Sono numerosi i dolci tradizionali di Pasqua che possiamo preparare per portare sulle nostre tavole tutto il gusto e il sapore della tradizione. Tra questi troviamo la ciambella di Pasqua, che viene preparata da tantissime famiglie italiane durante le festività: di certo è un dolce goloso, ideale per concludere i pasti al meglio o, in alternativa, per fare colazione. Del resto piace a tutti, grandi e piccini. Ma come è nato questo dolce? Quali sono le sue origini? E ancora: quali sono i trucchi per renderla morbida? Scopriamo tutto.
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Le origini della ciambella di Pasqua
Quando arrivano le feste non vediamo l’ora di metterci in cucina per realizzare tantissimi manicaretti per i nostri ospiti e la famiglia: durante la Pasqua, al pari del Natale, abbiamo tanti dolci che possiamo realizzare con le nostre mani, mettendo tanto amore. E di certo la ciambella di Pasqua, con la sua consistenza sofficissima, ci fa già venire l’acquolina in bocca.
La ricetta di quella che è una vera e propria delizia è antichissima: in realtà la ciambella di Pasqua si è diffusa largamente in tutte le regioni d’Italia e non va confusa con quella salata o con la ciambella romagnola. Legata alle tradizioni pasquali, è un dolce che riflette un momento importante di questo periodo, ovvero la resurrezione di Gesù. La sua forma, infatti, ricorda la corona di spine che Gesù ha portato durante la processione. Ecco perché si prepara durante le vacanze pasquali.
Naturalmente ogni famiglia segue la propria ricetta: in alcune regioni d’Italia stiamo parlando di un dolce tipico e irrinunciabile, per cui si scelgono solo ingredienti genuini e dalla qualità imbattibile. Per ottenere un sapore più delicato, oltre che fresco, consigliamo di acquistare solo ingredienti di prima scelta. Oltre che soffice e buona, possiamo definirla anche scenografica, in quanto viene poi decorata con la glassa lucida e gli zuccherini. Un dolce primaverile tutto da scoprire.
Come abbiamo anticipato, non dobbiamo confondere questo dolce con la ciambella “zambela” romagnola, che invece si caratterizza per l’assenza del buco al centro: era un dolce tipico della domenica di Pasqua, quando si faceva colazione insieme alle uova benedette e al salame nuovo. Nelle Marche, invece, troviamo le ciambelle pasquali definite “strozzose”, e sono più piccole ma super golose.
Come si prepara e cosa serve per la ciambella di Pasqua
Veniamo adesso agli ingredienti che ci occorrono per realizzare questo dolce: immancabile è uno stampo a ciambella dal diametro di 26 cm. Per il resto abbiamo bisogno di 350 grammi di farina 00, 220 grammi di zucchero, 12 grammi di lievito in polvere per dolci, 200 grammi di latte intero, tre uova medie, tre cucchiai di olio di oliva, la scorza del limone e un pizzico di sale.
Per quanto riguarda invece la glassa, ci servono 150 grammi di zucchero a velo, 30 grammi di albume, un cucchiaio di succo di limone e i classici confettini colorati che rendono questo dolce tanto caratteristico e riconoscibile. Possiamo personalizzare ulteriormente l’impasto della ciambella scegliendo di aggiungere delle gocce di cioccolato o dei canditi: ricordiamo che è tutto a nostra discrezione, in base ai nostri gusti.
Per il resto possiamo seguire il procedimento classico, quindi dobbiamo lavorare le uova insieme allo zucchero in modo tale che possano raddoppiare di volume. Alla fine deve risultare gonfio e areato: usiamo pure delle fruste elettriche se non ce la sentiamo di farlo a mano, come una volta. La farina va aggiunta rigorosamente un po’ alla volta insieme al lievito, così da non creare grumi, continuando a lavorare il composto. Aggiungiamo anche la scorza di limone e il latte, e infine l’olio d’oliva.
Lavoriamo bene il composto fino a ottenere un impasto perfetto da versare all’interno dello stampo per ciambella, non prima di averlo spennellato con olio e infarinato (anche se possiamo usare naturalmente anche il burro), e versiamo l’impasto. Accendiamo il forno a 170°C e riponiamo la ciambella a cuocere solo quando avrà raggiunto la temperatura. Dovremo attendere per circa 45 minuti prima di poterla sfornare. Attenzione però: spesso i minuti di cottura possono variare in base al forno. In ogni caso suggeriamo di fare sempre la prova con lo stecchino per capire se il ciambellone è pronto.
La glassa invece si prepara facilmente montando l’albume con lo zucchero a velo, a cui poi aggiungere il succo di limone: dobbiamo avere cura e un po’ di pazienza, fino a 10 minuti, in modo tale da ottenere una glassa perfetta e omogenea. Quando la ciambella sarà fredda, potremo versare la glassa e successivamente decorare con zuccherini colorati o altri simboli pasquali.
I trucchi per renderla morbida
Ci sono naturalmente alcuni trucchi che possiamo seguire per evitare di sbagliare la nostra ciambella di Pasqua. Prima di tutto dobbiamo sempre partire montando le uova con lo zucchero: è un procedimento a dir poco indispensabile, perché serve per incorporare l’aria al composto e di conseguenza migliorare la lievitazione. Un altro piccolo trucco per rendere più soffice il ciambellone è usare delle uova a temperatura ambiente, poiché quelle fredde di frigorifero non montano bene.
È sbagliato poi credere che il burro renda più soffice l’impasto: anzi, spesso è preferibile orientare la propria scelta usando l’olio. Se tuttavia preferiamo il sapore del burro a quello dell’olio, ricordiamoci di tenerlo a temperatura ambiente prima di preparare il dolce; al pari delle uova, non deve essere quindi freddo di frigo.
Inoltre la ciambella di Pasqua non si cuoce ad alta temperatura, ma a un massimo di 180°C. Per mantenerla morbida possiamo conservarla sotto una campana di vetro: questa soluzione è consigliata perché serve a non far asciugare o seccare il dolce, che inoltre in questo modo non assorbe gli odori né perde gli aromi. Possiamo poi valutare di usare lo zucchero di canna al posto di quello bianco; infine ricordiamo che il lievito è un ingrediente fondamentale per la riuscita di una buona ciambella di Pasqua. Possiamo usare anche quello vanigliato. Se vi piace anche il salato, preparate insieme a noi degli antipasti freddi di Pasqua: veloci, buonissimi e soprattutto “zero stress” in cucina, per un giorno di festa all’insegna della rinascita.