Saper stare da soli è una competenza che i cani devono avere, è necessario per la serenità della loro vita e per la convivenza con gli umani.
Detto questo, gli umani hanno il dovere e la responsabilità di gestire correttamente l’esperienza.
Cosa bisogna ricordare:
Per i cani la solitudine è innaturale
I cani sono animali sociali, per loro stare da soli è innaturale e da soli soffrono.
Non farsi ingannare dalle apparenze
I cani sono molto adattabili e tanti di loro non esprimono nemmeno il disagio e la sofferenza. Non pensare che questo voglia dire che da soli stanno bene.
I cani hanno senso del tempo
A differenza di quello che sostengono in tanti (fa tanto comodo!), i cani hanno senso del tempo, e si rendono conto se sono stati soli tanto o poco tempo.
Vivere senza vivere
Per i cani stare da soli ore e ore equivale a vivere senza vivere. Un parallelo spiega il punto alla perfezione: immaginiamoci chiusi in una casa per ore e ore senza niente, televisione, telefono, libri, tablet, riviste, computer, musica, radio, nessuno con cui comunicare, nulla. Da impazzire. Per loro è lo stesso, con in un più la sofferenza derivante dalla innaturalità della situazione.
Ogni età ha le sue esigenze
Si lascerebbe un neonato o un bambino di pochi mesi o pochi anni da solo a casa? No. Lo stesso vale per i cuccioli di cane, piccoli, incerti, devono ancora conoscere i loro umani, non sanno ancora trattenere la pipì e la popò per cui hanno bisogno di uscire spesso. Stesso discorso si applica ai cani anziani, a quelli con patologie, etc. etc.
Ansia, stress e preoccupazione
Torneranno? Quando torneranno? Sono stato/a abbandonato/a per sempre? Come farò a sopravvivere? Per tanti cani essere lasciati soli è fonte di ansia, stress e preoccupazione.
Noia, ansia, preoccupazione e pericoli
Noia, ansia, stress e preoccupazione possono portare il cane a ‘fare qualcosa’ e mettersi in pericolo: ad esempio, abbaiare o piangere fino allo sfinimento, distruggere i mobili, mordere i divani, mangiare le scarpe, sporcare in casa, autolesionarsi, etc. etc.
Noia, ansia, preoccupazione e incomprensione dei proprietari
Il ‘fare qualcosa’ dei cani lasciati da soli per ore sono generalmente quei comportamenti non apprezzati dai proprietari e a cui reagiscono, sbagliando. con punizioni, verbali o addirittura fisiche, e così facendo aggravano una situazione già di crisi.
Visto questo, come gestire al meglio le ore (poche) in cui il cane rimane da solo a casa?
Abituarlo/a
Abituarlo/a sin da piccino/a che stare un po’ da solo/a è normale e non c’è niente di cui preoccuparsi.
Non dare importanza
Saluti, baci, abbracci, carezze prima di uscire potrebbero far pensare alla creatura che la separazione è qualcosa di serio. Uscire sereni con un breve ‘A tra poco‘ può aiutare.
Lasciarlo/a stanco/a e soddisfatto/a
E’ bene far precedere le ore in cui il cane dovrà stare solo/a, da, ad esempio, una bella uscita lunga e impegnativa, in cui il fisico e la mente si impegnano e si stancano. Al ritorno la creatura avrà bisogno di riposarsi e le ore da solo/a saranno più leggere.
Dogsitter
Chi ha uno stile di vita per cui è fuori casa tante ore e comunque prende il cane (scelta altamente discutibile), è bene che si organizzi con un dogsitter, che deve essere serio e preparato, che si occupi della creatura nelle ore di assenza del proprietario.
Non abusare della disponibilità dei cani
Posto che i cani devono saper stare da soli, che ci sono situazioni in cui devono essere lasciati, è dovere dei proprietari non abusare della loro disponibilità e non lasciarli da soli a lungo (un distacco considerato accettabile è fino a 4 ore circa).
In caso di problemi
In caso di problemi, rivolgersi ad un educatore cinofilo professionista serio e preparato.