Daddy issues, cos’è il complesso paterno e come condiziona le tue relazioni

Non si parla mai abbastanza di daddy issues, eppure molte persone ne soffrono. Sono le conseguenze del complesso paterno che nasce dalle relazioni disfunzionali e che condiziona tutti i legami

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 12 Dicembre 2023 14:59

Negli ultimi anni l’attenzione al benessere e alla salute mentale è stata molto alta, e continua ad esserlo. Oltre agli esperti del settore, anche le persone hanno compreso che per stare bene con gli altri è necessario imparare a stare bene prima di tutto con sé stessi.

Il malessere, le esperienze pregresse e i traumi non superati, infatti, possono influire in maniera molto significativa sul modo in cui agiamo, su come amiamo e su tutte le relazioni che costruiamo nel corso della vita, siano queste sentimentali o amicali.

Anche i daddy issues, che possiamo identificare come le conseguenze dovute al complesso paterno, possono avere molte ripercussioni sulle relazioni che costruiamo. Ecco perché imparare a conoscerle, e a riconoscerle, può davvero fare la differenza.

Daddy issues: cos’è e come si manifesta il complesso paterno

Con la definizione di complesso paterno, gli esperti e i media fanno riferimento a tutte quelle relazioni disfunzionali e non equilibrate che si creano tra un papà e una figlia e che, inevitabilmente, andranno a impattare tutti i futuri legami. È bene precisare che non si tratta di una sindrome, e che quindi non ha diagnosi specifica, ma si tratta comunque di un fenomeno che negli anni ha suscitato molto interesse in tutta la comunità scientifica.

Il primo a parlarne fu Carl Gustav Jung che teorizzò il Complesso di Elettra in contrapposizione con quello di Edipo analizzato a lungo da Sigmund Freud. In che modo le relazioni con i genitori influenzano l’evoluzione, la crescita, la sessualità e il nostro modo di essere? È questo quello che si sono chiesti gli psicoanalisti e chi, dopo di loro, li ha succeduti.

Con il mito di Elettra, Jung parla per la prima volta del desiderio delle figlie femmine di avere l’attenzione del padre tutta per sé e, di conseguenza, di una rivalità sentimentale e inconscia che invece si sviluppa nei confronti della mamma tra i 3 e i 5 anni.

Cosa succede, quindi, quando si innesta in una figlia questo sentimento di possesso? I daddy issues, se non riconosciuti, rischiano di creare delle relazioni disfunzionali tra padre e figlia. Se da bambine si arriva a intensificare sentimenti di gelosia nei confronti del papà, crescendo questo diventa un vero e proprio punto di riferimento imprescindibile. E se il rapporto continua a correre sugli stessi binari il rischio è quello che la donna, una volta tale, cercherà nel suo futuro partner un riflesso di suo padre.

Una premessa è doverosa: la gelosia che manifestano le bambine, quella di cui parlava Jung, è più comune di quanto si creda. E questa non è indicatore di un rapporto disfunzionale. Toccherà al papà, però, imparare a gestire le dinamiche relazionali, in un’età così delicata, per far sì che il rapporto ritorni sui giusti binari.

Se questo non accade i daddy issues rischiano davvero di influenzare la vita di quella bambina, quando sarà una donna, e di interferire in qualche modo anche sulle sue relazioni presenti. Le manifestazioni del complesso paterno sono tante e diverse: c’è la paura dell’abbandono, l’insicurezza, la scarsa autostima, ci sono le gelosie, le ossessioni e le tendenze maniacali al controllo. Inoltre c’è, naturalmente, anche la ricerca continua di protezione e rassicurazione da parte di un partner, proprio come se fosse un padre, appunto.

Così come sono diverse le conseguenze, sono altrettante differenti le cause. Il complesso paterno può svilupparsi per l’assenza del padre, oppure per il suo carattere, per i suoi comportamenti prepotenti e aggressivi, non solo nei confronti della figlia, ma anche dell’altro genitore. Può svilupparsi anche a causa di un papà inaffidabile o anaffettivo.

Comportamenti, questi, che chiaramente hanno sempre un impatto sugli individui, ma che possono diventare davvero deleteri quando ad assumerli sono i nostri punti di riferimento. I nostri genitori appunto. Le conseguenze le abbiamo già elencate e queste portano, inevitabilmente, a generare dei problemi relazionali in futuro e, più in generale, a minare il benessere della donna.

Secondo la psicoterapeuta Maria Delli Priscoli, i daddy issues hanno una stretta correlazione anche con il narcisismo. Molto spesso, infatti, il complesso paterno nasce da genitori narcisisti che, anche se all’apparenza sembrano esemplari, presenti e perfetti, in realtà hanno dei comportamenti davvero deleteri per le figlie.

Nello specifico un padre narcisista potrebbe riflettere sulla propria figlia tutto il desiderio di grandiosità e di perfezione che gli appartiene, oppure attuare un atteggiamento critico nei confronti di eventuali aspettative deluse. “Crescere con un padre con personalità narcisista che utilizza il figlio come un oggetto a seconda del bisogno egoico che deve soddisfare” – scrive la dottoressa Maria Delli Priscoli su Uno Bravo – “ha esiti psicologici vari e complessi che rientrano a pieno negli effetti dei daddy issues”.

Come superare i daddy issues

I traumi del passato, anche se apparentemente invisibili, sono destinati a segnare il nostro presente. E questo è vero soprattutto quando questi si verificano nell’infanzia o in ambienti in cui, nonostante tutto, ci sentiamo al sicuro. Insicurezza, bassa autostima, dipendenza affettiva sono solo alcune delle conseguenze più evidenti di esperienze che abbiamo vissuto e che non abbiamo superato con i giusti strumenti.

E questo è vero soprattutto quando queste affondano le radici nei rapporti che abbiamo con i nostri genitori. Loro sono il nostro punto di riferimento, il primo sicuramente. Ed è chiaro che il loro modo di rapportarsi con noi, così come il legame che si andrà a instaurare nel corso della vita, è destinato a influenzare il nostro presente e il nostro futuro.

I daddy issues non sono altro che il riflesso di un rapporto non risoluto tra padre e figlia. Superarli però è possibile, anche se come tutte le cose che si originano nel passato, individuarle non è poi così immediato. Sicuramente è necessario intraprendere un percorso di crescita e guarigione, meglio ancora se accompagnati da un esperto, per imparare a conoscere e a riconoscere le emozioni che si provano, ma soprattutto per indagarne le cause.

È bene ricordare, inoltre, che indipendentemente dall’esistenza del legame e dall’affetto che si nutre nei confronti dei genitori e del proprio papà, in questo caso, loro non sono il nostro specchio e noi non siamo il loro riflesso. Resta nostro, quindi, il potere di definire la nostra individualità e diventare chi abbiamo sempre desiderato essere.‍