Fiorello a La Pennicanza non può non rendere omaggio a Ornella Vanoni. I due si erano incontrati quattro o cinque volte al massimo, ma è bastata una serata per restare totalmente affascinato dalla Signora della Musica, scomparsa il 21 novembre.
La Pennicanza, inizio triste: l’omaggio a Ornella Vanoni
Fiorello si trova così a dover dare un altro addio in diretta a La Pennicanza. Proprio poco prima che iniziassero i funerali a Milano, nella chiesa di San Marco, ha voluto ricordare la grande Ornella Vanoni.
Quello di Fiorello è stato un monologo intenso e commosso: “Non posso certo dire di essere stato suo amico: ci siamo incontrati quattro, forse cinque volte in tutta la vita. Ma una notte in Sardegna Ornella mi rivelò, come solo lei sapeva fare, la sua libertà, la sua ironia dissacrante, piena di storie incredibili raccontate con una voce roca e magnetica, quasi uscita da un film d’autore. Mi fece ridere tantissimo.
Non eravamo amici, ma quella sera mi sembrò di conoscerla da sempre. E forse proprio questo sapeva fare Ornella: lasciare il segno anche in un solo incontro. Icona, mito, signora della musica. Sì, tutto vero. Ma io la ricorderò soprattutto come quella donna in spiaggia che, tra una risata e un racconto, mi regalò un piccolo pezzo della sua grande anima. Ciao, Ornella”. Nel corso della puntata Fiorello ha poi dedicato una sua versione di Senza fine, in omaggio alla grande artista.
Fiorello, tra il Ponte sullo Stretto e Sandokan
Poi però il tono della trasmissione cambia decisamente e torna la consueta ironia. Si passa al Ponte sullo Stretto e lo showman commenta le dichiarazioni di Tajani sulla sua utilità in caso di “attacco da Sud”. “Ha ragione! Se qualcuno ci attacca da Sud, dove scappiamo? E se ci attaccasse Malta? Loro sono terribili… Ma Tajani, davvero Putin non ti ha insegnato nulla? Nel manuale del perfetto guerrafondaio c’è scritto chiaramente: abbattere tutti i ponti!”.
Si ride anche con il Sandokan di Can Yaman: “Diciamolo, io ho perdonato il fatto che mi abbia rubato il ruolo. Avevo già fatto i provini, provato il turbante, montato a cavallo, dieci peluche di tigre… mi avevano fatto provare anche la scimitarra… Niente!”.
Fiorello, la telefonata surreale del Presidente Mattarella
Non manca la surreale telefonata con il ‘Presidente Mattarella’: “A Padova è stato memorabile, mi hanno accolto con una standing ovation… sembravo Vasco a San Siro. Ora devo prepararmi a ricevere i vincitori della Davis. Non ne posso più: mi porteranno di nuovo magliette, cappellini e berretti sudati. Per fortuna stasera andrò al concerto Simba La Rue… sono un suo grande fan! Come ci vado? In incognito: jeans a vita bassa e il cappellino che mi ha dato Tomba nel 1988!”.
A proposito di Coppa Davis, lo showman racconta un aneddoto sul successo degli Azzurri: “Ho palleggiato con Volandri e abbiamo vinto ancora! La prima volta era un caso, ma Filippo mi disse ‘Mi hai portato bene’. L’anno scorso mi richiama e fa: ‘Palleggiamo ancora’. E abbiamo vinto di nuovo. Quest’anno l’abbiamo rifatto e detto ‘non succede, ma se succede’… e ce l’abbiamo fatta! Subito dopo la partita mi ha scritto: ‘E andiamo, tutto merito tuo! A ottobre sei prenotato!’. Ragazzi, porto davvero bene! Gattuso… pensaci! Tra l’altro ho saputo che il ct ha convocato per i playoff… Cobolli e Berrettini!”.
Fiorello e lo scoop su Benedetta Parodi
In chiusura l’attualità televisiva: Fabio Caressa e Benedetta Parodi raccontano che “per cercare intimità andavano in un motel…”. Fiorello ironizza: “Conosco persone che lavoravano in quel motel: pare che nei momenti clou Caressa urlasse ‘Andiamo a Berlino!’… e sul finale, ‘Cannavaro!’ E lei? Diceva solo: ‘Andiamoci a prendere un tè caldo’.”
La Pennicanza con Fiorello e Fabrizio Biggio torna il 25 novembre alle 13.45 su Rai Radio 2 e il canale 202 del digitale terrestre.
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