Fare a meno della lavastoviglie è ormai impossibile, per moltissime famiglie italiane: poter mettere piatti e bicchieri direttamente al suo interno senza dover grattare via lo sporco e senza fare alcuna fatica è una comodità impareggiabile. Bastano pochi istanti per sparecchiare la tavola e far partire un ciclo di lavaggio, avendo stoviglie pulite in poco tempo – tempo che si può impiegare in tantissime altre cose molto più stimolanti e divertenti. E i risultati sono sempre ottimi, purché si sappia usare nel modo corretto l’elettrodomestico.
Uno degli errori principali consiste nel lavare a mano i piatti prima di metterli in lavastoviglie, pensando di facilitarle il compito. Ebbene sì, questo comportamento – che in tantissimi adottiamo – è assolutamente sbagliato e può rivelarsi persino dannoso, sia per l’elettrodomestico stesso che per l’ambiente, come rivelano diversi studi. Scopriamo perché non dovremmo mai fare il prelavaggio a mano e qual è il modo giusto per fare la lavastoviglie.
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Sciacquare i piatti, sì o no?
Sono davvero tantissime le persone che hanno l’abitudine di sciacquare i piatti (talvolta persino con spugna e detersivo) prima di metterli in lavastoviglie. È un gesto diventato quasi automatico, ma perché lo facciamo? Abbiamo l’idea che stoviglie troppo sporche non possano venire davvero pulite con un semplice lavaggio: metterle un po’ sotto l’acqua corrente ci dà l’impressione di poter agevolare il lavoro della lavastoviglie, permettendoci così di avere risultati migliori. Senza contare il timore di intasare il filtro con i residui di cibo, rischiando di rovinare l’apparecchio. Ma la verità è ben diversa, e ci sono numerosi studi che lo dimostrano.
Perché è un comportamento dannoso
Ci sono diversi buoni motivi per cui dovremmo sempre evitare di prelavare i piatti prima di metterli in lavastoviglie. Il primo è che l’elettrodomestico è assolutamente in grado di svolgere da solo il suo lavoro: i modelli di ultima generazione, diffusi ormai da molti anni (e quindi presenti in quasi tutte le case) sfruttano la tecnologia per avere funzionalità al top. In particolare, sono dotati di sensori in grado di rilevare lo sporco e di adattare la potenza del getto d’acqua necessaria per un lavaggio corretto.
Il prelavaggio a mano rischia quindi di “ingannare” l’apparecchio, inducendolo ad usare un getto meno potente e lavando quindi in maniera più superficiale le nostre stoviglie. Un altro problema è che i detersivi moderni sono formulati in modo tale da agire solo sullo sporco: contengono infatti degli enzimi studiati appositamente per attaccarsi alle particelle di cibo e staccarle dai piatti, e in loro assenza non hanno motivo di pulire come si deve, perché non trovano niente a cui appigliarsi. Il risultato? Stoviglie che rischiano di non essere affatto pulite.
Infine, risciacquare i piatti fa male all’ambiente: è ormai certificato che la lavastoviglie consuma meno acqua rispetto a quanta ne serve per lavare a mano, consentendoci così di risparmiare sia economicamente che dal punto di vista idrico – e non dimentichiamo che l’acqua è una risorsa preziosissima, assolutamente da non sprecare. Se poi aggiungiamo del detersivo per poter strofinare via con una spugnetta i residui di cibo più ostinati, ecco che il risparmio è andato letteralmente a finire nello scarico del lavello.
Cosa dicono gli studi
Con il diffondersi della lavastoviglie, che ormai da anni è diventato un elettrodomestico presente in quasi tutte le case, gli esperti hanno condotto diversi studi per capire le sue potenzialità e individuare i punti deboli. Innanzitutto, c’è una ricerca condotta nel 2007 dall’Università di Bonn che ci rivela come la lavastoviglie sia molto più conveniente in termini di risparmio idrico, utilizzando almeno l’80% di acqua in meno rispetto al lavaggio a mano. E considerando quanto tempo è passato da questo studio, siamo sicuri che gli apparecchi più moderni siano anche molto più efficienti.
Ma questo risparmio viene sprecato da moltissime persone, proprio a causa del prelavaggio. È una ricerca inglese molto più recente, condotta dagli esperti di Utilita, che rivela come il 62% delle persone in Gran Bretagna abbia l’abitudine di risciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie, sprecando annualmente oltre 227 milioni di euro e ben 7,6 miliardi di litri d’acqua. Senza, tra l’altro, ottenere il risultato sperato: uno studio effettuato da Bosch, famoso marchio di elettrodomestici, ha evidenziato come questa dannosa consuetudine non migliora la pulizia delle stoviglie, bensì impedisce al detersivo di lavorare correttamente.
Come fare correttamente la lavastoviglie
Cosa dobbiamo fare, quindi, per sfruttare al meglio la nostra lavastoviglie senza sprecare acqua e detersivo? Dimentichiamo il risciacquo: l’unica cosa davvero importante consiste nel rimuovere i resti di cibo dai piatti, usando semplicemente un tovagliolo e gettandoli nella raccolta dell’umido. Il rischio è quello di intasare il filtro della lavastoviglie con gli avanzi rimasti nelle stoviglie, rovinando talvolta irrimediabilmente l’elettrodomestico. Una volta fatto questo, possiamo mettere i piatti in lavastoviglie e far partire un normale ciclo di lavaggio.
E se le pentole sono particolarmente sporche? In questo caso può aver senso fare un ammollo, per ammorbidire le incrostazioni e rendere le operazioni di lavaggio più semplici anche per l’apparecchio. In realtà, basterebbe solamente avere qualche piccola accortezza: una volta usata una pentola, possiamo metterla subito nella lavastoviglie e avviare il prelavaggio, un programma ormai presente in tutti gli elettrodomestici che consente di effettuare una rapida pulizia dello sporco ancora fresco, in attesa del lavaggio vero e proprio – che verrà fatto partire solo quando il carico sarà completo. In questo modo il grasso non ha tempo di incrostarsi e le stoviglie verranno perfettamente pulite.
Ci sono naturalmente molte altre indicazioni per usare la lavastoviglie nel modo migliore: ad esempio, è importante mettere al suo interno solo le stoviglie apposite, evitando materiali come la terracotta, il rame e il legno. C’è poi uno spazio per tutto, e la disposizione ha un grande rilievo: il cestello superiore è appositamente pensato per bicchieri, tazzine e mestoli, mentre quello inferiore accoglie comodamente piatti, pentole e posate. Bisogna scegliere il programma giusto per ogni esigenza, così da risparmiare davvero e non ritrovarsi con le stoviglie ancora sporche. Ed è necessario usare detersivi specifici, optando per il fai-da-te solamente quando si è davvero sicuri di quel che si fa.