Le amicizie, quelle vere e autentiche, hanno un potere immenso, quasi terapeutico, che riempie il cuore e la vita. Sono rapporti che ci sostengono e colmano i nostri vuoti, regalandoci quel senso di pienezza che troppo spesso smarriamo. Ci piace definirle come delle storie d’amore che non conoscono confini o limiti perché in fondo, quella forte carica emotiva e sentimentale che ci spinge a esserci per l’altra persona, può essere spiegata solo dalla presenza dell’amore, anche se in questi legami si manifesta in forme e maniere differenti.
Gli amici sono tante cose. Sono i nostri confidenti, i punti di riferimento, i compagni di avventura ed esperienze. Sono la famiglia che scegliamo. E se è vero che le amicizie d’infanzia ci hanno insegnato che nulla è più potente di questo legame che sa sopravvivere alle distanze geografiche e al tempo, quelle da adulti ci hanno confermato che condividere la quotidianità con qualcuno è sempre meraviglioso.
E che dire, invece, di quelle amicizie che nascono o si mantengono fino alla terza età? Potremmo dire che sono bellissime, e che seguono altre regole, oppure che sono rare perché tutti sono presi a trascorrere il tempo con i figli e nipoti e troppo stanchi per dedicarsi ad altro. Possiamo dire tante cose, ma la verità è che questi legami sono essenziali e la conferma arriva dalla scienza.
L’amicizia e il suo ruolo vitale
È evidente come l’amicizia in ogni fase della vita giochi un ruolo fondamentale per il nostro benessere. Sono tante le evidenze scientifiche che lo confermano così come lo fanno tutte quelle sensazioni che proviamo quando sappiamo di poter contare su qualcuno. Tuttavia, pare proprio che in quella fase della vita, definita come terza età, queste relazioni siano fondamentali perché rappresentano un importante punto di connessione con la società.
A indagare sui benefici e l’importanza dell’amicizia in tarda età ci ha pensato lo studio Friendship in Later Life condotto dagli accademici Rosemary Blieszner, Aaron M. Ogletree e Rebecca G. Adams. Quello che è emerso è che la presenza di persone nella vita degli anziani ha un forte e positivo impatto sul benessere mentale. I legami di amicizia, infatti, alleviano la solitudine attraverso la compagnia e offrono un supporto motivo per affrontare qualsiasi tipo di difficoltà.
Stare insieme, ridere e divertirsi con gli amici, dà un senso alla vita di tutte le persone, e questo è vero soprattutto per gli anziani.
I benefici dell’amicizia in tarda età
I benefici dell’amicizia in tarda età, però, vanno oltre al benessere psicologico. La ricerca condotta dagli esperti, infatti, ha evidenziato che sono molti gli studi che confermano che il supporto sociale nei confronti degli anziani aiuta a mantenere il funzionamento cognitivo nonché il benessere generale. E questo è vero soprattutto nel caso in cui gli anziani non abbiano membri della famiglia o compagni disposti a prendersi cura di loro, a trascorrere del tempo insieme.
E in una società frenetica come la nostra, che tende a lasciare indietro chi non ha la forza di restare avanti, questo accade sempre più spesso. Ed è proprio in questo scenario che arrivano loro, gli amici.
Quelli che ci ricordano quanto è bello stare insieme, ridere e scherzare, condividere il tempo, anche se ci sono le rughe, i capelli bianchi e gli acciacchi dell’età. Quelli con cui affrontare la vecchiaia, la solitudine, le difficoltà e tutto il resto della vita.