Alda “Dada” Grimaldi, morta la prima regista donna della Rai

Una pioniera della televisione italiana. Si è spenta la prima regista italiana, Alda "Dada" Grimaldi, il 28 dicembre 2023

Foto di Giorgia Prina

Giorgia Prina

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Addio ad Alda “Dada” Grimaldi: è morta all’alba del 28 dicembre 2023 la prima regista donna della Rai. Una pioniera, apripista di tanti talenti. “Una donna unica, una grande e vera signora della televisione”, ha commentato la casa editrice Buendia Books, a pochi giorni dall’uscita ufficiale di La tele a Torino. Ha diretto, fra le altre cose, un episodio del programma didattico-teatrale del 1958 Il teatro dei ragazzi, destinato al pubblico giovanile che seguiva la tv dei ragazzi. Ha spesso lavorato con il collega Vittorio Brignole. Nata a Genova nel 1919, ha firmato programmi che hanno fatto la storia della Rai, come Giovanna, la nonna del Corsaro Nero, un cult della tv per bambini degli anni ’60.

Alda “Dada” Grimaldi è morta a 104 anni

Una donna che ha fatto la storia della televisione. Così viene ricordata in modo unanime Alda Grimaldi, conosciuta da tutti proprio con il soprannome di “Dada”. Si è spenta a Torino, il 28 dicembre 2023. Attiva dagli anni ’40 agli anni ’60, è stata sposata con il medico torinese Giovanni Rubino, scomparso nel 1997. Sul marito, nel corso di un’intervista a TV Sorrisi e Canzoni, ha detto: “Ho avuto la fortuna di incontrare un solo grande amore nella vita, il primo e l’unico: mio marito. Me lo presentò un amico che me lo portò in camerino agli studi Fert di Torino. Era così colto, intelligente. (…) Ci bastavamo l’uno per l’altra e abbiamo deciso di non avere bambini, perché eravamo sempre in giro per lavoro. Sono stata felice 50 anni assieme a lui”.

La carriera e gli inizi di Alda “Dada” Grimaldi

Prima regista della Rai, ha firmato personalmente moltissimi programmi che hanno lasciato il segno, tra cui Giovanna, la nonna del Corsaro Nero, un vero e proprio cult della televisione per bambini durante gli anni ’60. Dalla sua casa torinese, nel 2023, ha rilasciato un’intervista al telefono per TV Sorrisi e Canzoni, raccontando che proprio da bambina aveva sognato di fare l’attrice. A darle il soprannome “Dada” è stato Giuseppe De Santis.

Proprio lei ha avuto modo di iniziare con la televisione sperimentale. “Ho iniziato come annunciatrice, nel 1949. Alla regia sono arrivata grazie a quello che avevo imparato al Csc, in un momento d’oro: quando fare tv era come fare cinema. Io spostavo anche mobili, quando c’era da spostarli”, aveva detto nel corso dell’intervista.

Una donna forte, che non ha mai ceduto di fronte al duro lavoro, in grado di sostenere sudore, fatica, e di farsi valere. “Il maschilismo c’è sempre stato ed è duro a morire, ma lavorare come regista per me era una cosa semplicissima perché avevo studiato, avevo le capacità. Avevo imparato come ci si comporta e che non era il caso di fare la civetta. I miei colleghi mi rispettavano perché apprezzavano ciò che facevo. Mi consideravano, e lo ero, una di loro”.

Da vera pioniera, ha avuto modo di esplorare diversi generi televisivi, dal varietà agli sceneggiati, così come programmi musicali e inchieste giornalistiche. Nel corso della carriera è anche stata premiata con riconoscimenti importanti, come il Premio Saint-Vincent per la regia giornalistica con Orizzonte.