Beppe e Rosario Fiorello, il commovente tributo a papà Nicola

Su Rai Uno va in scena il commovente tributo di Beppe e Rosario Fiorello a papà Nicola, scomparso all'improvviso nel 1990.

Foto di Valentina Vanzini

Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Pubblicato: 12 Gennaio 2021 14:36

Beppe e Rosario Fiorello sono i protagonisti di un commovente tributo a papà Nicola nel corso dello show Penso che un sogno così in onda su Rai Uno. I due fratelli hanno voluto ricordare il padre, morto nel 1990. La scomparsa dell’uomo, legatissimo ai figli, ha lasciato un vuoto immenso nella sua vita. I fratelli Fiorello hanno ricordato il sorriso del loro papà, sempre allegro e pronto a risollevare il morale della famiglia anche nei momenti più cupi.

“Mio padre era sempre un tipo molto allegro, aperto, positivo, un altruista – ha svelato Beppe -. Solo che mia madre tutto questo non l’aveva inquadrato molto bene. Due caratteri diversi. Mia madre non amava avere gente per casa, mio padre invitava sconosciuti a cena. Era fatto così. Se qualcuno di noi era triste, lui cantava. Se avevo paura del buio, mi abbracciava forte, forte con quelle sue mani caldissime”. L’attore ha poi ricordato la sua morte, avvenuta il giorno di Carnevale, nel 1990, durante una festa organizzata con amici e parenti.

“Mentre ballava con mia madre, distribuiva baci e saluti a tutti, anche a qualche bella signorina, ma sempre con garbo. Mia madre non era gelosa, non ne aveva motivo – ha spiegato -. Ad un tratto le disse: ‘Amore mio, vado in macchina, prendo le sigarette e torno‘”. Purtroppo, quella è stata l’ultima volta che la signora Rosaria ha parlato con suo marito. Nicola è stato ritrovato morto nella sua auto”. Fiorello ha raccontato che in macchina il padre ebbe un malore che si rivelò fatale.

“Aveva parcheggiato la sua macchina proprio lì, in una via stretta e buia – ha detto -. Poca luce e nessuno in giro per poterlo aiutare. E fu trovato così, in macchina, con la cravatta slacciata, le mani dietro la testa e un sorriso stampato sulle labbra. Era felice. Sono certo che quella notte, lungo il tragitto dalla sala da ballo alla sua macchina cantò una canzone di Modugno. Lo spettacolo della vita quella sera aveva perso il nostro primo attore”. Poco dopo sul palco è comparso Rosario Fiorello con indosso la divisa della Guardia di Finanza e insieme i due fratelli hanno intonato il brano Tu sì ‘na cosa grande.