La foto più famosa di Marilyn Monroe compie 70 anni: la storia dietro il vestito dello scandalo

Sette decenni fa veniva diffusa la scandalosa foto in abito bianco, la più famoso della diva Marilyn Monroe

Foto di Maria Francesca Moro

Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Il 15 settembre di 70 anni fa venne diffusa una delle immagini più famose della cultura occidentale, riprodotta milioni e milioni di volte, su stampe, tazze, t-shirt, tovagliette. Si tratta della foto più famosa di Marilyn Monroe, quella che la ritrae con l’iconico abito bianco, mentre un soffio di vento dalla grata della metropolitana di New York le alza maliziosamente la gonna. Uno scatto che nasconde una lunga storia di scandali e controversie.

Come nacque la foto più famosa del cinema

Norma Jean Monroe (questo il vero nome della diva più famosa di tutti i tempi) passeggiava assieme a Tom Ewell tra Lexinton Avenue e la 52esima strada, a New York. I due attori stavano girando quello che, presto sarebbe divenuto un vero cult, la dissacrante commedia Quando la moglie è in vacanza. La coppia passeggiava per i marciapiedi, fino a fermarsi proprio sopra una delle grate della metropolitana. E, all’improvviso, la magia: un inaspettato colpo d’aria solleva la gonna di Marilyn Monroe che, imbarazzata, tenta di coprirsi con l’aggraziata civetteria che la resa famosa.

La foto più famosa di Marilyn Monroe
Fonte: Getty Images
Marilyn Monroe in Quando la moglie va in vacanza

Spettatori, giornalisti e passati vanno in visibilio. E il regista non si fa sfuggire l’occasione. La troupe posiziona un ventilatore sotto la grata e cerca di riprodurre al meglio quel magico momento casuale. Mentre il fotografo Sam Shaw, grande amico dell’attrice, immortala il momento. “Vorrei poter dire di aver catturato al volò l’immagine, – raccontò Shaw – ma non sarebbe verità. La foto è stata preparata con cura”. Questo, però, non la rende meno speciale. E se la foto ci fu e fu un successo, la scena, infine, dovette essere replicata in studio: il boato della folla rese inutilizzabili tutti e 14 i ciak.

Oggi, la fotografia si trova al centro di uno screzio familiare. È il figlio del fotografo a detenerne i diritti, cosa che al padre non va affatto giù: “Non sono ancora nella tomba e sono furioso con mio figlio. Mi deve restituire fino all’ultimo dollaro quello che mi ha truffato”. Shaw ha fatto causa al primogenito chiedendogli un rimborso pari a 100 milioni di dollari.

Lo scandaloso abito bianco di Marilyn Monroe

A rendere così iconica la scena newyorkese è stato anche l’abito bianco, divenuto l’abito alla Marilyn per eccellenza. A realizzarlo fu William Travilla, il designer che aveva già disegnato per la diva l’altrettanto iconico abito da sera rosa shocking de Gli uomini preferiscono le bionde (quello che la diva indossa mentre ci insegna che i migliori amici delle donne sono i diamanti). Quello che divenne poi il subway white dress, però, non fu mai il preferito dal costumista, che lo additava come “quel vestitino stupido”.

Si tratta di un cocktail dress in pieno stile dell’epoca. Con orlo midi, gonna plissettata, cinturina a segnare il punto vita e due pezzi in acetato a formare la scollatura americana che lasciava le braccia e le spalle scoperte. Non era di certo castigato, ma non così diverso da molti altri vestiti che le signore del tempo indossavano alle cene eleganti. E, in realtà, non era bianco ma avorio, simbolo di purezza, “qualcosa di fresco e pulito in una città sporcacciona” spiegò Travilla.

Eppure, la buoncostume dell’epoca non lo considerò “puro” affatto. Nonostante Marilyn indossò due paia di slip per mostrare il meno possibile, il Codice Hays che regolamentava i film dell’epoca, vietò categoricamente la diffusione della scena della metropolitana che, alla fine, nel film appare tagliata a metà: le splendide gambe di Monroe non compaiono mai, a vedersi è soltanto il suo viso – altrettanto ammaliante per carità. Con una furbesca mossa di marketing, però, l’iconica scena della metropolitana e l’immortale fotografia di Shaw furono largamente diffuse per la promozione del film. Mossa che, col senno di poi, non si può definire vincente: il film fu un fiasco al botteghino.

Che fine ha fatto il subway dress?

Alla morte di Marilyn Monroe, l’abito bianco passò nelle mani del suo disegnatore William Travilla, che lo custodì fino alla morte – mentre il suo schizzo originario era stato venduto al prezzo di 50mila dollari. Nel 1971, l’abito fu acquistato per soli 200 dollari dalla collezionista hollywoodiana Debbie Reynolds: “È diventato color écru – confidò lei – ormai è molto vecchio”. Quarant’anni dopo, a causa di ingenti problemi finanziari, Reynolds mette l’abito all’asta. Viene acquistato da un misterioso acquirente al telefono per 5,52 milioni di dollari, si tratta della cifra più alta mai pagata per un costume di scena.

L’ultima volta che il vestito è stato visto è nel 2012, alla mostra Costume Hollywood del Victoria and Albert Museum di Londra. Fu un’altra diva a portarlo lì, Meryl Streep, che riuscì a entrare in contatto del misterioso collezionista per chiedergli in prestito il vestito indossato da Audrey Hepburn in My Fair Lady. L’uomo quel costume non lo aveva, ma aveva il subway dress, che prestò volentieri agli organizzatori della mostra.