Capita a tutte: poco tempo, una lavatrice piena e la tentazione di scegliere un ciclo breve, giusto per “fare prima”. È comodo, certo, ma non sempre la scelta migliore. I programmi rapidi possono servirci quando i nostri indumenti sono poco sporchi o da rinfrescare, ma non possiamo proprio usare questa funzione per tutto. Alcuni tessuti hanno bisogno di più tempo, di acqua alla giusta temperatura e di movimenti più delicati per restare intatti, senza sgualcirsi o altro. Ecco perché vale la pena fermarsi un momento prima di premere “start”: saper riconoscere quali capi evitare nei cicli brevi è fondamentale per non rovinarli e per indossarli più a lungo, senza correre il rischio di doverli cambiare.
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Lavatrice, cos’è il ciclo breve e come funziona
Il ciclo breve è una di quelle funzioni che, una volta scoperta, sembra risolvere tutto: poco tempo, pochi capi e il desiderio (e pure la necessità, talvolta) di avere subito il bucato pulito. Ma dietro questa apparente semplicità c’è un funzionamento preciso, da usare solo per esigenze specifiche. I programmi rapidi riducono sia il tempo di lavaggio che la quantità d’acqua, anche se mantengono una buona azione meccanica. Possiamo quindi definirlo un compromesso, soprattutto se i vestiti non sono davvero sporchi ma hanno solo bisogno di essere rinfrescati.
Nelle lavatrici moderne il ciclo breve dura dai 15 ai 60 minuti e si adatta ai diversi livelli di carico. Il più veloce, intorno ai 15 minuti, è destinato ai capi leggeri, magari una maglietta o la camicia indossata solo qualche ora. I cicli da 30 o 60 minuti, invece, si avvicinano di più a un lavaggio completo, pur restando meno intensi dei programmi tradizionali. I vantaggi del ciclo breve non si esauriscono con la durata, perché – dobbiamo dirlo – sono piuttosto pratici: così risparmiamo anche acqua ed energia, in particolare quando eseguiamo il lavaggio a bassa temperatura. Ci sono però dei casi, come vedremo, in cui è sconsigliato azionare questa modalità.
Cosa non lavare con il ciclo breve?
La prima regola è che alcuni capi hanno bisogno di più tempo, più acqua e una temperatura precisa per essere davvero puliti. Il rischio, altrimenti, è di ritrovarsi con tessuti che perdono forma, fibre stressate o, peggio, con odori che non vanno più via. Da evitare, per esempio, i capi molto sporchi o macchiati: il lavaggio rapido non riesce a sciogliere lo sporco in profondità, e le macchie rischiano di fissarsi. Lo stesso vale per asciugamani, lenzuola, strofinacci o biancheria intima, che hanno bisogno di cicli più lunghi e temperature più alte per essere igienizzati davvero. Meglio evitare di lavare con il ciclo breve i tessuti pesanti, come jeans, felpe o capi tecnici.
Dobbiamo poi dedicare un’attenzione particolare ai capi delicati, che si possono anche lavare con ciclo breve ma a patto che la temperatura non superi i 30-40 gradi. Diversamente, si corrono troppi rischi, come rovinarne le fibre o di deformarli. Altro aspetto importante è il detersivo: non serve metterne molto (anche perché il tempo di scioglimento è minore), e potremmo ritrovare residui nei tessuti o nel cestello. Per il ciclo breve, il detersivo liquido è decisamente più indicato.