Quanto deve mangiare un gatto? Le indicazioni da seguire 

Quanto deve mangiare un gatto in salute? Quante volte al giorno bisogna dare da mangiare al gatto? È meglio il cibo secco o è preferibile quello umido? Ecco tutto quello che c'è da sapere sull'alimentazione del micio. 

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Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

L’alimentazione del gatto è un aspetto cruciale per il suo benessere e la sua salute. Spesso ci si chiede quanto cibo dovrebbe mangiare il nostro amico felino e quali siano le porzioni corrette per garantirgli una dieta equilibrata.

In questo articolo, esploreremo le linee guida e le raccomandazioni degli esperti per capire le esigenze nutrizionali dei gatti, considerando fattori come età, peso, stile di vita e salute generale. Dalle crocchette al cibo umido, dalle calorie giornaliere alle abitudini alimentari, forniremo consigli pratici e informazioni dettagliate per aiutarti a nutrire il tuo gatto nel modo più appropriato

L’alimentazione del gatto: un argomento che fa discutere 

L’alimentazione del gatto è un tema delicato e di grande interesse per i proprietari di questi eleganti animali domestici. È ben noto che un’alimentazione non equilibrata può portare a problemi di peso, sia in eccesso che in difetto, influenzando la salute generale del gatto.

Non è solo una questione umana: anche i gatti possono soffrire di obesità o sottopeso a causa di una dieta inadeguata. L’approccio all’alimentazione felina varia tra gli esperti: alcuni suggeriscono di seguire rigorosamente le dosi consigliate in base al peso dell’animale, mentre altri raccomandano di adattare la quantità di cibo al tipo di alimentazione scelta.

Contrariamente a quanto alcuni possano pensare, non è saggio lasciare che il gatto decida autonomamente quanto mangiare, poiché potrebbe non autoregolarsi efficacemente. È fondamentale considerare vari fattori come lo stile di vita del gatto, le sue abitudini quotidiane e il livello di attività fisica. La scelta del cibo, infine, è una responsabilità del proprietario, che deve garantire una dieta bilanciata e nutriente per il proprio felino.

Quanti pasti deve fare un gatto ogni giorno? 

Le discussioni e le polemiche non mancano nemmeno in merito al numero di pasti che un gatto dovrebbe consumare ogni giorno.

I gatti adulti, in natura, sono predatori che cacciano e si alimentano più volte al giorno, in cattività, non avendo la necessità di cacciare, è importante replicare questo comportamento naturale distribuendo il cibo in più pasti. Questo aiuta a mantenere attivo il metabolismo e a prevenire l’obesità. Inoltre, pasti frequenti e regolari possono contribuire a ridurre lo stress e migliorare il comportamento del gatto.

I gattini hanno un fabbisogno energetico elevato per sostenere la loro crescita e sviluppo; per questo motivo, necessitano di pasti più piccoli e frequenti, che possono variare dalle 4 alle 6 volte al giorno. Questo permette di fornire loro l’energia necessaria senza sovraccaricare il loro sistema digestivo ancora in maturazione.

Con l’avanzare dell’età, i gatti tendono a diventare meno attivi e il loro metabolismo rallenta. Questo può portare a un aumento di peso se l’apporto calorico non viene adeguatamente ridotto. Per i gatti anziani, può essere opportuno ridurre la frequenza dei pasti o la quantità di cibo per pasto, sempre sotto la supervisione del veterinario.

Un’ ulteriore menzione riguarda i gatti sterilizzati: Dopo la sterilizzazione, i gatti subiscono cambiamenti ormonali che possono influenzare il loro metabolismo e aumentare il rischio di obesità. È quindi fondamentale monitorare il loro peso e adattare la dieta per prevenire l’aumento di peso. Pasti più piccoli e meno calorici, insieme a una maggiore attività fisica, possono aiutare a mantenere il gatto in forma.

Stabilire una routine alimentare aiuta il gatto a sentirsi sicuro e a prevenire comportamenti indesiderati. È importante offrire i pasti sempre negli stessi orari e in un ambiente tranquillo, dove il gatto possa mangiare senza essere disturbato. In conclusione, la dieta di un gatto deve essere personalizzata in base alle sue esigenze individuali, considerando fattori come età, salute, livello di attività e stato fisiologico.

Quale tipologia di cibo è meglio dare al proprio gatto: meglio secco o umido? 

Uno degli interrogativi più frequenti in merito all‘alimentazione del gatto è quello che riguarda la somministrazione del cibo secco o del cibo umido. Molte persone, infatti, tendono ad acquistare il mangime per il proprio gatto sulla base delle preferenze dello stesso oppure prendendo in considerazione le offerte che si trovano al supermercato. 

Anche in questo caso non è possibile dire quale fra i due cibi sia il più indicato, in quanto sono davvero tanti i fattori che bisogna prendere in considerazione per fare la scelta giusta.  

Molti specialisti consigliano di somministrare le crocchette, in quanto tendono a durare di più nel tempo e riescono ad appagare il gatto con più intensità. Per non parlare poi del gusto di sgranocchiare queste piccole pepite di cibo e far lavorare a dovere i denti. 

Il cibo umido è invece indicato per tutti quegli esemplari che si stufano dello stesso sapore o che, per ragioni misteriose, non riescono a introdurre il giusto livello di acqua nella loro alimentazione. Questa tipologia di alimento, infatti, è ricca di liquidi e potrebbe favorire tutti quei casi in cui la disidratazione potrebbe comparire da un momento all’altro. 

Forse la soluzione ideale è proprio quella di alternare le due tipologie di cibo in modo che il gatto abbia più possibilità e possa sperimentare con il proprio palato il gusto degli alimenti che gli vengono offerti.  

Per quanto riguarda la sicurezza non esistono particolari differenze, poiché sia le crocchette che le scatolette vengono realizzate in luoghi dove tutte le condizioni igieniche vengono rispettate con cura. Per non parlare di tutti i trattamenti, come ad esempio la pastorizzazione, che permette di eliminare la presenza di batteri e virus dal cibo. 

L’alimentazione del gatto: le dosi giornaliere raccomandate 

Stabilire la quantità di cibo che un gatto dovrebbe consumare ogni giorno non è così intuitivo come potrebbe apparire in un primo momento. Se il calcolo più comune viene fatto in riferimento al peso, esistono altri parametri che bisogna valutare proprio per ridurre al minimo il margine di errore. 

Bisogna infatti calcolare se il gatto in sovrappeso, se ha problemi di salute, le sue dimensioni, la razza di appartenenza, il grado di sedentarietà e soprattutto le abitudini che questo ha fatto come proprie nel corso della sua vita. 

Si tratta di aspetti che è possibile conoscere fin dall’infanzia del gatto, in quanto è proprio quando sono dei cuccioli che si cominciano a delineare quelle caratteristiche che andranno a comporre la loro personalità. 

In linea di massima è possibile scoprire le dosi giornaliere di cibo da somministrare al proprio gatto leggendo le varie etichette riportate sulle crocchette e sulle scatolette. In questo caso parliamo di indicazioni piuttosto generali che possono valere laddove il gatto non manifestasse particolari problematiche di salute. 

Quanto deve mangiare un cucciolo 

Quando il gatto ha pochi mesi il suo stomaco non è ancora del tutto sviluppato e quindi non bisogna mai somministrare più di 2 kg di cibo al giorno. Fino ai sei mesi di età invece, si raccomandano spuntini che sommati non andranno a superare i 3 kg di alimenti. 

Il calcolo si fa più preciso quando il gatto sta per compiere il primo anno di età. In questo caso è necessario creare un alimento che includa una parte secca ed una parte umida non superando i 3,5 kg di peso finali. 

Quanto deve mangiare un gatto adulto 

Quando il gatto è finalmente adulto si può somministrare del cibo umido, fornendo al felino 40 grammi di crocchette per ogni chilo di peso corporeo. Per quanto riguarda il cibo secco, invece, il calcolo è diverso: la stessa quantità di prodotto andrà moltiplicata per 3. 

Ancora una volta le indicazioni sono generali, in quanto solamente richiedere il parere di un veterinario potrà risolvere ogni tipo di dubbio. Bisogna infatti ricordarsi che ogni razza ha le sue esigenze e quindi potrebbero essere necessarie delle modifiche relative all’alimentazione del felino. 

I gatti che amano trascorrere molto tempo all’aperto o che si rivelano essere più attivi potrebbero aver bisogno di consumare una quantità di carne e di cibo più alta. Altre razze, invece, è bene controllarle in quanto potrebbero sviluppare con più frequenza condizioni come il sovrappeso e l’obesità. Questo succede anche ai gatti sterilizzati, i quali muovendosi molto poco tendono a mettere su massa grassa senza troppe difficoltà.  

Età/Fase della vita Dosi giornaliere raccomandate Note
Gattino (0-6 mesi) Fino a 2 kg di cibo al giorno, suddiviso in spuntini Lo stomaco del gattino è in sviluppo, quindi è importante non sovraccaricarlo.
Gattino (6-12 mesi) Non superare i 3 kg di alimenti al giorno, suddiviso in spuntini Introdurre una dieta equilibrata tra cibo secco e umido.
Gatto adulto 40 grammi di crocchette per ogni chilo di peso corporeo Per il cibo secco, moltiplicare la quantità per 3.
Gatti sterilizzati/anziani A seconda dell’attività fisica e del peso Monitorare il peso e adattare la dieta per prevenire l’obesità.

Condizioni particolari: quando l’alimentazione del gatto cambia 

Le dosi giornaliere di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente potrebbero variare a seguito di alcune condizioni che il gatto mostra nel corso della sua esistenza. 

Il discorso di prima, infatti, vale soprattutto per i gatti giovani e adulti che non manifestano gravi problemi di salute. Se invece dobbiamo parlare di un gatto anziano è meglio limitare le dosi, ma includere degli integratori o delle vitamine che vadano a supportare l’organismo di questo esemplare. 

Ampie variazioni anche per quanto riguarda il periodo della gestazione, in quanto la gatta potrebbe avere bisogno di più alimenti proprio per portare avanti la gravidanza. In queste circostanze, però, non bisogna somministrare troppo cibo al gatto. Questo perché sarà lei stessa a farci capire le sue esigenze e, soprattutto, se e quando incrementare le dosi di cibo. 

L’ultima condizione, ma anche quella che merita più attenzioni, è legata alle condizioni di salute del gatto, Molti gatti, infatti, soffrono di diabete e dovranno quindi ricorrere ad un’alimentazione specifica proprio per tener sotto controllo la malattia e non peggiorare.