Dicono che quando una donna chiude una relazione lo fa con un punto definitivo, gli uomini invece, seppur con apparente strafottenza iniziale, tendono sempre a tornare. Ma l’esperienza ci insegna che i luoghi comuni sono fatti per essere scardinati e che a volte tutto è il contrario di tutto. Perché la verità è che non ci sono regole che possiamo seguire, né stereotipi nei quali possiamo sentirci totalmente a nostro agio quando si parla di amore.
E dell’amore, ne abbiamo parlato tanto, forse troppo. Lo abbiamo inseguito, intrappolato e poi perso. Abbiamo amato con il cuore, con tutti i muscoli del nostro cuore e poi abbiamo sofferto quando la persona che aveva promesso di amarci, onorarci o rispettarci per tutta la vita non lo ha fatto più. Ci si incontra, ci sia ama e ci si allontana. E poi si ricomincia. È così che va la vita in fondo, no?
Eppure c’è qualcosa che accade a volte e che è destinata a sconvolgere i nostri piani e tutte quelle consapevolezze che avevamo acquisito col tempo, perché quello si sa, guarisce tutte le ferite. E invece succede che proprio quando queste si stavano cicatrizzando e facevano un po’ meno male, loro ritornano. Come uno scherzo del destino, come un film surreale del quale diventiamo involontariamente protagoniste.
A volte ritornano
È la storia più vecchia, e dolorosa, del mondo: le persone vanno via dalla nostra vita e poi tornano. Lo fanno con la scusa più banale del mondo, quella che però ci confonde e ci paralizza, lo fanno quando capiscono che l’amore è più forte di ogni cosa, mentre noi lo avevamo sempre saputo.
Così mosse dalle migliori intenzioni e dalle parole più splendide sull’amore prese in prestito da scrittori e poeti, tornano. Lo fanno per amore, dicono. Ma sono le stesse persone che per la mancanza di quel sentimento se n’erano andate, verso altre città, nuovi nidi d’amore, esperienze da batticuore, quelle che non provavano più al nostro fianco.
Eppure non è questo l’amore, non è così che si ama. Non si può mettere una persona in un angolo con la scusa della confusione, della crisi di mezza età, della stanchezza o dello stress, per poi ritornare. Non è loro diritto tradire, umiliare, mancare di rispetto e spezzare il cuore per poi cercare una seconda possibilità in nome dell’amore. Dov’erano loro quando quell’amore veniva frantumato in mille pezzi?
Chi ama resta
È capitato a tutte di fare i conti con una grande delusione, con un tradimento, con un addio. E lo sappiamo, indipendentemente dalle circostanze che viviamo, fa male, nel cuore, nell’anima e sul corpo. Eppure ci rialziamo, lo facciamo sempre perché sappiamo che non si può morire per amore. Per questo si può combattere, certo, ma lo si fa sempre in due, mai da soli, perché da soli viene a mancare il più autentico e sincero significato di questo sentimento.
Perché l’amore non conosce strade a senso unico, non è assenza ma presenza. Non è neanche sacrificio, intendiamoci, ma l’incontro di due persone che hanno scelto, nell’altra, un valore aggiunto alla propria vita. È la consapevolezza che, quella relazione, non è un oggetto da buttare alla prima caduta, ma qualcosa da proteggere e riparare, se necessario.
Ecco perché chi se ne va non dovrebbe mai tornare. Perché chi ama resta, sempre e comunque. Lo fa durante la tempesta e gli tsunami, lo fa sotto un arcobaleno di mille colori che dà speranza, lo fa quando tutti gli altri vanno via.