Malattie sessualmente trasmissibili: diagnosi e cure

Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) sono infezioni che si trasmettono principalmente attraverso il contatto sessuale, causate da batteri, virus, funghi o parassiti: esempi comuni includono clamidia, gonorrea, sifilide, HIV e herpes genitale

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Andrea Costantino

Medico chirurgo

Medico abilitato alla professione, iscritto all'albo dei Medici e degli Odontoiatri di Siena.

Pubblicato: 13 Giugno 2024 09:02

Le malattie sessualmente trasmissibili sono quelle patologie conosciute anche con l’acronimo MST. Questo gruppo di malattie include infezioni contratte a seguito di rapporti ed attività sessuali.

sintomi delle malattie sessualmente trasmissibili sono spesso legati alla salute degli organi riproduttivi, in particolare dolori, secrezioni e ulcere a vagina o pene.

I pazienti che soffrono di patologie trasmesse sessualmente sono numerosi in tutto il mondo e per questo motivo vengono avviate ogni anno numerose campagne sulla prevenzione. Diversi studi hanno dimostrato come solo negli Stati Uniti ogni anno ci siano circa 20 milioni di contagi da malattie sessualmente trasmissibili. La natura di queste malattie fa sì che le persone interessate siano spesso giovani tra i 15 anni ed i 24 anni.

Cause e fattori di rischio delle malattie sessualmente trasmissibili

In generale, le malattie sessualmente trasmissibili sono per definizione causate da un contagio dopo rapporto sessuale o attività sessuali. Spesso vengono considerate malattie sessualmente trasmissibili anche malattie veneree o parassitarie, ad esempio da scabbia. Il mancato uso del preservativo e rapporti con molteplici partner aumentano il rischio di contrarre queste infezioni.

Tra i fattori di rischio di malattie sessualmente trasmissibili ci sono:

  • primo rapporto sessuale in età giovanile, sotto i 17 anni;
  • numero di partner sessuali;
  • età;
  • utilizzo di droghe, sostanze stupefacenti e alcol;
  • rapporti con partner contagiati;
  • violenza sessuale.

Quali sono le principali malattie trasmissibili sessualmente

Le malattie sessualmente trasmissibili possono essere distinte in base al tipo di infezione, o al tipo di attività sessuale alla base della trasmissione. Non riguardano solo il rapporto sessuale eterosessuale completo, ma possono presentarsi anche dopo pratiche come sesso orale, anale o Anilingus. Le diverse patologie possono essere classificate a seconda dell’eziologia, quindi sulla base degli agenti scatenanti.

Tra le cause batteriche ci sono:

  • Gonorrea, chiamata anche blenorragia, è una malattia provocata dal batterio Neisseria gonorrhoeae. Tra i sintomi ci sono il dolore alla minzione, la difficoltà a urinare, le perdite vaginali e le perdite dal pene per gli uomini. Questi sintomi possono presentarsi anche 30 giorni dopo il contagio. In molti casi i pazienti possono essere asintomatici.
  • Infezione da Clamydia trachomatis, può causare il linfogranuloma venereo, eccezionalmente raro alle nostre latitudine, ma può essere responsabile di circa il 50 % dei casi di uretrite non gonococcica e della maggior parte dei casi di cervicite muco-purulenta.

Gli uomini sviluppano, dopo 7-28 giorni di incubazione, un’uretrite sintomatica che di solito è caratterizzata nelle fasi iniziali da una lieve disuria, fastidio uretrale e secrezione con aspetto da sieroso a mucopurulento. La secrezione e la sintomatologia possono essere lievi, ma più marcate nelle prime ore del mattino; il meato uretrale è spesso arrossato e stenosato da secrezioni secche, che possono spesso macchiare la biancheria. Le donne, invece,  sono in genere asintomatiche, benché si possano riscontrare secrezione vaginale, disuria, pollachiuria, dolore pelvico, dispareunia e sintomi relativi a uretrite. Caratteristiche sono la cervicite con essudato mucopurulento giallo.

  • Sifilide, chiamata anche Lue, è un’infezione causata da una spirocheta conosciuta come Treponema Pallidum. Questa malattia si divide in sifilide primaria e secondaria. Nel primo caso i sintomi si possono presentare come ulcere a pene, ano, vagina, vulva, retto e in alcuni casi anche su labbra e bocca. Nel secondo caso, invece, l’infezione può raggiungere il sangue portando a delle lesioni cutanee, ma può anche associarsi a febbre, nausea, stanchezza e perdita di appetito.

Tra le malattie con eziologia virale invece ci sono:

  • il virus del papilloma umano HPV: una delle infezioni a trasmissione sessuale più diffusa, è spesso priva di sintomi. Dopo un periodo di incubazione del virus è possibile che compaiano verruche, escrescenze, dolore, fastidio e prurito su cervice uterina, vagina, vulva, ano e perineo. Nei casi più gravi possono insorgere tumori della cervice uterina.
  • HSV, conosciuto anche come Herpes Simplex Virus, è un virus che si associa ad eritema vescicoloso e che può essere responsabile di altri sintomi, quali dolori muscolari, mal di testa, febbre, spossatezza e malessere. Anche in questo caso il periodo di incubazione del virus può durare fino a 12 giorni, durante il quale il paziente può non presentare sintomi. È frequente che i primi sintomi compaiano dopo eventi come traumi, ciclo mestruale, esposizione alla luce solare o stress.

Le patologie trasmissibili sessualmente possono essere anche causate da miceti, come:

  • Candida, ovvero un’infezione causata da un fungo chiamato Candida Albicans. Questo fungo è fisiologicamente presente nel corpo, ma può diventare patogeno in condizioni favorenti. L’infezione può interessare cavo orale, vagina e può essere inoltre responsabile di sintomi intestinali. Raramente colpisce il pene, ma in caso di infezione è assolutamente consigliato evitare i rapporti sessuali per non trasmettere il fungo.

Infine, alcune patologie sono collegate quasi esclusivamente a rapporti sessuali non protetti, come:

  • epatite C, una malattia causata dal virus HCV che porta all’infiammazione del tessuto cicatriziale del fegato e, eventualmente, ad insufficienza epatica e tumore al fegato;
  • epatite B, provocata dal virus HBV che può portare anch’essa, nei casi più gravi, a insufficienza epatica e tumore al fegato;
  • HIV.

I sintomi più comuni delle malattie sessualmente trasmissibili

Le malattie sessualmente trasmissibili sono molte e diverse tra loro, per sintomi e cause. Per questo motivo non è semplice individuare una specifica lista di sintomi legati a specifici agenti patogeni. Inoltre, molte di queste malattie hanno un periodo di incubazione che può portare alla comparsa dei primi sintomi dopo notevole tempo, anche dopo anni.

È possibile individuare però i sintomi delle malattie sessualmente trasmissibili più comuni, che possono rappresentare un primo campanello di allarme. La sintomatologia interessa in maniera preferenziale la regione genitale, quindi vagina e pene. A seconda della pratica sessuale interessata però, questi sintomi possono osservarsi anche a livello dell’ano, sulla pelle od alla bocca. Tra questi possono esserci dolore, prurito, irritazione, ma anche spossatezza, febbre e mal di testa.

Certamente, una delle conseguenze di queste malattie è psicologica, in quanto contrarre queste patologie può risultare imbarazzante per il paziente. Le complicazioni di molte di queste patologie possono essere però davvero gravi e potendo determinare la comparsa di tumori o, nel caso dell’AIDS, conducendo alla morte se non correttamente trattate.

Parlarne con il proprio medico, perciò, è fondamentale per comprendere come gestirle al meglio.

Trattamenti e cure delle malattie sessualmente trasmissibili

I trattamenti corretti da prescrivere per le malattie sessualmente trasmissibili richiedono l’individuazione della causa scatenante della patologia. Non sempre questo risulta facile, anche per l’imbarazzo e l’incertezza del paziente ad affrontare determinate tematiche con il proprio medico, che farà sì che molti rimedi siano soltanto sintomatici. Questo termine viene utilizzato per quei trattamenti indirizzati a risolvere i sintomi, ma non specifici nell’eradicazione del patogeno.

Se le cause delle malattie sessualmente trasmissibili sono batteriche, solitamente la cura è efficiente e rapida, ma prevede l’astinenza da rapporti sessuali da parte del paziente. Questa fase può avere durata variabile, fino a quando l’infezione non sarà eliminata definitivamente. Tale requisito è fondamentale per due motivi: non peggiorare l’infezione e non contagiare il partner sessuale.

Alcune malattie sessualmente trasmissibili più complesse, come HIV e herpes, possono invece avere un andamento. Questa loro caratteristica richiede una particolare attenzione all’utilizzo del preservativo durante il rapporto, per evitare di contagiare il proprio partner. In particolare, la possibilità di trasmettere l’infezione da HIV dipende dal tipo di comportamento messo in atto e, soprattutto, dalla quantità di virus presente nel sangue o nelle secrezioni genitali della persona con HIV. È massima nelle prime settimane dopo l’infezione, mentre diventa nulla quando una persona con HIV è in terapia con farmaci efficaci.

Come prevenire le malattie sessualmente trasmissibili

Sicuramente prevenire le malattie sessualmente trasmissibili è il miglior modo per evitare di incorrere in gravi complicazioni. I metodi di prevenzione sono fondamentali soprattutto per patologie incurabili come l’HIV o l’herpes. Certamente i modi per prevenire le malattie sessualmente trasmissibili possono essere:

  • rispettare misure igienico sanitarie, curando in particolare l’igiene personale intima;
  • evitare l’utilizzo di droghe e alcool;
  • effettuare vaccini per epatite A, alcuni tipi di HPV ed epatite B;
  • utilizzare preservativi o profilattici, che sono fondamentali come metodo di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Molte patologie anche virali possono essere infatti prevenute attraverso l’utilizzo del preservativo in poliuretano, poliisoprene o lattice.

Per ogni informazione su malattie trasmissibili sessualmente, prevenzione e cause è consigliabile confrontarsi con un medico, in modo da approfondire caso per caso il metodo migliore di prevenzione e cura.

AIDS e HIV

Tra le malattie sessualmente trasmissibili più conosciute e più gravi c’è sicuramente l’AIDS, conosciuta anche come sindrome da immunodeficienza acquisita. Questa malattia di tipo infettivo è provocata dal virus dell’immunodeficienza umana, l’HIV.

Il virus può essere trasmesso non solo attraverso rapporti sessuali non protetti, bensì anche con il contatto con sangue infetto o tramite trasmissione verticale da madre a bambino, durante il parto o l’allattamento.

Tra i sintomi delle malattie sessualmente trasmissibili come l’AIDS ci sono febbre, dolore articolari e/o muscolari e gonfiore delle ghiandole linfatiche. Tra uomini e donne questi sintomi possono variare notevolmente, ad esempio molte donne possono soffrire di micosi e infezioni vaginali persistenti e/o ricorrenti, malattie infiammatorie pelviche, papilloma virus e persino sterilità. Tra i sintomi dell’HIV ci sono:

  • febbre
  • eritemi
  • mal di gola
  • ingrossamento dei linfonodi
  • tosse e malattie respiratorie
  • ulcere nella bocca
  • dolori muscolari e articolari
  • infezioni urinarie
  • spossatezza

Per diagnosticare questa malattia sessualmente trasmissibile può essere richiesto un esame specifico, un esame del sangue chiamato ELISA. Questo esame viene impiegato per verificare la presenza di anticorpi nel sangue, in particolare contro specifici antigeni. In questo modo è possibile identificare uno specifico agente patogeno responsabile dell’AIDS, attraverso il test HIV-Ab.

Attualmente non esiste una cura definitiva per questa malattia, per questo motivo è fondamentale prevenirla attraverso diverse pratiche, tra cui il sesso protetto con preservativo e l’attenzione a non contaminare il sangue degli altri attraverso ferite aperte.

Fonti bibliografiche: