Il delirio di onnipotenza di Kanye West, mascherato anche in Italia

Kanye West a San Siro con la moglie per vedere Inter-Atletico, ovviamente mascherato per non farsi riconoscere dalla folla. Convinto, ormai, di essere più importante del Papa

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Sara Gambero

Giornalista esperta di Spettacolo e Lifestyle

Una laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia del Cinema. Appassionata di libri, film e del mare, ha fatto in modo che il lavoro coincidesse con le sue passioni. Scrive da vent’anni di televisione, celebrities, costume e trend. Sempre con un occhio critico e l'altro divertito.

Che Kanye West sia un soggetto particolare, lo si era capito da anni. Dalle sue interviste, spesso deliranti (“Vedo del buono anche in Hitler”; “Vogliono impiantarci dei microchip per impedirci di varcare le porte del Paradiso”) , dai suoi proclami, dalle sue candidature a presidente degli Usa. Senza dubbio, Ye, come si fa chiamare, è uno che si prende molto sul serio e  crede fermamente nelle sue capacità e potenzialità. Pure troppo. Basti vedere come cerca di plagiare le sue compagne per comprendere il suo tipo di mascolinità.

Talmente convinto del suo potere e della sua popolarità, tra l’altro, da girare ormai mascherato, temendo che la folla, riconoscendolo, possa mai dare adito a esternazioni di fanatismo estremo.

Arrivato in incognito in Italia con la moglie Bianca Censori  si è recato a San Siro, alla partita Inter-Atletico Madrid. Ovviamente col viso coperto e (a suo credere) irriconoscibile. Come se la presenza che non passa certo inosservata della moglie – quanto lui si copre, lei “scopre” – non bastasse a urlare a caratteri cubitali: “Eccoci, siamo arrivati”.

D’altronde quando si candidò alle elezioni presidenziali del 2020 (e stava ancora con Kim Kardashian) diceva: “Come qualunque altra impresa che ho affrontato, sono destinato a vincere“. Ecco, nemmeno quel risultato (non) ottenuto ha sminuito il suo ego e le sue farneticazioni di onnipotenza.

Un genio, un messia, un curatore delle anime, Kanye è convinto di essere tutto questo e lo dice senza alcuna modestia.

“Sono strambo, totalmente sincero e talvolta anche inappropriato. Se dicessi di non essere un genio starei mentendo, a me stesso e a tutti voi”. “Sono un genio creativo. Non c’è un altro modo per dirlo”. E ancora: “Andate ad ascoltarvi tutta la mia musica. È la chiave per l’autostima. Se siete un fan di Kanye West, siete un fan di voi stessi. Crederete in voi stessi grazie alla mia musica, io sono soltanto lo shot che vi fate per credere di più in voi stessi”.

“Non mi definirei nemmeno un rapper, sono più un messaggero che un rapper. Vorrei dire alla gente ‘Venite ad aiutarmi, aiutate tutti, potete vincete insieme a me’, vincerete insieme a me”. Per il momento, ci ha creduto solo l’Inter contro l’Atletico Madrid.