Olio di lavanda nel bucato, come utilizzarlo e a cosa serve

A cosa serve l'olio di lavanda e come usarlo nel bucato: il profumo è gradevole e intenso, ecco i consigli per sfruttarlo al meglio

Foto di Serena De Filippi

Serena De Filippi

Lifestyle Editor

Lifestyle e Content Editor che scrive da tutta la vita: storie, racconti, libri, articoli, con una passione per i trend del momento.

Pubblicato:

Profumato e versatile, l’olio di lavanda torna utile per moltissimi usi e – proprio così! – anche per il bucato. È particolarmente indicato per i capi e la biancheria che usiamo ogni giorno, come asciugamani e lenzuola, perché lascia una sensazione di freschezza che dura e rende i tessuti più piacevoli da indossare o da usare in casa. Ma come usare l’olio di lavanda per il bucato? In realtà, è un trucchetto abbastanza semplice da replicare e non servono passaggi elaborati: si inserisce con semplicità nei lavaggi abituali e, con il tempo, diventa un accorgimento naturale che ci permette di avere un bucato che profuma di pulito.

Cos’è l’olio di lavanda: le caratteristiche

Dalla lavanda si ottiene un olio essenziale conosciuto da secoli e ancora oggi molto apprezzato in virtù delle sue caratteristiche e delle proprietà (che non si fermano al bucato, anzi). La varietà Lavandula angustifolia è considerata la più pregiata: l’olio è chiaro, a volte con sfumature dorate, e porta con sé un profumo fresco e floreale, che riconosciamo nell’immediato. Nel corso del tempo, è spesso stato usato per calmare la mente e profumare la casa, e ancora oggi conserva la stessa fama. Bastano poche gocce per portare una sensazione di benessere e leggerezza, qualità che si ritrovano anche nel bucato, quando il suo aroma rimane tra le fibre di lenzuola e asciugamani, rendendoli più gradevoli da usare giorno dopo giorno.

Il pregio dell’olio di lavanda, come anticipato, non è legato solo al suo aroma, pur particolare. Ha proprietà che aiutano a mantenere i tessuti più freschi, perché svolge un’azione antibatterica leggera e al tempo stesso efficace. È un olio versatile: qualche goccia si scioglie senza fatica nell’acqua o nel detersivo, non lascia aloni e non appesantisce i capi (ma solo se seguiamo gli accorgimenti giusti). La sua delicatezza lo rende adatto a tutto, dai tessuti più resistenti fino alla biancheria e alle fibre naturali che richiedono attenzioni in più. Proprio per questa sua capacità di adattarsi, è facile inserirlo nella routine di lavaggio di tutti i giorni: un piccolo gesto che profuma il bucato e lo rende più gradevole da indossare.

Perché usare l’olio di lavanda per il bucato

La risposta è semplice: perché riesce a dare ai tessuti una freschezza che resiste nel tempo. Quando apriamo l’armadio o stendiamo le lenzuola, l’aroma è ancora presente e riconoscibile. Ha anche un effetto purificante che torna utile soprattutto con i capi che tendono a trattenere odori più intensi, come quelli per la palestra o gli asciugamani. Usato insieme al detersivo e sciolto nell’acqua, accompagna il lavaggio senza alterare i colori e lascia una sensazione di pulito più duratura. Essendo molto concentrato, è sufficiente aggiungerne poco: una misura equilibrata che rispetta i tessuti e valorizza la morbidezza naturale.

Come usare l’olio di lavanda per il bucato

Il modo più comune è aggiungerne alcune gocce al cestello della lavatrice o nel vano dedicato all’ammorbidente: in questo modo la fragranza viene diffusa nell’ultimo risciacquo e rimane impressa nelle fibre. C’è chi sceglie di usare l’olio di lavanda anche nei lavaggi a mano, sciogliendolo in acqua tiepida: è un accorgimento che funziona soprattutto con la biancheria e i tessuti più leggeri, quelli che richiedono attenzioni in più.

Come anticipato, possiamo davvero usarlo per tutto, anche per quei capi che hanno – volente o nolente – un odore più intenso: in questi casi aiuta a neutralizzare i cattivi sentori e a restituire ai tessuti una freschezza che non si esaurisce poche ore dopo il lavaggio. Va comunque dosato con criterio, perché l’olio essenziale è concentrato: meglio diluirlo o unirlo al detersivo piuttosto che versarlo direttamente sui capi, così evitiamo il rischio di lasciare aloni sui tessuti più delicati.

A cosa è bene prestare attenzione

Se stiamo per usare l’olio di lavanda nel bucato, conviene prestare attenzione anche a qualche dettaglio pratico. Non tutti sanno, ad esempio, che la resa del profumo dipende molto dal tipo di tessuto: il cotone trattiene meglio l’aroma, mentre le fibre sintetiche o tecniche tendono a disperderlo più in fretta. Vale la pena sperimentare le dosi giuste in base al tipo di capo che vogliamo lavare. Un’altra accortezza riguarda la temperatura dell’acqua: quella troppo calda può alterare parte delle proprietà dell’olio e ridurne l’efficacia, meglio quindi optare per lavaggi a basse o medie temperature. E poi c’è sempre la possibilità di sfruttarlo insieme ad altri oli, come vedremo in seguito: la lavanda si abbina bene alle note agrumate, come limone o arancio dolce, con cui possiamo personalizzare il profumo del bucato a seconda della stagione o del nostro gusto.

Gli oli per profumare il bucato

Il mondo degli oli è vastissimo e ogni essenza porta con sé note diverse, più dolci, agrumate o speziate. Chi ama le fragranze fresche e leggere può orientarsi su limone, bergamotto o arancio dolce: come sempre, vale il suggerimento di prima, ovvero usare poche gocce per donare ai capi un profumo luminoso, che ricorda l’estate. Per un effetto più intenso e persistente, invece, si può puntare sulla cannella o sul geranio, che invece danno al bucato un aroma caldo e avvolgente.

Gli oli floreali, come ylang ylang o neroli, sono indicati a chi preferisce note delicate, ideali soprattutto per la biancheria da letto. Alcune essenze, come rosmarino e lemongrass, hanno anche un altro vantaggio: oltre a profumare, aiutano a tenere lontane le tarme da armadi e cassetti. È bene ricordare che non tutti gli oli sono adatti: le essenze resinose, come pino o rosa, tendono a fissarsi poco sui tessuti. In ogni caso, il consiglio è sempre di acquistare prodotti puri in erboristeria o nei negozi specializzati, scegliendo con cura tra qualità e prezzo. E se siamo indecise su cosa usare, chiediamo sempre consiglio: alla fine, è un piccolo gesto che ci aiuta a profumare il nostro bucato. Senza nemmeno spendere troppo, perché lo stesso olio essenziale potrà poi essere destinato ad altri usi.