#SegretiDelCuore

Lui mi ha lasciata il giorno prima di sposarci

Cosa succede se il futuro sposo fugge a ridosso delle nozze, perché non se la sente o ha un altro amore? È una circostanza molto critica ma se ne può uscire a testa alta. Ecco come

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Pubblicato: 11 Maggio 2025 13:00

Ne ho visti di film in cui lui o lei scappano prima delle nozze. Mai avrei pensato che una cosa del genere potesse accadere a me. E invece eccomi qui, mollata il giorno prima del matrimonio. Lui mi ha confessato di amare un’altra e che non poteva più continuare a fingere. È crollato tutto, i progetti, le speranze, il sentimento. Per non parlare dei soldi per la cerimonia, l'abito, il ricevimento, pagati dai miei. Sono mortificata, imbarazzata, umiliata. Come ne esco?

Micky

La fine di un amore è un’esperienza dolorosa che può lasciare un vuoto emotivo profondo, scardinando le certezze e ferendo seriamente l’autostima. Ci si sente tradite, sbagliate, rabbiose e deluse. Figuriamoci cosa si possa provare quando si viene abbandonate prima delle nozze, con l’abito appeso nell’armadio, gli invitati pronti, il ristorante prenotato, la famiglia in gioiosa agitazione. Eppure questa situazione, per quanto penosa, non definisce il nostro valore o il nostro futuro.

Come reagire

Siamo furenti e tristi, oltre che preoccupate per tutte la persone – a iniziare dalla nostra famiglia – che sono state coinvolte nella preparazione dell’evento, sia economicamente che emotivamente. È comprensibile. Ma affrontiamo un “casino” alla volta, se così possiamo definire gli spinosi problemi di questo momento.

Noi prima di tutto

Cerchiamo di essere  protettive e pazienti verso noi stesse. È vero, stiamo vivendo un evento molto negativo, ma non carichiamoci di colpe che non abbiamo (“Se fossi stata più disponibile… se mi fossi curata di più…”). Lasciamo questi pensieri tossici nel bidone dei rifiuti pericolosi: fare l’elenco delle nostre (presunte) manchevolezze non ci tirerà fuori dal pozzo della sofferenza, anzi ci spingerà ancora più giù.

  • Concediamoci il tempo di piangere e di elaborare il dolore. Reprimere le emozioni non ci fa bene: è fondamentale esprimerle per iniziare la guarigione. Parlare con amici fidati o familiari che possono darci un supporto emotivo “sano”, senza accusarci e senza drammatizzare ulteriormente la situazione, può esserci molto utile. Ma anche la solitudine può servire a ritrovare l’equilibrio,

Comuqnue, non abbiamo sbagliato proprio niente e questa circostanza critica può diventare un punto di svolta nella nostra vita, anche se ora ci sentiamo come se ci fosse passato sopra il Frecciarossa MIlano-Parigi.

Chiarirsi con i genitori è importante

Cercare di non sentirsi in colpa con la famiglia è molto difficile. I nostri genitori hanno creduto nella nostra coppia e ci hanno aiutati con ogni mezzo. Noi li ripaghiamo con un matrimonio fallito nel più misero dei modi e un mucchio di soldi andati in fumo.

Sì, sono dispiaciuti e amareggiati, ma perché ci vedono soffrire. Il loro desiderio è solo quello di vederci di nuovo serene. Quindi parliamo francamente con loro, sfoghiamoci, ascoltiamo ciò che vogliono dirci nella certezza che loro saranno sempre dalla nostra parte. Ma… e per il denaro “sprecato”? Una soluzione ci sarebbe, ma ne parliamo dopo.

Non perdiamoci nei pensieri cupi

Non “ruminiamo” su ciò che è successo. Perdersi in spirali di pensieri retro-attivi non ci aiuterà a alleggerire il peso che sentiamo sul cuore. Insomma, invece di guardare indietro cominciamo a guardare avanti, anche di poco: cosa faremo domani, quale impegno di lavoro abbiamo la prossima settimana, dove andremo nel weekend, quale costume nuovo acquisteremo al prossimo shopping.

Non prendiamo decisioni importanti sotto la cappa nefasta dell’umore nero del momento. Diamoci il tempo di riflettere, prendiamoci il lusso di rimandare le scelte e di evitare le situazioni che ci disturbano.

Il silenzio che fa bene

Ricorriamo all’effetto benefico del silenzio. Non siamo obbligate a parlare per forza, a rispondere ai “Come va? Ti senti meglio? Cosa hai deciso di fare? Lo hai più sentito?”. Siamo libere di sorvolare, cambiare discorso e soprattutto tacere.

  • Non dobbiamo giustificare le nostre emozioni o fare un report sull’andamento del nostro stato d’animo, se ci infratisce farlo. Le persone che ci vogliono bene capiranno e ci sosterranno ugualmente, anche se avremo l’eloquio di un pesce scontroso.

Lui? Si merita un trattamento detox

Il silenzio vale soprattutto con lui. Prendiamolo come un trattamento detox: evitiamo di avere contatti con chi ci ha lasciate in un modo così scorretto. Non seguiamolo sui social (rischiamo di incappare nella foto di lui avvinghiato alla sua bella), non passiamo sotto la sua casa, non chiediamo notizie ad amici comuni.

  • È difficile da farsi, ma consideriamolo come un comportamento simile a quello di chi si tiene alla larga da qualcuno che potrebbe contagiare un virus pericoloso. Più distanza c’è, meglio è. Ed evitiamo di inseguire spiegazioni infinite: molto spesso non ci sono risposte veramente esaurienti.

Cerchiamo leggerezza

Prendiamoci cura di noi stesse, perché siamo la cosa più preziosa che abbiamo al mondo. Dedichiamoci ad attività che ci facciano stare bene, spazzando via i pensieri pesanti e regalandoci momenti di leggerezza. Che sia leggere, fare yoga, passeggiare, disegnare, guardare una serie tv avvincente, ascoltare un podcast divertente, ogni piccola occasione di svago è balsamo per l’anima.

  • Non aspettiamoci però di sentirci meglio da un giorno all’altro: non dobbiamo “correre” subito, ma camminare, un passo alla volta. E ritroviamo il gusto di ridere anche delle sciocchezze: la vita è più fluida e gentile se sorridiamo.

Se sentiamo di non farcela, prediamo in considerazione il ricorso a una psicoterapeuta può aiutarci a mettere in ordine le  emozioni e a imparare strategie per ritrovare l’equilibrio emotivo.

Verso il cambiamento (in meglio)

Non è la fine di tutto, è l’inizio di una nuova fase. Non è un fallimento, è un cambiamento. Non è un abbandono, è una salvezza. Una nonna saggia potrebbe commentare: “Cara, sei stata fortunata, uno così meglio perderlo che trovarlo!” immaginando il nostro futuro con un uomo capace di un gesto così indegno. Già: ci siamo salvate da una relazione che partiva male, malgrado fossimo certe di conoscerci bene e di sapere tutto del nostro futuro coniuge.

Un giorno ci renderemo conto di quanto siamo diventate forti e consapevoli, non perché abbiamo sofferto, ma perché siamo riuscite a voltare pagina e a scrivere un nuovo capitolo del nostro futuro.

C’è una conseguenza legale?

Gli sposi sono liberi di annullare le nozze. Chi viene lasciato sull’altare (o alle soglie del rito civile) può chiedere, entro un anno dalla rottura, la restituzione dei regali fatti in vista del matrimonio come, ad esempio, l’anello di fidanzamento o dei gemelli personalizzati. Non si possono chiedere indietro, invece, i doni indipendenti dalla promessa di matrimonio.

Chi rinuncia senza un giusto motivo (un ripensamento dell’ultimo momento) o con un comportamento colpevole (un tradimento) deve risarcire all’altro i danni subiti per le spese fatte in vista del matrimonio, come l’acquisto dell’abito da sposa, il viaggio di nozze, la ristrutturazione della casa, il ristorante, i debiti in corso per l’evento.