Mangiare pollo aumenta l’incidenza di tumori? Perché lo studio va interpretato con cautela

Potrebbe il consumo di pollo aumentare il rischio di tumori gastrointestinali? Scopri cosa dicono gli studi osservazionali pubblicati recentemente e le revisioni sistematiche degli scorsi anni.

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Biagio Flavietti

Farmacista e nutrizionista

Farmacista e nutrizionista, gestisce dal 2017 una pagina di divulgazione scientifica. Appassionato di scrittura ed editoria, lavora come Web Content Editor per alcune realtà del settore farmaceutico e nutrizionale.

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Recentemente è stato pubblicato un nuovo studio osservazionale dell’IRCCS “De Bellis” di Castellana Grotte (BA), che evidenzia come un consumo abituale di carne di pollo possa essere associato ad un aumento del rischio di tumori gastrointestinali del 127%. A partire da ciò è iniziata a diffondersi questa notizia su numerosi giornali e pagine social, portando a chiederci: “dovremmo limitare al minimo indispensabile le carni bianche, oltre a quella rosse?”. All’interno dell’articolo capiremo di che tipo di studio si tratta, quali sono le evidenze scientifiche con maggiore peso, come meta-analisi e review, e cosa dico in merito al consumo di carne bianca come il pollo. Inoltre, riporteremo anche le quantità consigliate di pollo presenti all’interno delle linee guida nutrizionali più autorevoli.

Cosa afferma lo studio che mette in relazione pollo e tumori gastrointestinali

Una ricerca condotta su poco meno di 5000 persone residenti nei comuni pugliesi di Castellana e Putignano, ha osservato una possibile associazione tra il consumo di pollo e l’aumento del rischio di mortalità per tumori che coinvolgono il sistema gastro-digerente e non solo. Lo studio osservazione è stato condotto dai ricercatori dell’IRCCS “De Bellis” di Castellano Grotte (BA) e pubblicato su Nutrients dopo più di 19 anni d’osservazione.

Nello specifico, lo studio osservazionale ha rilevato che un consumo di circa 300 g di pollame a settimana poteva condurre ad un aumento del 27% di mortalità totale e di rischio raddoppiato per quanto riguarda i tumori che coinvolgono stomaco e apparato gastro-digerente.

Il problema è che si tratta di studi osservazionali, come afferma anche la Fondazione Veronesi, e quindi con una consistenza e una solidità non così elevate. Infatti, tali studi non forniscono una relazione di causa-effetto e non valutano altri fattori come: l’infezione da Helicobacter pylori, che è uno dei principali motivi di tumore gastrico, ma anche il consumo di sodio, che può predisporre a malattie cardiovascolari e alterazioni del benessere dello stomaco.

Infine, non sono state considerate le abitudini alimentari complessive dei soggetti. Questo vuol dire, che molto probabilmente la persona assumeva si pollo ogni settimana, ma all’interno di uno schema dietetico in cui erano presenti altri alimenti ultra-processati o poco salubri.

Cos’è la consistenza degli studi scientifici

Ogni giorno viene pubblicato almeno uno studio che suggerisce che un certo alimento sia benefico per la salute, e un altro che sostiene esattamente il contrario. Questo accade perché molti di questi lavori sono studi osservazionali, che mostrano semplici associazioni, ma non riescono a dimostrare un vero legame di causa-effetto.

Quando si parla di studi scientifici a supporto di una data idea è necessario capire di che studi si parla: le meta-analisi e le review sistematiche sono ricerche più solide, poiché mettono insieme risultati provenienti da tanti studi differenti sull’argomento, riducendo così il rischio di errori dovuti a campion troppo piccoli o confondenti.

Proprietà potenzialmente benefiche del pollo

Una review pubblicata nel 2019 su Nutrients, e poi aggiornata negli anni, ha concluso che non c’è un’evidenza consistente di aumento del rischio di tumori dovuto al consumo di carne bianca, in modo contrario a quanto succede invece per carni rosse, processate e insaccati. Al contrario, il consumo di pollame all’interno di una dieta sana ed equilibrata può fornire proteine magre, micronutrienti importanti come selenio, ferro e fosforo, aiutando a gestire il peso corporeo e la salute del sistema cardiovascolare.

Quanto pollo si dovrebbe mangiare secondo le linee guida

Bere acqua al mattino è un’abitudine sicuramente utile per reidratare il corpo, ma l’aggiunta di sale potrebbe non apportare i benefici significativi che alcune persone tendono a sottolineare. Che si tratti di sale rosa, nero o giallo, rimane pur sempre del sale e quindi una fonte di sodio. Un eccesso di sodio può essere dannoso, soprattutto per chi soffre di ipertensione o problemi renali. Inoltre, elevati livelli di sodio possono provocare ritenzione di liquidi nei tessuti e quindi gonfiore, cellulite e pelle a buccia d’arancia.

Le direttive dell’OMS sulla riduzione del sodio

Le linee guida nutrizionali italiane e internazionali offerte da O.M.S e SINU suggeriscono che il consumo di carne bianca (pollo, tacchino o coniglio) debba essere pari a 1-2 porzioni da circa 100g a settimana. Inserita all’interno di una dieta sana ed equilibrata, fatta di tanta frutta, verdura e cereali integrali, la carne di pollo non sarebbe associata ad un aumento significativo di aumento del rischio oncologico.

Quali potrebbero essere dei fattori di rischio?

Le HCA e i PAH generati a partire da cotture ad alta temperatura (griglia, frittura) sono stati collegati ad aumentato rischio di tumori di colon, prostata, polmone e gastrico. Ridurre la formazione di questi composti è possibile privilegiando metodi di cottura meno aggressivi come bollitura, cottura a vapore, brasatura o marinatura prima della cottura.

Conclusione

Al momento, le evidenze scientifiche più robuste supportano l’idea che il consumo moderato di pollo non aumenta in modo significativo il rischio di sviluppare tumori gastrointestinali e, se preparato correttamente, rappresenta una fonte proteica sana. Il recente studio italiano è osservazionale e suggerisce solo un’associazione statistica, ma è troppo prematuro considerarlo un pericolo concreto. Rimane fondamentale l’equilibrio nella dieta quotidiana, con una buona varietà di fonti proteiche, vegetali e attenzione alle modalità di cottura.

Fonti bibliografiche

  • Pollo e rischio di tumore? Ecco che cosa sappiamo – Fondazione Umberto Veronesi
  • Connolly G, Campbell WW. Poultry Consumption and Human Cardiometabolic Health-Related Outcomes: A Narrative Review. Nutrients.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.