L’ultima puntata di Tale e Quale Show non è stata segnata solo dal ritorno di Carlo Conti, ma anche dalle critiche di Ghali. Il rapper non ha apprezzato un commento di Loretta Goggi e la sua imitazione da parte di Sergio Muniz. L’artista ha seguito il programma da casa e non ha apprezzato la scelta di dipingere con un colore scuro la pelle del modello per realizzare la performance.
“Non c’è bisogno di fare il blackface per imitare me o altri artisti – ha commentato su Instagram -. Potrete dire che esagero, che mi devo fare una risata o che non si vuole offendere nessuno, lo capisco. Ma per offendere qualcuno basta semplicemente essere ignoranti, non bisogna per forza essere cattivi o guidati dall’odio. Si può anche essere belle brave persone e non sapere che la storia del blackface va ben oltre un semplice make up, trucco o travestimento”.
“Non facciamo una bella figura né con chi è meno superficiale in questo Paese e nemmeno con chi ci guarda da fuori – ha detto Ghali, parlando di Tale e Quale Show -. Ci sono tante caratteristiche che si possono riprodurre ed imitare in un personaggio. È la seconda volta che mi emulate in questo modo, dipingendo la faccia oltre a fare commenti usando luoghi comuni e paragoni su aspetto fisico e bellezza. Non mi sono offeso, davvero. Ma nemmeno ho riso. Bastava l’autotune e un bel look. Perché il blackface è condannato ovunque specie in un anno come questo, in cui gli avvenimenti e le proteste sono stati alla portata di tutti”.
Ghali non ha apprezzato nemmeno una battuta di Loretta Goggi, membro della giuria di Tale e Quale Show, che si è complimentata con Muniz affermando che era quasi più carino del rapper. “Ma senti questa!”, ha esclamato Ghali, inquadrando la televisione. Non è la prima volta che la scelta di usare un trucco più o meno marcato per imitare artisti di colore crea una polemica sui social. Qualche tempo fa sulla vicenda era intervenuto proprio Carlo Conti che aveva spiegato: “Ci tengo a sottolineare che qui a Tale e Quale facciamo tutti i grandi artisti. A noi non interessa il colore della pelle o la loro religione. Per me noi sono celebrazioni di grandi artisti”.