Ci sono momenti in cui l’autostima scivola giù, verso percorsi invisibili e la perdiamo di vista. Succede perché a quest’età si hanno sicurezze volatili: oggi mi sento carina, domani sono un mostro. Il “su e giù” dell’immagine che abbiamo di noi stesse deriva da diversi fattori, primo fra tutti l’autocritica feroce con cui a volte ci facciamo del male, non salvando neanche un briciolo di quel che siamo. Essere giovani non è facile: implica un percorso altalenante tra accettazione di sé e negazione. Il carattere è in formazione, ma anche in trasformazione: e non c’è cambiamento che, per quanto ci renda poi migliori, non comporti un po’ di tormenti e contraddizioni.
Step 1: Meno confronti, più felicità
Quindi sentirsi peggiori degli altri è una (brutta) sensazione che ci può stare, anche perché viviamo in un contesto sociale in cui la comparazione e la competizione sono continui. Se, in una certa misura, questi meccanismi sono positivi perché spronano a dare il meglio di sé, in generale la tendenza al confronto continuo può rappresentare la via verso l’infelicità, perché spesso, paragonandoci agli altri, ci sentiamo inadeguate e inferiori. La via d’uscita? Invece di perdere tempo a confrontarci con gli altri, scegliamo di valorizzare noi stesse e i nostri talenti.
Step 2: Dubitare fa bene
Per liberarci dall’idea che gli altri e le altre siano migliori di noi dobbiamo imparare a dubitare. Concediamoci il beneficio del dubbio sull’immagine vincente e super-felice delle altre persone. Chi ci sembra migliore è comunque un essere umano, con le sue paure, i problemi, i difetti, le debolezze, proprio come noi. Perché un conto è ciò che “appare”, e un altro è ciò che “è”. E questo è ancora più vero dal momento che i rapporti tra noi sono anche filtrati dai social, che danno spesso un’immagine artefatta e irreale delle persone. Ma in realtà chiunque ha il suo “lato oscuro”: l’amica bellissima magari si sente sola, l’amico genio forse ha paura di avvicinare una ragazza, la tipa che si veste da urlo potrebbe invece essere insoddisfatta.
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Step 3: Diversa è cool!
Per ritrovare noi stesse, poi, smettiamola di sentirci inferiori. Semmai – e meno male – siamo diverse. Ognuna di noi gestisce la sua vita come meglio crede, ma quello che dobbiamo fare tutte è cercare innanzitutto il nostro bene. E questo si fa rispettando e valorizzando le nostre caratteristiche, che sono uniche. Impariamo a seguire il nostro ritmo, perché è inutile cercare di uniformarlo a quello degli altri per allinearci a un “modello” che non ci corrisponde. La vita non è una gara, ma un viaggio. Ogni viaggiatore ha un passo, una visione, un obiettivo, un equipaggiamento diversi. È bello però camminare insieme, perché nella diversità ci si arricchisce.
Step 4: Orgogliose di noi
Scriviamo su un foglio i nostri talenti e i nostri pregi, e su un altro le nostre mancanze e i nostri difetti. La lista sul primo foglio sarà di sicuro più lunga del secondo. Allora, “no” a quell’odiosa lente d’ingrandimento con cui ingigantiamo i nostri difetti e “sì” alla sana voglia di esaltare le nostre doti. Se riusciamo ad essere orgogliose di noi stesse, ci piacerà quello che abbiamo e avremo comunque voglia di migliorarci. Le altre e gli altri non saranno più superstar ai nostri occhi, ma persone normalissime con cui relazionarci alla pari. Insomma, usiamo la nostra energia per credere in noi stesse e realizzare la nostra versione migliore, unica e speciale. E scommettiamo che i ragazzi si metteranno in fila per farci la corte?