Siamo il frutto di chi c’è stato prima di noi nella nostra famiglia. Siamo la somma di tutto ciò che ci è stato trasmesso in maniera conscia e inconscia dai nostri genitori e da chi c’era prima di loro.
Si chiama sindrome degli antenati ed è stata teorizzata dalla psicologa Anne Ancelin Schutzenberger, che sull’argomento ha scritto anche un libro che mira a spiegare questo approccio transgenerazionale.
Ogni cosa che facciamo, anche senza accorgercene, sarebbe il frutto, non solo del nostro modo di essere, ma anche di ciò che abbiamo imparato dai nostri genitori. E per loro è accaduta la medesima cosa. Andando sempre di più indietro nel tempo fino agli antenati più lontani. Come si può descrivere questa sindrome? E come tutto questo influisce sul presente?
La sindrome degli antenati: di che cosa si tratta
Siamo tutti il risultato della storia dei nostri genitori e dei nostri antenati, non lo siamo in maniera completamente cosciente, ma spesso siamo il frutto di quello che abbiamo imparato quando eravamo piccoli dai nostri genitori. E loro, proprio come noi, sono la somma di quello che gli hanno insegnato coloro che li hanno cresciuti. E così via.
Questa è, a grandi linee, la sindrome degli antenati. E ciò che viene tramandato da una generazione all’altra sono: caratteristiche, comportamenti, modalità relazionali, valori e aspettative. Così ciò che è stato vissuto nel passato, come i nostri antenati si sono relazionati tra loro, può arrivare anche ad avere un’influenza su ciò che facciamo.
E non stupisce, infatti, che l’autrice abbia scritto: “La vita di ciascuno di noi è un romanzo. Voi, me, noi tutti viviamo prigionieri di una ragnatela di cui siamo anche gli artefici. Siamo piccoli anelli di una catena molto lunga e possente, difficile da spezzare, soprattutto se non si è consapevoli di essere solo una parte in gioco di legami che durano da secoli e, in qualche modo, continuano ad influire nella nostra vita di oggi”.
La psicogenealogia, quindi, mira a comprendere come le problematiche che si vivono nel presente possano essere causate dal passato e dall’esperienza dei propri antenati: agendo su questo si può stare meglio.
Come influisce sul presente
È negli ambiti più personali, e tra quelli più importanti, che la sindrome degli antenati influisce sul presente. Può farlo nella scelta del partner, nel modo in cui si è genitori, ma anche in ambito professionale.
È facile, ad esempio, che la persona con cui si vive una relazione sia quella che ricorda la figura di riferimento dell’infanzia. Quando si diventa genitori, invece, si potrebbero mettere in scena comportamenti che derivano (anche) dal passato. Ad esempio ciò che ci hanno insegnato quando eravamo bambini: dalla cura ai valori da trasmettere. E, infine, nel lavoro, dove possono emergere problematiche, legate – ad esempio – alla gestione dello stress o al senso di insicurezza, dovute sia al carattere sia alla propria storia personale e familiare. Nello stesso ambito si potrebbero seguire aspirazioni di altri, pensando che facciano parte di noi, invece di essere tramandate.
Superare la sindrome degli antenati è possibile, grazie a un profondo lavoro su di sé di psicoterapia che non solo permette di agire su sé stessi, ma che fa bene anche alle generazioni future.