescente quando fu messa in commercio la bambola che portava il suo nome. Era stata proprio lei, durante i suoi pomeriggi di gioco, ha ispirare sua madre nella creazione di un nuovo giocattolo, dedicato a lei e a tutte le altre bambine.

Così, dal 1959, Barbara Handler è entrata idealmente nella casa di tutte le famiglie del mondo diventando poi il simbolo di tutte le donne. A lei il compito di portare avanti l’eredità della madre e di farsi portavoce di quella che è stata una vera e propria rivoluzione.

Oggi Barbara ha 82 anni ed è tornata nelle nostre case. La donna, infatti, ha preso parte alla riprese dell’attesissima pellicola di Greta Gerwig, primo adattamento cinematografico di Barbie, con un cameo che celebra se stessa e la rivoluzione messa in atto da sua madre perché, come si sente dire nel film, “Gli umani prima o poi se ne vanno, le idee restano per sempre”.