Baby Reindeer: la vera protagonista della serie Netflix vuol fare causa a Stephen King

La donna cui si ispira la storia della serie Netflix, Baby Reindeer, minaccia un’azione legale contro il regista Stephen King

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Qual è il confine tra realtà e rappresentazione? Lo sconfinare continuamente tra verità e immaginazione è ciò che ha fatto di Baby Reindeer una delle serie più viste e chiacchierate di Netflix. Una storia inedita, che racconta lo stalking dal punto di vista maschile, senza mai tracciare una netta distinzione tra vittima e carnefice. Piace – persino a Stephen King – anche perché tratta da una vicenda accaduta realmente e adesso sembra che la vera protagonista sia l’unica a non aver apprezzato.

Cosa c’entra Stephen King con Baby Reindeer?

Il re dell’horror Stephen King, autore di capolavori del brivido come It e Misery non deve morire, non pecca di generosità nei confronti dei nuovi talenti. Se qualcuno o qualcosa gli piace, lo dice e lo ripete pubblicamente. E negli ultimi tempi, ad aver attirato la benevola attenzione del maestro è stata Baby Reindeer, serie Netflix firmata dal comico scozzese Richard Gadd.

In un lungo saggio pubblicato sul The Times of London, King scrive che Baby Reindeer è “una delle cose migliori che abbia mai visto”. Spingendosi persino ad affermare che, in confronto, il suo Misery sia “un cartone animato per bambini”. Quale onore per il regista (e sceneggiatore e attore) esordiente Gadd e quale fastidio per colei cui la protagonista della serie è fedelmente ispirata.

La vera Martha – il nome fittizio utilizzato da Gadd per la sua stalker nella fiction – sembra aver risposto su Facebook agli elogi di King, e lo ha fatto senza mezzi termini. “Se questo scemo di Stephen ding dong King prova a fare un film horror, io lo querelo. Punto” ha minacciato sui social. Aggiungendo che “Gadd andrà a nozze con questa idea”.

La verità dietro la serie Netflix

Baby Reindeer racconta della cupa vicenda di Richard Gadd, comico scozzese vittima di abusi sessuali e, in seguito, oggetto di attenzioni morbose, sfociate in vero e proprio stalking, da parte di una donna con seri problemi mentali, che nella serie prendere il nome di Martha. Con grande coraggio, Gadd ha raccontato la propria storia senza omettere nulla, se non dettagli utili a preservare la privacy delle persone a lui care e di tutti i citati nella serie. E questa trasparenza è degenerata sul web in una morbosa ricerca del “chi è chi”.

Chi è Gadd è noto, chi sia lo sceneggiatore che ha abusato di lui non si sa, seppur circolino delle ipotesi più o meno plausibili. Chi sia la stalker, invece, il popolo del web è convinto di saperlo. Spulciando negli archivi delle pagine social del comico, gli utenti dell’internet sono riusciti a rintracciare una donna che, per cronologia e tipologia dei messaggi inviati, sembra corrispondere alla problematica Martha del piccolo schermo.

Gadd ha chiesto di interrompere questa irrispettosa caccia all’uomo, ma i follower non si sono fermati e la presunta Martha (di cui non riportiamo nome né profili social per evidenti ragioni), ha raccontato al Daily Mail di aver ricevuto “minacce di morte e abusi online dai sostenitori di Richard Gadd”. In una sequela di post più o meno coerenti, la stessa avrebbe accusato Gadd di “bullismo nei confronti di una donna più anziana in televisione per fama e fortuna”, annunciando l’uscito di un libro in cui raccontare la sua verità.

E se il libro arriverà, non ci sarà da temere sul suo successo. E così, la morbosa curiosità degli spettatori, riaprirà ferite e problematiche che la loro rappresentazione aveva l’intenzione di esorcizzare e non certamente di far ricominciare.