Alocasia sanderiana, come curarla e quanto innaffiarla

L'Alocasia sanderiana è tra le piante decorative più belle e particolari da tenere in casa: una guida utile su come curarla per una crescita rigogliosa

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Pubblicato: 30 Gennaio 2025 13:29

L’Alocasia sanderiana, conosciuta anche con il nome di Maschera Africana o Pianta Kris, per la particolarità delle sue foglie, rientra decisamente tra quelle piante che non ci danno molti problemi né richiedono troppe cure: serve infatti semplicemente un luogo luminoso dove lasciarla crescere, e possiamo mantenerla al meglio senza stress. Scopriamo dunque come prendercene cura, come coltivarla in casa e ogni quanto annaffiarla.

Cos’è l’Alocasia sanderiana

L’Alocasia è una pianta originaria delle foreste tropicali, ma predilige anche gli ambienti umidi e cresce vicino ai corsi d’acqua. Ecco perché si trova in Asia meridionale e sudorientale. L’Alocasia sanderiana appartiene alla famiglia delle Aracaceae, ed è una pianta molto caratteristica che viene apprezzata per le sue foglie lucenti, di grandi dimensioni, che tendono al verde scuro o persino al nero. Le sue venature invece risultano molto larghe e bianche.

Come curare l’Alocasia sanderiana

Abbiamo anticipato che si tratta di una pianta che non richiede molte cure, ma ovviamente questo non significa che possiamo comprarla e abbandonarla a se stessa. Non è indicata solo per i pollici verdi ma anche per i cosiddetti pollici neri, anzi: è considerata un’ottima pianta per chi desidera iniziare ad appassionarsi al giardinaggio.

Principalmente dobbiamo ricordare che ama una corretta illuminazione ma non deve mai essere esposta alla luce diretta del sole perché il rischio è di causare delle scottature alle sue splendide foglie. Non richiede molta acqua ma dobbiamo assolutamente verificare che il terreno non risulti secco: possiamo semplicemente spruzzare le foglie con acqua, possibilmente non del rubinetto. Ricordiamo infatti che il miglior modo per annaffiare le piante è quello di usare l’acqua piovana: se questo non è possibile, dobbiamo prestare molta attenzione al tipo di acqua, che non deve mai essere dura, poiché con il tempo potrebbe causare la morte della pianta.

Dove posizionare l’Alocasia sanderiana

La pianta necessita di poche cure ma di quelle piccole attenzioni che possono fare la differenza per la sua crescita. Per esempio, dobbiamo evitare di metterla in un luogo di passaggio: le sue foglie sono molto sensibili al tatto quindi è molto meglio propendere per una zona della casa illuminata ma dove la pianta non entra spesso in contatto con fastidiose correnti d’aria.

Ricordiamo altresì che stiamo pur sempre parlando di una pianta decorativa, che possiamo abbinare a molteplici stili (ideale, per esempio, per chi si è innamorato dello stile giungla urbana). Altra cosa a cui dobbiamo prestare attenzione è di evitare di riporla vicino a un termosifone in inverno perché il rischio è che possa risentire degli sbalzi di temperatura. Lo stesso discorso vale per i condizionatori in estate.

Non deve mai essere esposta né al sole diretto né posizionata nelle zone in cui le forti correnti potrebbero causarne un deperimento. Dobbiamo però fare un passo indietro, perché comunque questa pianta cresce spontaneamente nelle zone tropicali: ciò significa che richiede delle condizioni climatiche ben precise, e spesso, soprattutto chi vive nelle zone più fredde d’Italia in inverno, non incontra condizioni favorevoli per la sua crescita. Ha bisogno di caldo e umidità per crescere e per mantenersi al meglio con una temperatura dai 20° ai 25° costanti, per tutto l’anno. Se vogliamo comunque metterla in casa, sistemiamola vicino a una finestra esposta a sud.

Ogni quanto annaffiare l’Alocasia sanderiana

Parliamo adesso del terreno dell’Alocasia sanderiana: come abbiamo visto, stiamo parlando di una pianta che richiede poche cure quindi non necessita di moltissima acqua ma ricordiamo che il suo terreno deve sempre essere drenato e ricco di sostanze nutritive. In estate è molto probabile che aumenteremo la frequenza di irrigazione per mantenere il terreno sempre umido. Possiamo anche vaporizzare le sue foglie.

Come coltivare l’Alocasia sanderiana: terreno e concimazione

Questa pianta si adatta particolarmente agli ambienti umidi e prospera grazie a un’idratazione regolare. Per quanto riguarda invece il terreno, cerchiamo di evitare l’accumulo di acqua poiché il ristagno potrebbe portarla al marciume radicale. Usiamo inoltre parti uguali di terriccio, corteccia di orchidea e perlite, in modo tale da concedere alla pianta un ottimo drenaggio e anche una buona ventilazione per le radici. È possibile sostituire la perlite con sabbia grossa.

Possiamo poi utilizzare un fertilizzante ricco di azoto per la concimazione, avendo cura di diluirlo. Naturalmente, sia per quanto riguarda l’irrigazione che la concimazione, tutto cambia con il trascorrere delle stagioni: dobbiamo sempre avere cura di adattare questi aspetti in base al suo ritmo di crescita e al ciclo di vita.

Durante la primavera e l’estate, per esempio, questa pianta va concimata per ben due volte. In inverno invece è possibile ridurre il numero di concimazioni. Il concime deve altresì presentare macro e microelementi per garantire tutte le sostanze nutrienti necessarie al suo mantenimento. Un altro consiglio che vi diamo è di scegliere il vaso giusto per coltivare questa pianta: deve essere necessariamente proporzionato alle sue dimensioni. Altra cosa importante da ricordare è che, in presenza del riscaldamento a pavimento, il vaso non deve toccare terra, ma deve essere necessariamente sollevato.

Malattie e parassiti dell’Alocasia sanderiana

Come sempre diamo un’occhiata alle principali problematiche che potrebbe presentare questa pianta. Una delle più comuni è la presenza del ragnetto rosso, un acaro estremamente fastidioso: possiamo risolvere il problema con un batuffolo di cotone e sapone, ma solo se non si è molto esteso, altrimenti dobbiamo ricorrere a un prodotto specifico.

Tra i parassiti che attaccano l’Alocasia sanderiana troviamo la cocciniglia, che si riconosce per la presenza di batuffoli di cotone estremamente appiccicosi sulle foglie. Usiamo sempre il trucco di prima ma non dimentichiamo di usare un antiparassitario specifico. L’alternativa è quella di travasare la pianta qualora il problema non si risolvesse.

L’Alocasia sanderiana è tossica?

, l’Alocasia sanderiana è leggermente tossica in tutte le sue parti, quindi dobbiamo avere cura di proteggere i nostri animali domestici, come cani e gatti, e i bambini. Inoltre, se vogliamo rinvasare la pianta, dobbiamo indossare degli appositi guanti per proteggere le mani. Risulta meno tossica per noi esseri umani rispetto agli animali, ma è sempre bene prendere le precauzioni giuste. In caso di ingestione accidentale, è bene contattare subito il proprio veterinario di fiducia.