Sì, le fidanzate sono “rompiscatole”. Ma c’è un motivo

Le donne "rompono le scatole"? La scienza conferma (e pure i fidanzati), ma c'è più di un valido motivo per cui siamo così

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Pubblicato: 26 Dicembre 2023 09:00

Impegnatissime su tanti fronti diversi, e sempre contemporaneamente, attente ai dettagli, fidate e coscienziose: le donne sono così, una sicurezza in mezzo al caos e al disordine dei giorni con una grande predisposizione al problem solving. Nella vita personale, in quella familiare e, sì, anche nella coppia.

Eppure, questo non sembra propriamente un bene soprattutto quando vengono considerate “rompiscatole”. Sono in molti a crederlo e basta farsi un giro sui social per averne la conferma: le donne sono puntigliose, sempre pronte a mettere in chiaro le cose e a non farsi troppi problemi a chiedere per ottenere ciò che vogliono. Magari anche ripetutamente.

Il mito della fidanzata “rompiscatole” esiste e se da una parte ci sono delle ragioni per cui le donne, apparentemente, possono sembrare così, dall’altra è anche vero che se le richieste della partner sembrano troppo pressanti, allora, forse le cose non vanno come devono andare. E a quel punto le domande che bisogna porsi sono ben altre.

Fidanzata “rompiscatole? Perché le donne sono così

Sul lavoro, in casa, nella società: essere donna significa dover lottare. Combattere per prendersi lo spazio che si merita, per tutelare i propri diritti, per fare in modo che non vengano portati via. Nascere donna vuol dire imparare prestissimo a essere determinata e che ogni cosa che si ottiene è il risultato di fatica e impegno.

Basti pensare al fatto che, ancora oggi, si deve lottare per sentirsi al sicuro, per proteggere sé stesse dalla violenza di genere, oppure che il gender pay gap è un problema ancora reale e che deve trovare una soluzione.

Si combatte sin dall’infanzia e così si continua a fare per il resto della vita. È insito nella donna farlo, perché la società le ha abituate al fatto che per avere ciò che meritano, ciò che vogliono o per far valere i propri diritti, dovranno insistere.

Così fanno – a volte – anche nelle relazioni. Magari si tratta di richieste per trascorrere più tempo assieme, oppure di maggiore collaborazione nella gestione domestica.

E se si parla di un rapporto di coppia in cui ci si vede poco, ma in cui la richiesta di fare qualcosa insieme risulta pesante, allora forse è il caso di chiedersi se serve ancora investire emozioni, tempo e aspettative su quel legame.

La cosa importante è che l’essere pressante non sia una violenza, che non limiti la vita dell’altro, che non si traduca in una forma di controllo.

Diversamente potrebbe essere un atteggiamento tossico per la vita di coppia. Se invece si parla di essere più partecipi alla vita domestica, si tratta di richieste normali, talmente tanto che non ci si dovrebbe porre il problema. La casa è di entrambi (come – se si hanno – lo sono i figli) ed entrambi si è chiamati alla sua gestione.

La spiegazione scientifica

Le donne quindi “rompono le scatole”? Forse sì, ma non lo fanno in senso negativo. La spiegazione, per cui possono avere questa predisposizione, ce la offre uno studio che a suo tempo era stato portato avanti dall’Harvard Medical School. Dalla ricerca era emerso che le donne hanno una maggiore densità di neuroni in determinate aree del cervello, precisamente quelle linguistiche ed emozionali.

Quindi, molto spesso, tendono a esprimere ciò che provano, sono trasparenti e cristalline. Magari questo può far paura, oppure può sembrare che nascondano un’insana volontà di dare fastidio.

Ma non è così, si tratta della loro natura (magari non di tutte, ma di molte). E visto che siamo tutti diversi, dobbiamo accettare le tante sfumature che convivono dentro di noi e nelle persone che abbiamo accanto. Anche quando, bonariamente e se avviene in maniera per nulla tossica, sembrano essere “rompiscatole”.