Come riconoscere e curare l’ascesso nel gatto: tutto quello che devi sapere

L'ascesso nei gatti è un rigonfiamento che può formarsi in varie parti del corpo, spesso causato da infezioni batteriche o virali: ecco quali sono campanelli d'allarme da riconoscere e come intervenire.

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Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

L’ascesso nei gatti è una condizione meno conosciuta ma non per questo meno frequente rispetto ad altre patologie. Si manifesta come un rigonfiamento pieno di pus, può apparire in diverse parti del corpo del felino, spesso passando inosservata fino a quando non diventa evidente. Sebbene possa sembrare soltanto un piccolo disturbo, l’ascesso può nascondere cause più profonde e potenzialmente gravi, come infezioni batteriche o virali.

La tempestività nell’identificazione e nel trattamento è fondamentale per garantire il benessere del nostro micio. In questo articolo, ne analizzeremo i sintomi, le cause e i possibili trattamenti, per fornire ai proprietari di gatti tutte le informazioni necessarie per affrontare al meglio questa condizione.

Cos’è e come si presenta

Si parla di ascesso quando ci si ritrova di fronte ad un piccolo rigonfiamento pieno di pus che può comparire in qualsiasi parte del corpo di un gatto. In un primo momento si può descrivere come un piccolo brufolo, all’interno del quale si va a formare del liquido dall’odore pungente e dal colorito che spazia dal giallastro al verdognolo. Nella maggior parte dei casi l’ascesso si verifica nella cavità orale, in prossimità dei denti o delle gengive, ma anche a contatto con la cute.

Si tratta di un fenomeno non grave, che può essere debellato in poche mosse se identificato in tempi brevi. Proprio per questo non bisogna perdere tempo, ma rivolgersi al proprio veterinario di fiducia: solo così si potranno scoprire le cause del problema e, soprattutto, porre fine al malessere del gatto. Ricordiamo infatti che questo fenomeno può comparire in ogni parte del corpo e, nei casi più gravi, essere causato da alcuni virus in grado di peggiorare con il passare del tempo.

Sintomi

Oltre alla comparsa di questa piccola sacca al cui interno è presente del pus, può manifestarsi una leggera febbriciattola se il problema è persistente. In alcuni casi la sintomatologia è accompagnata ad un dolore molto intenso al quale possono associarsi prurito, perdita di pelo, sanguinamento, gonfiore e arrossamento. Nei casi più gravi, il gatto che manifesta tale condizione può arrivare a perdere l’appetito e l’energia, trascorrendo gran parte della sua giornata a dormire.

Ovviamente questi sintomi sono indicativi, possono palesarsi oppure no. Ogni caso è a sé ed è per questo che è importante affidarsi alle cure di un veterinario.

Le cause più comuni

In linea di massima le cause dell’ascesso nel gatto sono di origine batterica o virale. Questo significa che il gatto entra a contatto con batteri e virus che si replicano all’interno della ferita, causando un’infezione che porta ad un ascesso.

I batteri che causano questo tipo di problematica sono il Clostridium, la Bartonella, l’Escherichia Coli ma anche virus più aggressivi che, se non trattati, potrebbero comportare più disagi con il trascorrere del tempo. L’infezione può poi aggravarsi se trascurata, andando a coinvolgere altre parti del corpo. Quando l’infezione diventa generale, il numero dei globuli bianchi del gatto sale a dismisura ed è proprio da questo aspetto che si evince il bisogno di correre ai ripari nel minor tempo possibile.

Come capire se il gatto ha un ascesso?

Solo il veterinario è in grado di diagnosticare la presenza di un ascesso e stabilirne con esattezza le cause: è bene quindi ricorrere al professionista non appena si nota la presenza di una sacca infetta. Molte volte basterà incidere la ferita per far uscire il pus e disinfettarlo per dare inizio al processo di guarigione.

In altri casi potrebbe essere necessario applicare degli impacchi caldi per far sgonfiare la zona ed eseguire un drenaggio per eliminare i batteri e favorire il ricircolo dei liquidi. Le infezioni, infatti, sono solite trasudare e, ancora una volta, il rischio di sviluppare un nuovo ascesso è davvero molto alto.

È proprio analizzando i vari sintomi che il veterinario sarà in grado di formulare la sua diagnosi. In alcuni casi effettuare delle analisi del sangue mirate andrà a scongiurare la presenza dei batteri responsabili del problema. In questo frangente si affiancherà all’intervento anche un antibiotico che servirà a ripristinare le difese immunitarie del gatto. Se l’ascesso dovesse essere troppo profondo, sarebbe necessario procedere con interventi più specifici, ma anche in questo caso sarà il veterinario a valutare la situazione e a proporre la soluzione migliore.

Come prevenire un ascesso

Come molte altre condizioni mediche, anche gli ascessi sono imprevedibili e, nella maggior parte dei casi, fanno la loro comparsa in pochissime ore, ma è possibile limitarne i fattori di rischio.

Per evitare gli ascessi è importante verificare con cura ciò che fa il gatto nel corso della giornata. Se questo è ferito, per esempio, è bene evitare di farlo uscire di casa, in quanto potrebbe frequentare zone dove sono soliti presentarsi gatti malati. Se una ferita entrasse in contatto con batteri pericolosi, potrebbe infettarsi con più facilità e dar quindi vita ad un ascesso.

Per limitare gli episodi a carico degli ascessi dentali, garantire al gatto la corretta igiene orale è sicuramente un’ottima mossa. Per questo motivo non bisogna offrire cibi troppo conditi, scaduti e soprattutto controllare la salute dei suoi denti, in modo da intervenire al minimo problema.

È bene poi, soffermarsi su tutti quegli atteggiamenti che si discostano dalla normalità. Si parla di stanchezza eccessiva, inappetenza e la presenza di ferite che sono a rischio infezione. È proprio in questi casi che è necessario correre dal veterinario in modo da scongiurare il peggio prima che questo possa manifestarsi.

L’ascesso è pericoloso per un gatto?

Molte persone si fanno prendere dal panico quando notano un ascesso: non è necessario, si tratta di una condizione che nella maggior parte dei casi ha un decorso più che benigno. Questo perché, se si interviene con tempestività, si hanno grandi possibilità di risolvere il problema.

Bisogna precisare però che se l’ascesso venisse trascurato, potrebbe evolvere in setticemia, una condizione che causa un‘infezione generalizzata di tessuti e organi vitali che, non solo perdono la propria funzionalità, ma anche le loro caratteristiche fisiche. In questo caso la morte sopraggiunge in pochi giorni e, una volta innescata la malattia, non esistono dei metodi per interrompere questo processo. Per questo è necessario intervenire prontamente.

La guarigione può essere influenzata anche da altri fattori, come le condizioni cliniche del gatto. Se parliamo di un esemplare che gode di ottima salute, le possibilità di ripresa sono molto alte. Anche un animale affetto da patologie diverse può guarire, ma ovviamente i tempi richiesti aumenteranno, in quanto il sistema immunitario non è in grado di rispondere prontamente a questo attacco.

I gatti a rischiare di più sono quelli affetti da patologie come immunodeficienza felina e leucemia felina. In questi esemplari le difese immunitarie sono molto basse e gli anticorpi potrebbero non riuscire a fornire le giuste difese all’organismo. Si effettuano quindi dei test al momento della visita, proprio per scongiurare la presenza di tale malattia.

Altri elementi in grado di incidere con la guarigione possono essere legati alla posizione dell’ascesso, alle sue dimensioni e al tipo di batterio che ha causato l’infezione. Proprio per questo motivo bisogna muoversi il prima possibile.

Rimedi naturali

In generale, è meglio non affidarsi a metodi casalinghi o a rimedi naturali per curare l’ascesso, anche se questi possono tamponare il problema fino alla visita del veterinario.

Non appena ci si accorge della presenza del bubbone infetto è possibile disinfettare la zona oppure servirsi di un pezzo di cotone imbevuto con acqua calda per far maturare il pus e far spurgare prima la sacca. Molti esperti consigliano di utilizzare la tintura di calendula, anche se è meglio non eccedere con le dosi. In questo caso sarà necessario diluire la calendula all’interno di un recipiente con acqua calda, mescolare bene e applicare questa soluzione sulla zona da trattare. Ricorrendo a diverse applicazioni nell’arco della giornata, sarà più facile incentivare lo scoppio della sacca e garantire così la fuoriuscita del liquido infetto che potrebbe far degenerare la situazione.

Sicuramente è sconsigliato incidere la sacca infetta se non si hanno le giuste competenze per farlo: si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico e se non si esegue l’operazione correttamente l’infezione potrebbe espandersi agli altri organi o ai tessuti che circondano l’area da trattare. Prima di procedere ad un’incisione, infatti, il veterinario ricorre ad altri trattamenti, ritenendo questa procedura utile solo in casi piuttosto rari.

Bisogna ricordare che un gatto che presenta problematiche come l’ascesso sarà portato a vivere esperienze simili rispetto ad un gatto che non ne ha mai manifestate. Questo perché, secondo alcuni studi, esistono delle componenti genetiche che potrebbero favorire lo sviluppo degli ascessi. Ovviamente anche lo stile di vita e l’igiene sono fondamentali per scongiurare questo tipo di problema.