Capelli scuri come la sua mamma e sguardo dolce come il suo papà: Luna, figlia di Raoul Bova e Rocio Munoz Morales, debutta come piccola attrice per Telethon. Attrice di successo e donna dal cuore grande, Rocio è stata fra i protagonisti dello show in prima serata, andato in onda in Rai, a sostegno della Fondazione. Un appuntamento, intitolato Festa di Natale, con tanti ospiti famosi, da Nek a Gigi D’Alessio, passando per Paolo Belli e Serena Rossi. Ambasciatori della missione di Telethon tanti volti famosi: Flavio Insinna, Eleonora Daniele, Serena Bortone, Vittoria Puccini, Stefano Fresi, Enrico Ruggeri, Luca Zingaretti e Cristiana Capotondi.
Ma la Morales non si è fermata qui ha realizzato qualcosa di splendido con la figlia Luna. L’attrice e la primogenita infatti hanno realizzato un video per presentare i migliori corti prodotti da Rai Cinema per la Fondazione. “Buon sangue non mente! – si legge sul profilo Instagram di Telethon dove sono apparse alcune foto di mamma e figlia -. Rocío Muñoz Morales e la piccola Luna presenteranno Rai Cinema per Telethon, i migliori corti prodotti da Rai Cinema per la Fondazione!”. Negli scatti apparsi sui social e condivisi anche dalla compagna di Raoul Bova, la Morales e la piccola Luna sorridono mentre si tengono per mano.
Un piccolo debutto per Luna, che ha solo 5 anni, per una buona causa. Rocio e Raoul sono legati ormai da diversi anni, dopo un incontro sul set. Dal loro amore è nata la primogenita Luna, mentre nel 2018 l’attrice ha dato alla luce Alma. Da sempre molto riservati, qualche settimana fa Bova e la Morales si erano raccontati in una lunga intervista a Verissimo. Raoul aveva rivelato la sofferenza per la morte della madre e il periodo difficile – segnato anche da un infortunio – che aveva vissuto. Un momento molto duro della sua vita, affrontato e superato grazie al sostegno della compagna che non l’ha mai lasciato solo.
“Volevo essere al suo fianco – aveva raccontato Rocio in quell’occasione -. Al di là del dovere, sentivo proprio un bisogno interiore di stargli vicino. Il suo dolore era il mio dolore”. Mentre sul terzo figlio Bova aveva chiarito: “Io non metto mai limiti alla provvidenza”.