Sexselfie: perché si scattano foto durante il sesso

Scattare foto e girare video durante il sesso può essere un gioco divertente e occasione di scoperta. Nessun problema, ma sono necessarie alcune precauzioni

Foto di Alfonsa Sabatino

Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

La passione per i selfie ha superato ogni confine ed è arrivata sotto le lenzuola. Già da tempo l’autoscatto prima, durante e dopo il rapporto sessuale ha preso piede, partendo da Paesi come Taiwan, Giappone e la british Gran Bretagna, tanto da parlare di sexseflie-mania. Lo smartphone diventa sempre più presente anche nella nostra intimità, spesso brutalmente condivisa sui social con hashtag come #sexselfie o #aftersex. Ma perché questa esigenza? E quali sono i rischi e le precauzioni?

Qualche numero

Secondo una ricerca condotta qualche tempo fa da AshleyMadison.com in Gran Bretagna e diffusa da quasi tutti i media nazionali, il 71% degli uomini e il 69% delle donne si è lasciato fotografare durante un rapporto sessuale almeno una volta nella vita. Un’abitudine diffusa soprattutto tra i più giovani, a dimostrazione che le tecnologie digitali stanno contribuendo a creare una società sessualmente più aperta, ha commentato Eric Anderson dell’Università di Winchester. Una visione non troppo condivisa perché i rischi di porno vendette e condivisioni non autorizzate è molto alto e di solito, almeno per le ragazze, l’insistenza da parte del partner è forte e decisivo. Proprio per questo è necessario essere consapevoli e davvero consenzienti per condividere immagini del proprio corpo nudo.

Sexting

Altro fenomeno diffuso in questo universo del sesso 2.0 e di cui si parla tantissimo è il sexting. La parola nasce dalle parole inglesi sex (sesso) e texting (mandare SMS) e indica l’invio di messaggi, testi e immagini sessualmente più o meno esplicite, principalmente tramite cellulare o altri dispositivi. Si tratta a tutti gli effetti di un avvicinamento hot in chiave digitale, che ha come obiettivo l’eccitazione di chi riceve ma anche di chi invia. L’articolo di FCP Formazione Continua in Psicologia sostiene che il 14,8% degli adolescenti di tutto il mondo invia sexts, mentre il 27,4% li riceve. Solitamente ci si scambia messaggi erotici, che siano audio o fotografie di nudi, di dettagli del proprio corpo o del sesso fatto insieme in passato.

Le motivazioni, tra curiosità e ricordo

Ci sono tanti motivi per cui ci si fotografa o riprende durante il sesso, e altrettanti per cui ci si scambia immagini intime. Spesso ci si riprende durante i rapporti per guardarsi dal di fuori in un secondo momento; per vedersi sotto gli occhi del partner; per scoprire a freddo quali sono le pratiche più apprezzate. Per migliorare anche, specialmente nelle posizioni o pratiche nuove, con cui si ha ancora poca dimestichezza. Alcune volte c’è solo una grande voglia di farsi vedere e mostrarsi; mentre in altre occasioni può essere materiale da utilizzare per eccitarsi la volta dopo, in un voyeurismo tra le pareti di casa. Diverse coppie ammettono di riprendersi per tenere un “ricordo” da riguardare da vecchi, pensando ai bei tempi.

Contro la distanza

Il sexting invece può essere molto utile nei periodi di distanza, per sentirsi fisicamente e intimamente vicini quando si è lontani. Allora, una sessualità virtuale può essere necessaria a sentirsi uniti e a provare piacere, attraverso pratiche virtuali e l’autoerotismo. Inoltre, il sexting permette anche alle persone più timide e insicure di mettersi in gioco, con le immagini, con il corpo e con le parole, sentendosi protetti dallo schermo e così superando le proprie paure e gli imbarazzi. E fin qui nulla di male.

La forzatura

Il problema è che non sempre la condivisione è fisiologica nella sessualità di coppia. E non è sufficiente dire che la tecnologia fa parte della nostra vita di tutti i giorni per giustificare la diffusione di immagini e video intimi. Non è scontato dunque parlare di liberazione e emancipazione. Troppo spesso, infatti, soprattutto le ragazze ammettono di acconsentire allo scatto di foto durante il rapporto o all’invio di immagini del proprio corpo perché è  il/la partner a chiederlo con insistenza. Allora si accetta per non deludere e per tenere fedele il compagno o la compagna richiedenti, seppur con poca convinzione. In questo caso, se ci si può lasciar andare più tranquillamente (ma comunque con cautela) in una relazione stabile e fissa; ci va attenzione e qualche precauzione in più con partner freschi di conoscenza e amici di letto.

Immagini hot e sexselfie: i rischi

Consapevolezza, dunque, e le giuste precauzioni sono indispensabili per una sessualità virtuale sana e senza rischi. Spesso sottovalutando alcuni aspetti, non sempre ci si rende conto che le immagini girate e scattate o inviate rimangono su un dispositivo digitale di altri. E se poi la relazione non continua? O addirittura, se il rapporto finisce male e non si rimane in buoni rapporti? Vendicarsi diffondendo quel materiale intimo sarebbe di pessimo gusto, ma fin troppo facile e, purtroppo, comune, fino ad arrivare a violenze psicologiche sulla vittima a dir poco devastanti e incontrollate.

Revenge porn e reati

La vendetta porno conta tantissime vittime ogni giorno, più frequentemente donne. Si attua diffondendo immagini intime senza consenso, o addirittura scattate e girate a insaputa della protagonista. Uno stupro virtuale a tutti gli effetti, da denunciare immediatamente alla Polizia, senza cedere a eventuali ricatti, per cui si cade nel reato di violenza privata. I contenuti sui social vanno immediatamente segnalati (esiste proprio il pulsante “Segnala” per richiederne la rimozione) e sul sito del Garante della Privacy esiste una sezione con un modulo specifico. Ovviamente la questione si fa ancora più delicata se sono coinvolti minorenni, per cui la pratica può essere penalmente rilevante.

Divertirsi senza rischi

Farsi o scambiarsi foto intime di per sé non è reato. Bisogna essere consapevoli e attenti a quello che si fa e si concede, ma può anche essere un gioco divertente e una scoperta a tratti utile, se praticato tra maggiorenni consenzienti.

Come farlo con sicurezza allora? Ecco qualche consiglio:

  • evita di mandare le foto dei genitali insieme alle foto del viso, di modo che non possano essere associate da terzi;

  • utilizza applicazioni che non consentono la conservazione delle immagini e che bloccano gli screenshot;

  • evita di condividere immagini e filmati con partner sconosciuti e non cedere alle richieste di filmare al primo incontro;

  •  controlla i tuoi dispositivi e cestina i contenuti a sfondo sessuale che ritraggono te o altre persone per evitarne la diffusione involontaria in caso di furto o smarrimento del dispositivo utilizzato;

  • decidi sempre tu che cosa vuoi condividere del tuo corpo e di quello che sei, senza sentirti giudicata o in colpa se non rispondi alle aspettative dell’altra persona;

  • ricorda che qualsiasi tipo di violenza, anche non fisica, va denunciata e chiedi aiuto senza esitare in caso di pressione.

 

Fonti bibliografiche

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