Orchite: sintomi, complicazioni e cure

L'orchite è un'infiammazione del testicolo, spesso causata da infezioni batteriche o virali, caratterizzata da dolore, gonfiore e arrossamento, e può richiedere trattamenti come antibiotici e antidolorifici per prevenire complicazioni

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Andrea Costantino

Medico chirurgo

Medico abilitato alla professione, iscritto all'albo dei Medici e degli Odontoiatri di Siena.

Pubblicato: 13 Giugno 2024 09:33

L’orchite è una delle infezioni che più comunemente può interessare l’apparato uro-genitale degli uomini, causando molto fastidio e dolore. Tale affezione può colpire anche i bambini, nei quali è causata principalmente dal virus della parotite: l’80% dei pazienti, infatti, ha un’età inferiore a 10 anni. Tuttavia, questa infezione può interessare anche gli adolescenti: circa il 33% dei casi che non colpiscono i bambini, interessano l’adolescenza e l’età dello sviluppo.

L’orchite è spesso legata ad altre patologie concomitanti nel soggetto: circa il 25% degli uomini con parotite presenta questa infiammazione e il 60% di coloro che contraggono questa infezione sviluppa conseguentemente un’atrofia ad almeno un testicolo. L’unico modo per avere certezza di aver contratto questa patologia è una visita specialistica, fondamentale anche per capire con esattezza a quali trattamenti sottoporsi e quali farmaci assumere.

Ecco tutte le informazioni su questa patologia, come sintomi, cause, complicazioni e rimedi.

Cos’è l’orchite

L’orchite è un’infiammazione che interessa uno o entrambi i testicoli e che, spesso, è collegata ad una patologia più complessa: la parotite. La parotite è una malattia, causata da uno specifico virus della famiglia dei Paramyxovirus, che si manifesta con sintomi come l’ingrossamento delle ghiandole parotidi e che può complicarsi dando orchite.

Solitamente l’orchite può essere associata a un’infiammazione dell’epididimo. Il nome dell’orchite deriva da orcheis, che significa testicolo, e dalla desinenza -ite che invece assume il significato di processo infiammatorio. Quando la patologia infiammatoria interessa anche l’epididimo può essere definita orchi-epididimite e può portare a moltissimi disagi ed a complicanze all’apparato genitale maschile per cui è fondamentale una diagnosi tempestiva e la prescrizione di terapie adeguate a ridurre l’infiammazione.

Sintomi dell’orchite

sintomi dell’orchite possono essere diversi e possono manifestarsi improvvisamente a pochi giorni dall’infezione. Questi sintomi possono variare di intensità, a seconda dello stadio di avanzamento dell’infiammazione e di altri fattori quali l’età del paziente e lo stile di vita. In particolare, l’orchite parotitica monolaterale si sviluppa circa 4-7 giorni dopo l’aumento di volume delle parotidi da parotite epidemica. Inoltre, i sintomi tipici di questa patologia si possono presentare anche ad un solo testicolo.

Tra i sintomi dell’orchite più diffusi ci sono:

  • un forte dolore all’inguine, in particolare nella zona dei testicoli;
  • un testicolo o entrambi possono presentare gonfiore e arrossamento;
  • il pene può emettere secrezioni e nello sperma può essere presente del sangue;
  • febbre e nausea sono sintomi molto comuni nei pazienti con orchite;
  • rigonfiamento dello scroto, della prostata e dei linfonodi dell’inguine;
  • dolore durante l’eiaculazione;
  • cefalea;
  • dolori muscolari.

Cause dell’orchite

Le cause dell’orchite sono diverse. Questa infiammazione può essere batterica, virale, parassitaria, micobatterica, legata ad una prostatectomia od essere di natura traumatica (a seguito di concussioni come urti, calci, pallonate ecc., si ha una reazione infiammatoria del tessuto del testicolo e dell’epididimo.)

In caso di orchite batterica l’infiammazione è solitamente correlata alla presenza di un’epididimite concomitante, che rappresenta l’infiammazione di un’area precisa dell’apparato genitale maschile, un canale che fa da tramite tra dotto deferente e il testicolo e che sormonta quest’ultimo. L’orchite batterica infatti interessa soprattutto gli uomini di una fascia d’età sessualmente attiva, quindi dai 19 anni ai 35/40 anni.

Le infezioni genitourinarie che possono dare origine all’orchite sono:

  • infezioni batteriche che interessano le vie urinarie (soprattutto cistiti ed uretriti);
  • infezioni batteriche che interessano la prostata (le prostatiti possono essere causate anche da microrganismi quali Chlamydia e Micobatteri che difficilmente coinvolgono il testicolo);
  • infezioni batteriche secondarie a manovre invasive (come i cateterismi o altre metodiche strumentali)
  • infezioni sessualmente trasmesse;
  • infezioni batteriche sistemiche che interessano anche le vie genito-urinarie (ad esempio la tubercolosi).

L’orchite virale è spesso correlata alla presenza della parotite.

Fattori di rischio e complicanze dell’orchite

Ci sono diversi fattori di rischio che possono portare a complicanze dell’orchite e ad una maggiore probabilità che questa patologia si manifesti. In particolare, ci sono dei fattori che possono portare a contrarre l’orchite virale, tra cui :

  • l’età superiore a 45 anni;
  • la mancanza di vaccinazione per la parotite;
  • operazioni chirurgiche dell’apparato urinario o genitale;
  • malformazioni congenite delle vie urinarie.

comportamenti sessuali non corretti sono un altro fattore di rischio che può essere correlato all’aumento del rischio di contrarre l’orchite. I rapporti sessuali con differenti partner e la mancanza di protezioni sono sicuramente due dei fattori di rischio più grandi. Utilizzare il preservativo può aiutare a difendersi da questa ed altre patologie a trasmissione sessuale.

Gran parte dei pazienti che soffre di orchite riesce a curare questa patologia senza complicanze a lungo termine. Nonostante questo, però, è possibile che ci siano diverse complicanze, tra cui l’infertilità. Se l’orchite da parotite interessa un solo testicolo non si pone il problema dell’infertilità, che viceversa può presentarsi in caso di orchite bilaterale non tempestivamente trattata.

Altre complicanze sono ascessi o vesciche allo scroto, stenosi testicolare, l’infiammazione cronica dell’epididimo e la morte del tessuto testicolare.

Diagnosi dell’orchite

Effettuare una diagnosi tempestiva è fondamentale per non subire complicanze e per individuare precocemente le cause di questa infiammazione. Grazie a una diagnosi immediata è possibile iniziare specifici trattamenti in grado di risolvere il problema. Per diagnosticare l’orchite sono necessari alcuni esami e determinate visite:

  • per individuare l’infiammazione è necessaria, in principio, l’esecuzione di un’attenta valutazione clinico-anamnestico, durante la quale è possibile verificare la presenza di linfonodi inguinali di dimensioni aumentate ed un eventuale ingrossamento dei testicoli, tipico di questa patologia;
  • è necessario, inoltre, effettuare un’ecografia per valutare la presenza o meno di  un’alterazione del flusso sanguigno.
  • il medico può richiedere poi ulteriori esami di verifica, come un’ emocoltura o un tampone uretrale, utili per verificare la presenza di eventuali malattie a trasmissione sessuale.

Prevenzione

La possibilità di fare prevenzione per questa patologia dipende dalla causa. Nel caso ci si trovasse davanti a disturbi congeniti è possibile fare prevenzione intervenendo per risolverli. Una corretta igiene intima contribuisce nella prevenzione dell’orchite.

Tra questi comportamenti responsabili di prevenzione ci sono:

  • effettuare il vaccino per la parotite, molto utile non soltanto per la prevenzione di tale infezione ma anche per il morbillo e la rosolia. Questo vaccino viene somministrato solitamente ai bambini in due momenti diversi: al tredicesimo mese e al 5°/6° anno. Oggi è obbligatorio, ma può essere richiesto dagli adulti che non sono stati vaccinati nell’infanzia. In questo caso il tempo che dovrà trascorrere tra un dosaggio e l’altro potrà essere di sole quattro settimane;
  • evitare di avere numerosi partner sessuali, che aumentano la probabilità di entrare a contatto con un paziente infetto;
  • utilizzare sempre le adeguate protezioni durante i rapporti sessuali, in particolare usare il preservativo ad ogni rapporto per evitare non solo questa ma anche altre malattie sessualmente trasmissibili.

Terapie per l’orchite

Una volta effettuata la diagnosi da parte di un medico specializzato, solitamente vengono prescritte delle terapie per l’orchite simili tra loro. A seconda della gravità dell’infiammazione possono essere poi aggiunte terapie alternative e farmaci di seconda linea.

La terapia sintomatica con analgesici e impacchi caldi o freddi è sufficiente se è stata esclusa un’infezione batterica. Le infezioni batteriche (generalmente causa di orchi-epididimite) sono trattate con antibiotici appropriati: solitamente vengono prescritti infatti azitromicina, ciprofloxacina e ceftriaxone. Quando si assumono questi farmaci è fondamentale comunicare al proprio medico eventuali terapie già in corso, al fine di evitare reazioni allergiche o effetti collaterali.

Nel caso di orchite virale spesso sono consigliati degli antidolorifici. Nel caso in cui, tra i sintomi dell’orchite, ci siano forte gonfiore, arrossamento e dolore può essere consigliabile applicare del ghiaccio sullo scroto. In questo caso, però, non deve esserci un contatto diretto tra pelle e ghiaccio, perchè questa area del corpo è particolarmente sensibile e l’applicazione diretta potrebbe causare ustioni da congelamento. Infine, può essere necessario un intervento chirurgico nei casi in cui è presente del pus nella sacca scrotale. Per una più rapida risoluzione del problema, è consigliabile rimanere distesi a letto in posizione supina o tenere in posizione sollevata lo scroto.