Andrea Pinna racconta il suo bipolarismo “Mi ha rubato un bel pezzo di vita”

L'influencer ha pubblicato un libro a cuore aperto in cui racconta la sua diagnosi di bipolarismo e le difficoltà degli ultimi anni

Foto di Paola Landriani

Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Pubblicato: 17 Ottobre 2023 10:42

È stato uno degli influencer più seguiti e apprezzati: youtuber e autore del blog Le perle di Pinna, Andrea Pinna è diventato famosissimo grazie i suoi aforismi ironici e irriverenti. Il suo pregio? La capacità di parlare alle persone in modo diretto, senza peli sulla lingua, che lo ha presto portato in televisione guadagnando popolarità e la vittoria di Pechino Express. Ma proprio all’apice della sua carriera, Andrea Pinna ha deciso di fermarsi e prendersi del tempo. Complice della scelta, la diagnosi di disturbo bipolare: un disturbo rimasto probabilmente latente nel tempo, ma che quando decide di esplodere è difficile da tenere a bada.

Andrea Pinna: il bipolarismo, i tentati suicidi e la risalita

Non è mai semplice ammettere di avere un problema e di avere bisogno di un momento di pausa per capire come aggiustare quello che si è rotto. Non è sempre immediato trovare la forza di reagire agli eventi per tornare finalmente a stare meglio. E lo è ancora di meno, se a incrinare l’andamento di una vita apparentemente perfetta subentra una malattia complicata come il disturbo bipolare. È proprio di questo che Andrea Pinna ha voluto parlare nel suo Il mio lato B (polare), libro edito da HarperCollins: una lettera aperta e senza filtri, che ripercorre gli ultimi anni di un influencer simpatico e irriverente rimasto sulla cresta dell’onda per molto, per poi cadere e dover fare i conti con qualcosa di grosso e di difficile da accettare.

Una storia di successo, ma anche di depressione, di droghe, alcol e pensieri suicidi, per poi arrivare alla risalita. Il racconto di una diagnosi complicata e di una terapia farmacologica difficile da dosare. Andrea Pinna ha deciso di raccontarsi in tutto e per tutto, comprese quelle parti della sua vita che forse preferirebbe dimenticare. In un’intervista a Vanity Fair, l’influencer ha raccontato: “Il bipolarismo mi ha rubato un bel pezzo di vita. La mia è una storia di autodistruzione. Vizi, sbagli, amplificati dalla malattia, e usati contro di me. Ma da quando le medicine sono quelle giuste non ho più gli sbalzi d’umore incontrollati, né le crisi. Oggi posso dire di stare meglio. Ho voluto anche raccontare il mio momento più alto. Quando guadagnavo bene, potevo viaggiare, fare qualsiasi cosa, ma non riuscivo a godermi nulla. La malattia galoppava e io provavo solo rabbia.”

Una rabbia iniziata, o che forse si è solo scatenata, nel 2016, anno della sua vittoria a Pechino Express. “Un anno bello perché avevo vinto Pechino, e stavo vivendo da una parte il personaggio televisivo, dall’altra i social. Nel momento clou ho cominciato a non stare bene. Uscivo a cena con il mio fidanzato e avevo degli attacchi psicotici e attacchi di panico. La malattia ha cominciato a sporcare la mia vita. Dopo questi attacchi non mi ricordavo più nulla, era il mio fidanzato di quel periodo a raccontare cosa era successo alla mia psicoterapeuta. Accusavo gli altri di derubarmi, di tradirmi, ma non era vero niente, era tutto frutto della mia mente. Dopo poco è arrivata la diagnosi: bipolarismo. Ci abbiamo messo un po’ per individuare il tipo e poi ho cominciato con le medicine che però non erano giuste per me”.

Una diagnosi difficilissima da accettare e da tenere a bada, che spesso può portare ad allontanarsi dagli amici più cari, complici incomprensioni come quelle tra Pinna e Tommaso Zorzi. Ma questo è solo uno dei risvolti: il disturbo bipolare porta, spesso inconsciamente, anche a compiere gesti estremi e non del tutto consapevoli, proprio come è successo all’influenzar, che racconta delle 22 volte in cui ha provato a suicidarsi. “Scrivo 22 perché me le hanno raccontate, io me ne ricordo cinque. Ho provato farmaci, alcol, droghe, cercavo su Google come potevo uccidermi. Sono salito sul cornicione del mio palazzo più volte. Mi dicevo: ‘Non ho il coraggio di buttarmi di testa, forse posso farlo di spalle.’ Quando ero depresso e in down, la morte mi sembrava l’unica liberazione possibile. Era diventata un pensiero fisso, un’ossessione.”

Andrea Pinna: l’importanza della psicoterapia

Fortunatamente, il creatore delle Perle di Pinna è riuscito a trovare la forza di allontanare i propri demoni: non lo ha fatto da solo, ma con l’aiuto dei medici e della psicoterapia. Un tema per lui importantissimo e che lo ha mosso a raccontare la sua storia, sperando di essere d’aiuto e di ispirazione a tanti che, forse, stanno passando lo stesso ma ancora non hanno trovato il modo di chiedere e cercare aiuto. “La psicoterapia e i farmaci mi hanno aiutato. In Italia oggi si parla molto di più per fortuna di salute mentale, ma ci si concentra soprattutto sul bisogno di andare in terapia. Voglio dire che, in alcuni casi, bisogna non avere paura di affidarsi alla psichiatria. Vedo che c’è ancora molta resistenza intorno ai farmaci, quando invece sono fondamentali se ritenuti opportuni. Io ho faticato molto a trovare la giusta cura, il dosaggio adatto per me, ma oggi sto meglio proprio grazie a quelle medicine. Le malattie vanno curate. Nel mio caso la psichiatria è paragonabile a un’operazione, mentre la terapia al percorso di riabilitazione.”