Marco Carta, svelato il vero motivo per cui Fabiana Muscas ha rubato le magliette

Dopo l'assoluzione di Marco Carta per furto, svelato il motivo che avrebbe spinto Fabiana Muscas a rubare

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Redazione

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Dopo l’accusa di furto, il processo e le polemiche contro Marco Carta, scopriamo qual è il vero motivo che avrebbe spinto Fabiana Muscas a rubare le magliette firmate alla Rinascente di Milano.

Come è ormai noto diversi mesi fa il cantante sardo venne fermato all’uscita dello store e nella borsa della sua amica, l’infermiera Fabiana Muscas, vennero ritrovare sei t-shirt per un valore complessivo di 1200 euro. Poi i gossip e lo scandalo che ha travolto Marco Carta, che aveva scelto di difendersi nel salotto di Live – Non è la D’Urso.

Dopo mesi difficili finalmente per l’ex star di Amici è arrivata l’assoluzione, ma in queste ore spuntano nuovi dettagli su quanto accaduto. Sono state infatti depositate le motivazioni della sentenza emessa lo scorso 31 ottobre con cui il giudice ha assolto il 34enne sardo “per non aver commesso il fatto”.

Fra le pagine si legge anche quale sarebbe stato il movente di Fabiana Muscas. Secondo il giudice la donna avrebbe rubato le magliette alla Rinascente di Milano per fare un regalo a Marco Carta, visto che pochi giorni dopo sarebbe stato il suo compleanno. “Il movente dichiarato da Fabiana Muscas – si legge -, consistente nel volere fare un regalo di compleanno a sorpresa a Marco Carta corrisponde a una eventualità non certo remota né congetturale, bensì oggettivamente riscontrata nel caso concreto, poiché coerente con l’effettiva data di compleanno di Marco Carta, dieci giorni prima del fatto”.

L’assoluzione ha rappresentato la fine di un incubo per l’ex pupillo di Maria De Filippi, che si era sfogato anche in un’intervista rilasciata a Barbara D’Urso subito dopo la sentenza. “L’ho detto fin dal primo momento – aveva spiegato -. Circa quella situazione ero tranquillo, ma ero preoccupato per la mia famiglia. Ho sempre mantenuto il sorriso per far stare tranquilli i miei familiari e chi mi stava accanto”.