Anna Valle: “Per Lea mi sono preparata così. Giorgio Pasotti? È stata una sorpresa”

Anna Valle ci racconta del suo personaggio in "Lea, un nuovo giorno", svelandoci qualche anticipazione. E con Giorgio Pasotti "ci siamo divertiti tantissimo"

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Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Anna Valle colleziona un altro grande successo con Lea, un nuovo giorno, la fiction di Rai1, che è ormai giunta alle battute finali. Gli ultimi due episodi vanno in onda martedì primo marzo alle 20.45 sul primo canale. Anna Valle, Giorgio Pasotti e Mehmet Günsür (nella fiction Arturo) sono pronti a svelarci importanti segreti e colpi di scena. Innanzi tutto, cosa succederà tra Lea, Marco e Arturo?

A noi Anna Valle ci ha dato qualche anticipazione sulle ultime due puntate della serie prodotta da da Rai Fiction e Banijay Studios Italy e diretta da Isabella Leoni, ci ha raccontato del suo rapporto con Giorgio Pasotti, che interpreta Marco, sul set di Lea, un nuovo giorno, delle sue avventure ferraresi e dove la rivedremo molto presto.

Siamo arrivati al finale di stagione per Lea, un nuovo giorno: cosa dobbiamo aspettarci?
Rimarremo su temi che abbiamo trattato nelle prime tre serate e poi c’è questa indecisione di Lea tra Marco e Arturo. La vicenda sicuramente andrà avanti, anche nella storia tra Lea, Marco e Anna che aspetta un bambino. Insomma, una bella storia anche dal punto di vista femminile, ma non dico di più.

Quindi ci sarà una seconda stagione?
Chi lo sa [ride ndr]. Non è da escludere, perché la storia si presterebbe. Però al momento non è in progetto, nel senso che non c’è ancora l’idea, anche se nessuno di noi ha escluso fin dall’inizio quando abbiamo letto la trama che ci potesse essere una seconda stagione. Anche se al momento non si può dire che ci si stia pensando. Per adesso c’è l’ultima puntata e poi chi vivrà, vedrà.

In Lea, un nuovo giorno toccate temi molto delicati, come si è preparata per interpretare il suo personaggio?
Sicuramente mi ha aiutato tantissimo la vicinanza di Isabella Leoni che è la nostra regista, che non solo ha amato il progetto ma ha amato proprio il personaggio riuscendo a dare a Lea questa grandissima caratteristica di empatia nei confronti delle persone in generale, non solo nei riguardi dei suoi pazienti che sono dei bambini coi quali è più facile essere in sintonia, ma anche con le famiglie dei bimbi che segue e anche con le sue infermiere. Poi, naturalmente, avevo la necessità di prepararmi da un punto di vista più pratico insieme a delle persone che veramente fanno questo mestiere. Oltre a osservare, noi attori abbiamo spesso la possibilità di incontrare persone che fanno davvero il lavoro che noi stiamo raccontando. In questo caso, medici e infermieri. In particolare, mi hanno aiutato un paio di infermiere che ho avuto al mio fianco per non sembrare impacciata nelle cose pratiche che si fanno quotidianamente in un ospedale.
Dal punto di vista psicologico del personaggio, Isabella Leoni mi ha consigliato di guardare dei film, tra cui uno in particolare, che s’intitola Pieces of a Woman che racconta della perdita di un bambino alla nascita. In questo film viene partorita una bambina che muore immediatamente dopo, in Lea, un nuovo giorno invece Lea e Marco scoprono un problema durante la gravidanza, il loro bambino ha perso il battito e Lea si trova a partorire un bambino non più in vita. Questo è un trauma che non soltanto la donna, ma anche l’uomo, si porterà per sempre.
Il grande insegnamento per Lea è quello di comprendere che si trova sempre un modo per andare avanti, pur non dimenticando quello che è successo, perché è qualcosa di indimenticabile. Però, ci si rimbocca le maniche e si trova la forza in qualcosa d’altro o in qualcosa che già si aveva, che per Lea è il lavoro nei confronti del quale ha una grande passione, e si va avanti giorno dopo giorno.

Come si è trovata a lavorare con Giorgio Pasotti?
Devo dire che con Giorgio Pasotti ci siamo divertiti tantissimo. Ma devo dire che è stato un cast bello e appassionante. Con Giorgio c’eravamo “sfiorati” nella prima stagione de La compagnia del cigno dove però non avevamo lavorato insieme perché i nostri personaggi non si conoscevano nemmeno e quindi non avevamo scene insieme.
Lavorare con lui è stata una sorpresa. Giorgio è un po’ come me per certi aspetti, nel senso che è molto discreto, educato, riservato. Però poi in realtà uno non sa cosa aspettarsi, perché non è una persona che dall’esterno riesci a capire che tipo di carattere ha. Lui è molto divertente, sta al gioco, sa fare gruppo sul set e questo è bellissimo, perché è una cosa nella quale mi ritrovo molto. Devo dire che è stata una bellissima esperienza sia dal punto di vista professionale che personale che volentieri ripeterei.

La fiction è ambientata a Ferrara, come è stato viverci?
È stata una bellissima conoscenza. Ferrara non è molto distante da dove abito, cioè a Vicenza. In qualche modo mi sarebbe dovuta essere familiare, ma non lo era. Non c’ero mai stata se non per una serata teatrale, però come succede in quelle occasioni, sono solo toccate e fughe, si fa lo spettacolo e poi si riparte per la tournée. Devo dire che la sono goduta, perché ho voluto prendermi un piccolissimo appartamento nel centro storico e me la sono girata in bicicletta, come si fa a Ferrara. L’ho vissuta in questo modo e ho trovato anche grande accoglienza da parte dei cittadini. E poi Ferrara è molto bella coi suoi mattonati rossi, è una città bella e dove si sta bene.

Quali sono i suoi progetti futuri?
Intanto sto preparando la seconda stagione di Luce dei tuoi occhi. Si tratta di un altro personaggio, di un’altra vita, perché la protagonista è Emma, una coreografa di danza contemporanea. In realtà, anche lei ha perso la figlia, ma non si è mai staccata da questa cosa. Anche Emma ha avuto modo di ricominciare grazie alla danza, la sua grandissima passione che ha fatto sì che ricucisse un po’ i pezzi di questa perdita, ma in realtà non ha mai abbandonato l’idea di questa bambina, pensandola cresciuta anno dopo anno, tanto da non fare cose particolari nel giorno del suo compleanno, durante il quale Emma si chiude in se stessa e rifiuta perfino di festeggiare il successo di una coreografia per il New York Ballet. Ma questa figlia che credeva morta sembra invece essere ancora viva. La prima stagione si chiudeva con il sospetto che sia una ragazza che Emma che intravvede, anche se non è chiaro se l’abbia vista davvero o se solo se la sia immaginata. Ecco la seconda stagione parte da qui. Tra qualche settimana incominceremo le riprese, quindi ci stiamo preparando per questa nuova avventura.

Oltre a essere una grande attrice, è una donna splendida: ci svela qual è il suo segreto?
Purtroppo non ci sono segreti [ride ndr]. Una vita sana sicuramente ma anche una vita presa nel modo giusto, cioè nella capacità di godersi dei piccoli momenti, che possono essere con la famiglia, con gli amici ma anche momenti tutti suoi. Quindi quel tempo che fa sì che tu stia bene: godersi quei momenti che ti appartengono, aiuta anche l’aspetto esteriore secondo me.