Migliaia di persone, una bara bianca ricoperta di rose e la foto di Giulia Cecchettin, una foto poggiata sopra che ne ritrae il viso sorridente. È stato celebrato nella chiesa di Santa Giustina a Padova il funerale della studentessa di 22 anni, vittima di femminicidio per mano dell’ex fidanzato Filippo Turetta.
Tante persone dentro la chiesa dove c’erano familiari e amici, tantissime sul sagrato. Il papà Gino, la sorella Elena e il fratello Davide, la nonna, stretti sulla panca per accompagnare Giulia nell’ultimo saluto, non da soli ma circondati dall’affetto di parenti, amici e sconosciuti. E poi quel fiocco rosso, appuntato sui vestiti di molti come simbolo alla lotta contro la violenza sulle donne.
Nessun silenzio al funerale di Giulia Cecchettin: la folla fa rumore
C’è stato l’applauso a salutare l’uscita dalla chiesa della salma di Giulia Cecchettin, composto, ma lungo e costante. Ci sono state le lacrime delle tante persone presenti. Quelle dei familiari, stretti tra loro, in un momento di profondo dolore. Il papà Gino Cecchettin ha letto una lettera al termine della funzione, proprio come aveva annunciato. Parole in cui ha parlato del femminicidio, pronunciate anche per dare l’addio a Giulia, sua figlia.
Fuori una marea di gente ha colmato il sagrato della chiesa di Santa Giustina a Padova. E lì non c’è stato nessun silenzio, perché le persone, dopo che il feretro è uscito, hanno iniziato a fare rumore: chi facendo tintinnare chiavi, chi delle campanelle portate apposta. Per Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio a 22 anni.
Proprio sulla scia di quello che era stato l’appello della sorella di Giulia, Elena, che intervistata a Diritto e Rovescio aveva detto: “Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto”.
E la piazza, le migliaia di persone che si sono strette alla famiglia e a Giulia nel giorno dell’addio, a quell’appello ha risposto con il rumore: degli applausi, delle campanelle, delle chiavi e delle voci che si sono levate dalla folla.
Funerale Giulia Cecchettin: le parole del vescovo
Tanta commozione per l’addio a Giulia Cecchettin, vittima di un femminicidio e morta per mano dell’ex fidanzato Filippo Turetta. Il funerale è stato celebrato nella chiesa di Santa Giustina a Padova, gremita di persone sia al suo interno, sia sul sagrato.
La prima lettura è stata fatta dalla migliore amica di Giulia, è stato scelto un passo del profeta Isaia, poi a prendere la parola è stato il vescovo di Padova Claudio Cipolla che ha tenuto una lunga omelia.
Tra le tante cose dette ha spiegato: “Il sorriso di Giulia mancherà al papà Gino, alla sorella Elena e al fratello Davide e a tutta la sua famiglia; mancherà agli amici ma anche a tutti noi perché il suo viso ci è divenuto caro. Custodiamo però la sua voglia di vivere, le sue progettualità, le sue passioni. Le accogliamo in noi come quel germoglio di cui parla il profeta. Perché desideriamo insieme attendere la fioritura del mondo nel quale finalmente anche i nostri occhi saranno beati”.
Ha anche aggiunto: “Donaci, Signore, anche la pace del cuore, del mio cuore e del cuore di tutti i presenti, chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con sé stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti, soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita. Il nostro cuore è il luogo dove il Vangelo e la Pasqua di Gesù di Nazareth bussano con delicatezza pronti a dispiegare la loro forza umanizzante”.
Poi l’abbraccio, delle persone, dei rappresentanti della politica, di Vincenzo, papà di Chiara Gualzetti, anche lei vittima di femminicidio e morta a 15 anni nel 2021. E quello tra papà Gino e i figli Elena e Davide, un abbraccio che racchiude tutto il dolore. A conclusione il discorso che il papà di Giulia Cecchettin ha tenuto nella chiesa.