Lo sport giusto per chi soffre di emicrania? Esiste

Soffrite spesso di mal di testa? Fate sport. Una ricerca ha analizzato i legami tra l’attività aerobica e l’emicrania, osservandone gli effetti.

Il mal di testa vi tormenta? Prendete in considerazione l’idea di praticare sport, agendo sulla circolazione è in grado di ridurre la frequenza degli attacchi di emicrania.

Lo sport per combattere il mal di testa
Uno studio condotto presso l’Università di Basilea e presentato al recente congresso della International Headache Society svoltosi a Vancouver, ha analizzato l’azione dell’attività fisica sul mal di testa. Nella ricerca un campione di pazienti che soffrono di emicrania cronica è stato suddiviso in tre gruppi: il primo gruppo doveva svolgere per 3 mesi due allenamenti a settimana di interval training della durata di 28 minuti ciascuno, in particolare veniva richiesto ai pazienti di alternare ripetutamente 4 minuti di corsa veloce a 4 minuti di corsa moderata. Al secondo gruppo è stato chiesto di svolgere due volte a settimana 45 minuti di corsa di intensità medio-bassa. Il terzo gruppo invece non praticava sport.

I risultati sono sorprendenti, al termine dei tre mesi, i pazienti che avevano svolto attività di interval training hanno visto ridurre la frequenza degli attacchi di emicrania da 5,3 in media a settimana a 1,1 volta a settimana, davvero un grande successo. Anche il secondo gruppo ha visto ridursi la frequenza degli attacchi, da 4,6 in media a settimana a 3,6. Per il terzo gruppo non ci sono stati cambiamenti.

Il successo dell’interval training sta nel fatto che praticare per qualche minuto attività ad alta intensità con qualche minuto di riposo o di attività moderata, migliora la circolazione favorendo l’ossigenazione del sangue. Dei benefici si ottengono anche con del movimento regolare e leggero, a prova del fatto che lo sport ha un impatto positivo nel ridurre gli attacchi di mal di testa. Ecco perché attività aerobiche dovrebbero essere considerate parte della terapia delle emicranie croniche, sempre sotto controllo medico e in aggiunta all’eventuale strategia farmacologica.