Riconoscere la cataratta nei cani: sintomi, diagnosi e trattamenti

La vista è essenziale per i cani, e proprio come gli umani, possono sviluppare patologie oculari come la cataratta: approfondiamone insieme le cause, i sintomi e le cure disponibili.

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Eleonora Toresi

Veterinaria

Amante sin da bambina degli animali, a 16 anni decide di diventare veterinaria. Si trasferisce in Spagna a studiare, prima a Lugo poi a Madrid, specializzandosi in medicina felina. Per DiLei scrive nella sezione Pets.

La cataratta è un disturbo oculare caratterizzato dalla perdita di trasparenza del cristallino e dal conseguente offuscamento della vista.
Questa condizione, che trova ampio riscontro tra gli umani più anziani, non risparmia neppure i nostri fedeli amici a quattro zampe.

Nei prossimi paragrafi affronteremo insieme le cause, i sintomi e le principali soluzioni esistenti per porre rimedio a questa condizione.

Cos’è la cataratta?

La cataratta è un’opacizzazione più o meno diffusa del cristallino che colpisce, oltre all’uomo, molti animali fra cui i cani. Questo organo gioca un ruolo cruciale nel mettere a fuoco le immagini sulla retina, consentendo – quando è sano – una visione chiara. L’opacizzazione può coinvolgere una parte o l’intero cristallino, portando nei casi più gravi alla cecità. Quando l’occhio è colpito dalla cataratta, si può notare che la pupilla – normalmente di colore nero – assume una tonalità bianca o azzurra.

Dal punto di vista medico, questa patologia viene suddivisa in base a vari fattori, come il grado di opacizzazione, la forma e la posizione all’interno del cristallino, la causa scatenante, l’età in cui si sviluppa e il modo in cui progredisce nel tempo.

Le cause della cataratta nel cane

La comparsa della cataratta è determinata da un insieme di diverse cause:

  • Cause ereditarie: in molte razze canine, è possibile individuare uno o più geni ereditari responsabili dell’insorgenza della cataratta in diverse fasi della vita. A volte, possono essere presenti sin dalla nascita, richiedendo un’azione tempestiva per rimuovere l’opacità e assicurare lo sviluppo sano della retina.
  • Cause metaboliche: il diabete mellito rappresenta uno dei principali disturbi metabolici associati alla cataratta. L’alterazione del normale metabolismo del glucosio influisce, infatti, sulle cellule del cristallino, culminando nella formazione di una cataratta di rapido sviluppo.
  • Cause nutrizionali: soprattutto durante la fase di crescita, sbilanciamenti alimentari, come eccessi di lipidi o carenze di amminoacidi, possono contribuire all’insorgenza della cataratta nei cuccioli di cane. Questo fenomeno si osserva anche in altre specie, come i felini selvatici e i pesci.
  • Cause traumatiche: traumi diretti, come lesioni perforanti o oggetti estranei penetrati nell’occhio, così come traumi cranici, possono innescare lo sviluppo di cataratte.
  • Cause tossiche: alcune sostanze tossiche e farmaci ad alti dosaggi possono favorire la formazione di cataratte. Oltre a questo, anche fattori infiammatori legati a condizioni come la degenerazione retinica ereditaria possono influenzare l’opacizzazione del cristallino.
  • Cause infiammatorie oculari: l’uveite rappresenta una delle principali cause di cataratta acquisita. L’infiammazione altera i processi metabolici nell’occhio, contribuendo all’opacizzazione del cristallino.
  • Anzianità: naturalmente, come accade nelle persone, la vecchiaia è la causa principale della cataratta. Con l’avanzare dell’età, infatti, si verificano cambiamenti metabolici all’interno dell’occhio che possono favorire l’opacizzazione del cristallino.

La cataratta nel cane, dunque, può avere diverse origini e fattori scatenanti. Individuare le cause è essenziale per la prevenzione e il trattamento efficace di tale patologia.

I sintomi da non trascurare

La cataratta può coinvolgere uno o entrambi gli occhi causando una diminuzione della capacità visiva. All’inizio, si osservano piccole macchie che gradualmente aumentano di dimensioni, segnando le fasi iniziali del disturbo. Nel caso in cui l’opacità aumenti, coprendo il fondo dell’occhio, si parla di cataratta matura o totale. In questa fase avanzata, il cane perde totalmente la vista.

L’evoluzione della malattia può portare all’opacizzazione completa dell’occhio, associata a un’infiammazione grave. Questa fase è identificata come cataratta ipermatura e può essere caratterizzata da un leggero ingiallimento del cristallino. Le infiammazioni della retina e del corpo ciliare possono causare dolore, accompagnato da arrossamento e gonfiore oculare. Con il passare del tempo, potrebbe manifestarsi un glaucoma, condizione associata a dolori intensi, per la quale è necessaria un’attenzione medica immediata.

Poiché la vista nei cani affetti dalla cataratta è limitata o persino assente, è comune osservare segni di disorientamento, una certa esitazione nel movimento e la tendenza a urtare oggetti o persone. È bene sapere che, se è stato colpito solo un occhio, alcuni cani riescono a compensare utilizzando unicamente l’occhio sano.

Nel caso in cui la cataratta sia causata da una condizione sistemica come il diabete mellito, possono presentarsi sintomi aggiuntivi, come l’aumento dell’assunzione di acqua e della quantità di urina prodotta, nonché un aumento dell’appetito.

Diagnosi

Se sospetti che il tuo cane abbia la cataratta, rivolgiti tempestivamente al tuo medico veterinario di fiducia per una visita accurata.

Durante l’anamnesi, il medico ti rivolgerà domande riguardanti eventuali cambiamenti rilevati nel comportamento del tuo amico a quattro zampe. Da questo scambio, emergeranno con grande probabilità i segnali utili a una diagnosi precisa. Dopodiché, verrà eseguita una valutazione generale, per escludere potenziali patologie sottostanti come il diabete mellito, ad esempio.

Il professionista, a questo punto, osserverà attentamente i movimenti complessivi del cane e condurrà una valutazione dell’occhio esterno. Successivamente, potrà decidere di effettuare ulteriori test per individuare eventuali compromissioni visive dell’animale. Per condurre un esame dettagliato dell’occhio interno, invece, sarà necessario dilatare la pupilla. A tale scopo, verrà somministrato un collirio specifico.

La diagnosi, solitamente, avviene con il supporto di dispositivi medici specializzati. In primis, il biomicroscopio, noto anche come lampada a fessura. Grazie a questo strumento, il veterinario potrà localizzare con maggiore precisione l’opacità del cristallino. E poi l’elettroretinogramma, utilizzato per ottenere informazioni sulle possibili lesioni a livello della retina.

Trattamenti e cure disponibili

Attualmente, l’unica via terapeutica efficace è rappresentata dalla chirurgia, dato che non esistono colliri o trattamenti medici in grado di risolvere o ridurre la cataratta. La procedura chirurgica utilizzata per trattare la cataratta nei cani è analoga a quella eseguita sugli esseri umani.

Questo intervento, in sostanza, comprende l’asportazione della cataratta e l’impianto di una lente artificiale nell’occhio, al fine di consentire il ripristino della capacità visiva. Tale procedimento richiede l’utilizzo dell’anestesia generale per garantire il comfort e la sicurezza del piccolo durante l’operazione.

Tutti i cani possono essere operati alla cataratta?

Non tutti i cani risultano idonei per sottoporsi all’operazione chirurgica di rimozione della cataratta. Prima di intraprendere l’intervento, infatti, il medico veterinario di fiducia considera solitamente i seguenti aspetti:

  • La gravità del problema deve giustificare la necessità di un intervento chirurgico, e la funzionalità della retina deve essere confermata;
  • Prima di procedere con l’operazione, è essenziale escludere la presenza di altre condizioni oculari, come uveiti ed endoftalmiti;
  • Il cane deve godere di una salute generale adeguata, e qualsiasi patologia preesistente deve essere stabilizzata prima dell’intervento;
  • Il temperamento del paziente è un fattore importante; deve essere tranquillo e accettare volentieri i trattamenti post-operatori;
  • Il proprietario deve essere ben consapevole dell’impegno richiesto nel seguire attentamente il piano terapeutico dopo l’intervento.

In ogni caso, il veterinario valuterà attentamente la situazione specifica e fornirà le indicazioni appropriate per il benessere del cane.

Complicanze post-operatorie e risultati

Nei casi in cui un cane subisca un intervento di cataratta, è possibile riscontrare complicazioni sia nel breve che nel lungo termine. Tuttavia, tali imprevisti possono essere gestiti attraverso una terapia medica prescritta e somministrata a casa, sotto supervisione periodica del medico.

Qualsiasi procedura chirurgica a carico dell’occhio suscita una reazione infiammatoria significativa, nei cani più che in altre specie, pertanto la terapia medica deve essere avviata alcuni giorni prima dell’intervento per minimizzare tali fenomeni.

Subito dopo l’intervento, è possibile che l’occhio manifesti rossore e infiammazione, ma in genere questa condizione è di natura transitoria e si risolve entro pochi giorni. Tra le complicanze più gravi nel periodo immediatamente successivo all’operazione, invece, vi è l’ipertensione oculare: questa condizione di solito è temporanea e risponde positivamente alla terapia medica. Nel lungo termine, le complicazioni più significative comprendono lo sviluppo di glaucoma, qualora l’ipertensione oculare non venga adeguatamente controllata, e il distacco della retina.

A causa di tali possibili esiti, è essenziale effettuare frequenti visite di controllo subito dopo l’intervento. Nel caso in cui la chirurgia abbia avuto successo e il periodo post-operatorio si svolga senza complicazioni, la ripresa della capacità visiva ottimale viene generalmente raggiunta già nelle prime settimane dopo l’operazione.

Nonostante la complessità della cataratta, la diagnosi precoce, l’intervento chirurgico mirato e l’attenzione al benessere generale possono contribuire a garantire una migliore qualità della vita e una vista ottimale per tutti i nostri amici a quattro zampe.