Se volete coltivare la vostra piantina di basilico in casa ci sono una serie di accortezze da rispettare, sul quando e come raccoglierlo e prendersi cura della pianta. Tra falsi miti da sfatare e classici consigli della nonna che tornano sempre utili, il basilico va “coccolato” per conservare le sue foglie verdi e profumate, che ci possono essere comode in cucina per un sugo o un buon pesto fatto in casa. Vediamo insieme i trucchi per non rovinarlo.
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Basilico, le caratteristiche della pianta
Il basilico (Ocimum basilicum) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Lamiacee, la quale include numerose essenze aromatiche come la menta, il rosmarino e la salvia. Originaria dell’Asia tropicale e dell’India, si è diffusa dapprima nell’antica Grecia e in seguito in Italia, per poi arrivare nel resto d’Europa e approdare persino in America. Oggi è una delle piante aromatiche più apprezzate della nostra cucina, con il suo sapore intenso e un aroma inconfondibile. Può raggiungere fino ai 60 cm di altezza, e le sue foglie – usate per insaporire moltissime pietanze – sono lanceolate e hanno un colore verde brillante.
Se ne conoscono ben 60 varietà, ciascuna delle quali si differenzia per aspetto e qualità organolettiche: tra le più famose, almeno in Italia, c’è sicuramente il basilico classico (o genovese), un prodotto a Denominazione di Origine Controllata largamente coltivato in Liguria, dove viene usato per il rinomato pesto alla genovese. Questa pianta non è difficile da coltivare, ed è perfetta anche per chi ha poco spazio: bastano pochi accorgimenti per veder crescere tante profumatissime foglioline da utilizzare per dare sfogo alla fantasia in cucina.
Come coltivare il basilico
La piantina di basilico che conservate sul vostro balcone è molto semplice da accudire. Il suo problema principale sono le temperature molto basse: infatti in inverno è facile che la pianta muoia. In estate potete lasciarla in balcone, prediligendo una sistemazione ben illuminata dai raggi diretti del sole, possibilmente al riparo dalle correnti. Per proteggerla dai rigori invernali, invece, è bene spostarla all’interno della vostra casa o in una piccola serra riscaldata, affinché sia costantemente esposta ad una temperatura non inferiore ai 20°-25°C.
Per fornire al vostro basilico la giusta illuminazione anche in casa, sistematela su un davanzale ben esposto al sole, facendo però attenzione alle possibili correnti d’aria. In alternativa, potete acquistare una lampada LED con luce fredda, da tenere accesa per 10-12 ore al giorno. Ovviamente non è paragonabile alla luce solare, ma vi garantirà comunque il risultato sperato: tenere in vita la piantina fino alla prossima stagione calda.
Il secondo fattore importante è l’umidità del terreno, indispensabile per il basilico. Dovreste quindi innaffiare frequentemente la vostra piantina, controllando il terriccio con le dita per sentire se è ancora bagnato o se si è inaridito. Fate attenzione agli eccessi d’acqua: i ristagni sono molto pericolosi, perché possono far marcire le radici. A questo proposito, durante il primo rinvaso della pianta mettete uno strato di argilla espansa sul fondo, prima del terriccio, per drenare meglio l’acqua. Infine, non esponete il basilico a pioggia frequente poiché, insieme al ristagno, può condurre alla peronospora, che porta ingiallimenti sulle foglie e muffa grigiastra nella pagina inferiore della foglia.
Quando raccogliere il basilico
Abbiamo visto che coltivare una piantina di basilico è davvero facile: con poche accortezze, potrete farla persino sopravvivere all’inverno e avere le sue preziose foglie aromatiche anche l’anno successivo. Tuttavia, uno dei punti deboli di questa pianta è proprio la raccolta delle foglie. Se non viene effettuata correttamente, il basilico ne soffre e potrebbe non riuscire più a germogliare nuovamente. Dunque, come fare? Basta seguire qualche semplice trucchetto per preservare la vostra splendida piantina.
Il momento della giornata per raccogliere il basilico, se intendete prendere tutte le foglie, è al mattino presto. Infatti, in questa fascia oraria nelle foglie sono maggiormente presenti gli oli essenziali, ampiamente sfruttati per i loro tantissimi benefici (sapevate che queste essenze sono ottime anche per tenere lontane le zanzare?). Se dovete invece cogliere solo qualche foglia per la vostra ricetta, non temete: fatelo nel momento in cui vi serve, in modo che non si secchino troppo e non perdano quindi il loro profumo.
Si ritiene che il basilico vada raccolto prima che inizi a fiorire, perché i fiori, seppur non cambiando il suo sapore, sottraggono energia alla pianta, che foglierà di meno. Un’azione preliminare per il raccolto del basilico è la potatura delle infiorescenze. Infatti, per aumentare la produzione del fogliame, è consigliabile eliminare i fiori sulla cima della pianta.
Infine, qualche accortezza sull’età del vostro basilico: se siete partiti dal seme e non dalla piantina, dovrete attendere che quest’ultima abbia raggiunto un’altezza compresa tra i 12 e i 15 cm, prima di iniziare a raccoglierne le foglie. Le piante giovani, inoltre, non dovrebbero mai essere defogliate del tutto. Raccogliete qualche foglia tra maggio e ottobre, il periodo più indicato per preservare il resto del basilico. Meglio ancora se lo fate a settembre, quando la pianta è più rigogliosa che mai.
Come raccogliere il basilico
Molti sono abituati a staccare i rametti di basilico alla base, quelli che solitamente toccano il terreno, lasciando sopra quelli rigogliosi. Questo è il primo errore. Infatti, se cogliete le foglie in basso la pianta si indebolirà. Dunque, dovete partire dalle foglie o dai rametti che stanno in cima, staccandoli. Dovete farlo però interamente, non lasciando protuberanze (secondo errore molto comune) che impediscono alla pianta di fiorire e di produrre semi. Una volta tagliato il vostro basilico, basta sciacquarlo sotto l’acqua corrente per togliere terreno e impurità, e sarà pronto da utilizzare.