Coltivare ortaggi, benessere, gusto e natura a portata di mano

Un orto domestico può diventare una fonte di alimentazione sana, benessere psicofisico e connessione con l’ambiente. Anche su un semplice balcone

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Gian Marco Mapelli

Educatore ambientale e divulgatore

Gian Marco Mapelli, conosciuto meglio sul web come "Amico delle Piante", ha studiato Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali e oggi è educatore ambientale, consulente e divulgatore. Si occupa di promuovere e realizzare progetti di rinaturalizzazione, riqualificazione, orti sociali e spazi dove natura e persone si incontrano.

Pubblicato: 14 Maggio 2025 10:00

Coltivare ortaggi non è solo un’attività utile e sostenibile, ma anche un’esperienza che arricchisce corpo e mente. Avere a disposizione verdure fresche e genuine, cresciute con le proprie mani, significa migliorare la qualità della nostra alimentazione e ritrovare un contatto autentico con la natura. Che si disponga di un orto in giardino o di qualche vaso su un balcone, la coltivazione degli ortaggi offre innumerevoli vantaggi: dalla soddisfazione di raccogliere il proprio cibo al risparmio economico, fino al benessere psicofisico che deriva dal prendersi cura delle piante.

Una filosofia che si avvicina molto anche a quella della coltivazione delle piante aromatiche, ottima per arricchire balconi, davanzali e piatti in cucina in modo naturale e rigenerante.

Preparare il terreno e trapiantare: ogni gesto dell’orto ha valore
Gian Marco Mapelli
Preparare il terreno e trapiantare: ogni gesto dell’orto ha valore

Coltivare ortaggi è alla portata di tutti. Bastano alcune cassette, dei vasi capienti o un piccolo angolo di terra per avviare un orto produttivo. Anche chi vive in città può creare un piccolo orto urbano sul terrazzo, sfruttando lo spazio verticale con scaffalature o fioriere pensili. Pomodori, insalate, peperoni, ravanelli, carote, zucchine: le possibilità sono tante e non servono strumenti professionali né grandi conoscenze per cominciare. Con un po’ di attenzione e dedizione, anche chi è alle prime armi può ottenere ottimi risultati.

Il suolo vivo è il cuore dell’orto

Per coltivare ortaggi in modo sano e duraturo, è utile adottare un approccio agroecologico e rigenerativo, che rispetti i cicli naturali del suolo e favorisca la biodiversità. In questo senso, la base di tutto è un suolo vivo e sano. Piuttosto che effettuare lavorazioni profonde, che possono danneggiare la struttura del terreno e la vita microbica, è preferibile un intervento minimo: si può solo rompere la crosta superficiale per facilitare il drenaggio e la radicazione, senza disturbare gli strati più profondi.

Il compostaggio è alla base di un suolo vivo e fertile, vero alleato dell’orto
Gian Marco Mapelli
Il compostaggio è alla base di un suolo vivo e fertile, vero alleato dell’orto

Un terreno fertile è un terreno ricco di sostanza organica. Il compost maturo, l’humus di lombrico, il letame ben decomposto e gli ammendanti naturali migliorano la struttura del suolo, aumentano la ritenzione idrica e nutrono le piante in modo equilibrato. La sostanza organica è anche il nutrimento per i microrganismi del suolo, veri alleati invisibili dell’orto, che facilitano l’assorbimento dei nutrienti e proteggono le piante da patogeni.

Pacciamatura e consociazioni: tecniche che aiutano

La pacciamatura con fieno protegge il suolo, trattiene l’umidità e nutre la terra
Gian Marco Mapelli
La pacciamatura con fieno protegge il suolo, trattiene l’umidità e nutre la terra

Una pratica fondamentale nell’agricoltura rigenerativa è la pacciamatura, ovvero la copertura del terreno con materiali organici come paglia, foglie secche, erba tagliata, cippato fine o fieno non trattato. La pacciamatura offre numerosi benefici: conserva l’umidità, riduce la crescita delle erbe infestanti, protegge il suolo da erosione e sbalzi termici e, decomponendosi, restituisce nutrienti alla terra. È utile sia in piena terra sia nei contenitori, e può essere rinnovata periodicamente per garantire la sua efficacia durante tutta la stagione.

Un altro elemento chiave dell’orto agroecologico è la consociazione, ovvero la coltivazione di specie diverse vicine tra loro per sfruttare le interazioni benefiche tra le piante. Alcune piante si aiutano a vicenda: il basilico accanto al pomodoro ne migliora la crescita e tiene lontani alcuni insetti; la cipolla piantata vicino alla carota respinge la mosca della carota, e viceversa. Le leguminose (come fagioli e piselli) fissano l’azoto atmosferico nel terreno, arricchendolo e beneficiando le piante vicine. Le consociazioni aumentano la biodiversità, riducono i parassiti e migliorano la produttività complessiva.

Orto sul balcone: si può fare

Nei piccoli spazi, come balconi o terrazzi, è possibile applicare gli stessi principi. Si possono utilizzare vasi profondi o cassette rialzate, con terriccio ben strutturato e arricchito con compost. Le varietà nane o compatte, come pomodorini ciliegini, peperoni piccoli o lattughini da taglio, sono ideali. Anche qui la pacciamatura è utile, così come la rotazione delle colture stagionali. Chi coltiva in vaso può anche sperimentare piccoli impianti di irrigazione a goccia, bottiglie capovolte o sistemi automatici per ridurre il consumo idrico.

L’esposizione solare è fondamentale: la maggior parte degli ortaggi ha bisogno di almeno 5-6 ore di luce diretta al giorno. Dove il sole è scarso, si possono privilegiare ortaggi a foglia come insalate, bietole, spinaci, cavoli e rucola, che tollerano meglio la mezz’ombra. In estate, per proteggere le colture più delicate, si possono usare teli ombreggianti nelle ore più calde o scegliere varietà adatte al clima locale.

Irrigazione, prevenzione e biodiversità

Il gesto della cura: osservare, toccare, imparare. Anche un piccolo orto insegna
Gian Marco Mapelli
Il gesto della cura: osservare, toccare, imparare. Anche un piccolo orto insegna

L’irrigazione deve essere regolare, ma mai eccessiva. Una regola utile è annaffiare meno frequentemente ma in profondità, per stimolare lo sviluppo di radici robuste. Le ore migliori per irrigare sono il mattino presto e la sera, quando l’evaporazione è minima. La pacciamatura aiuta moltissimo nel mantenere l’umidità, riducendo la necessità di interventi frequenti. Dove possibile, si può raccogliere acqua piovana in appositi contenitori da riutilizzare nell’orto.

Un altro pilastro dell’agricoltura naturale è la prevenzione delle malattie attraverso biodiversità, rotazione e rafforzamento del suolo. Piante ben nutrite e radicate sono più resistenti a parassiti e patogeni. Se si verificano attacchi di insetti, si possono utilizzare rimedi naturali come decotti di ortica, aglio o equiseto, oppure ricorrere all’introduzione di insetti utili come le coccinelle contro gli afidi. Anche le piante aromatiche, come salvia, lavanda e menta, se coltivate vicino agli ortaggi, aiutano a tenere lontani i parassiti grazie ai loro oli essenziali.

Ogni ortaggio ha la sua storia

Le lattughine da taglio sono ideali per iniziare: crescita rapida e raccolta continua
Gian Marco Mapelli
Le lattughine da taglio sono ideali per iniziare: crescita rapida e raccolta continua

Il bello dell’orto domestico è che ogni pianta racconta una storia e ogni varietà ha esigenze e comportamenti diversi. Le lattughe da taglio, ad esempio, crescono velocemente e si possono raccogliere più volte. I ravanelli sono ideali per iniziare: hanno un ciclo breve e danno soddisfazione in poche settimane. I pomodori richiedono attenzioni maggiori ma offrono raccolti abbondanti se ben seguiti: hanno bisogno di sole, tutori, concimazioni organiche regolari e irrigazione costante, evitando però i ristagni.

I cetrioli rampicanti sono perfetti per chi ha poco spazio a terra: con un graticcio o una rete verticale, si sviluppano in altezza. Anche piselli e fagiolini rampicanti crescono bene in vaso o in cassetta. Gli spinaci e le bietole sono ottimi per i mesi più freschi. Le carote, invece, richiedono un contenitore profondo e un terreno sciolto, ma sono poco esigenti in termini di cura.

Semi locali, orti terapeutici e benessere

Un’altra risorsa da valorizzare sono i semi autoprodotti o provenienti da filiere locali. Utilizzare varietà locali o antiche aiuta a mantenere la biodiversità agricola e ad avere piante più adattate al proprio ambiente. Salvare i semi alla fine della stagione è un atto di autonomia, sostenibilità e memoria.

Oltre alla funzione alimentare, l’orto ha una dimensione estetica, terapeutica e sociale. Un piccolo orto, curato con amore, può diventare un angolo verde che rilassa e rigenera. Prendersi cura delle piante, osservare la crescita dei frutti, imparare dai piccoli fallimenti e dai successi quotidiani, rafforza il legame con il tempo naturale. Il giardinaggio è una forma di meditazione attiva: stimola la pazienza, riduce lo stress, migliora l’umore e favorisce la connessione con l’ambiente.

Coltivare ortaggi all’aria aperta: un gesto semplice che nutre corpo e mente
Gian Marco Mapelli
Coltivare ortaggi all’aria aperta: un gesto semplice che nutre corpo e mente

Numerosi studi confermano che coltivare piante, anche in piccoli spazi, ha effetti positivi sul benessere mentale e fisico. Non a caso, molte terapie orticolturali vengono impiegate con successo in ambito scolastico, riabilitativo e psicosociale. Coltivare ortaggi, quindi, non è solo un modo per mangiare meglio, ma anche per vivere meglio.