Diagnosi di cancro, 3,6 milioni le hanno superate grazie alla ricerca

Nell'ambito de I Giorni della ricerca tornano l'11 novembre i cioccolatini AIRC per sostenere chi lavora a rendere sempre più curabile il cancro

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Redazione

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La ricerca cura sempre di più come dimostrano i dati nel nostro Paese: oggi circa 3,6 milioni di persone hanno superato una diagnosi di cancro, con un incremento del 37%, rispetto a solo dieci anni fa, nella sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi. (Fonte: I numeri del cancro in Italia, 2022 a cura di AIRTUM, AIOM, Siapec e Passi).

Al risultato ha contribuito Fondazione AIRC, primo polo privato di finanziamento della ricerca oncologica indipendente in Italia, con oltre 137 milioni di euro di investimento nel solo 2023 e una squadra di 6mila tra ricercatrici e ricercatori, al lavoro prevalentemente in istituzioni pubbliche per portare risultati concreti per la prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro.

I Giorni della ricerca di AIRC coi cioccolatini

Studiare la malattia per renderla sempre più curabile è dunque fondamentale. Perciò tornano I Giorni della ricerca di Fondazione AIRC – fino al 17 novembre – danno vita a una vera e propria mobilitazione per raccontare un anno di risultati, presentare le prossime sfide per la prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro e raccogliere fondi a sostegno della più meritevole ricerca oncologica.

Dopo l’apertura con la tradizionale cerimonia al Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica seguita da una maratona di informazione per otto giorni sulle reti RAI. Il testimone va anche agli stadi con Un Gol per la ricerca e il coinvolgimento delle squadre della Serie A e della Nazionale, nelle scuole superiori e nelle università con gli incontri con gli studenti, per arrivare sabato 11 ai volontari presenti in 2mila piazze con I Cioccolatini della ricerca, acquistabili anche online.

Tra i ricercatori AIRC che s’impegnano nella cura del cancro, troviamo Maria Rescigno, responsabile del Laboratorio di Immunologia delle Mucose e Microbiota di IRCCS Istituto Clinico Humanitas Milano, che ha identificato un ceppo di batteri intestinali in grado di produrre molecole che ‘smascherano’ le cellule tumorali, rendendole più riconoscibili per il sistema immunitario e aumentando così l’efficacia dell’immunoterapia.

Un altro traguardo, che apre la strada al trattamento di pazienti con un nuovo farmaco inibitore di microRNA, è stato raggiunto a Catanzaro dal gruppo guidato da Pierfrancesco Tassone, Ordinario di Oncologia medica all’Università della Magna Graecia (UMG). Dopo un lavoro lungo sette anni – grazie anche ai fondi del “5 per mille” AIRC – è iniziato lo studio di fase 1 in un gruppo di pazienti con diversi tipi di tumori in stadio avanzato che non rispondevano più ai trattamenti convenzionali. Gli studi di fase 1 sono necessari a stabilire la sicurezza di un farmaco insieme alla massima dose tollerata, prima di procedere agli studi clinici di fase 2 e 3 allargati a gruppi più numerosi di pazienti oncologici, nei quali si valuta soprattutto l’efficacia.

La storia di Marta curata per un tumore all’ovaio

Le donazioni dei sostenitori e l’impegno dei ricercatori continuano a produrre risultati che trasformano i progressi della ricerca in metodi di prevenzione, diagnosi e cura, e offrono nuove opportunità terapeutiche e migliori qualità di vita a tanti pazienti, come Marta, 34 anni di Grosseto. Due anni fa a questa giovane paziente è stato diagnosticato un tumore ovarico: “Era il 20 febbraio quando ho ricevuto la diagnosi. Mio padre dieci giorni prima aveva finalmente smesso di essere positivo al Covid dopo 90 giorni. Il 2 dicembre avevo perso mia madre all’improvviso – ricorda, scandendo le date che in due mesi le hanno stravolto la vita -. Ma io non ho mai perso la fiducia. Bisogna affidarsi ai medici e alla scienza, avere rispetto di chi combatte dalla stessa parte di noi pazienti, di chi ci sostiene e crede nella nostra guarigione. È il loro lavoro che permette oggi di anticipare il più possibile le diagnosi, così da darci una speranza perché la ricerca può curare anche le ferite più profonde”.

Marta è protagonista della campagna dei Giorni della ricerca, in rappresentanza delle persone che hanno avuto o hanno ancora oggi un cancro. Accanto a lei Luca Boldrini, medico e ricercatore presso il Policlinico Gemelli di Roma, titolare di un progetto sostenuto da AIRC nell’ambito del nuovo bando Next Gen Clinician Scientist. Insieme trasmettono un forte messaggio di vicinanza di medici e ricercatori alle persone colpite dalla malattia. Luca non è solamente uno scienziato AIRC, ma è anche un sostenitore della Fondazione e insieme al figlio Edoardo, di due anni, è il volto dei Cioccolatini della Ricerca che tornano sabato 11 novembre in 2 mila piazze.

Il cancro resta un’emergenza: 1000 nuove diagnosi al giorno

Il cancro resta un’emergenza e il lavoro di scienziati e medici non può subire rallentamenti. In Italia lo scorso anno sono stati diagnosticati circa 390.000 nuovi tumori, più di 1000 al giorno. Più precisamente si stima che il cancro abbia colpito solo nel nostro Paese 205.000 uomini e 185.700 donne, con un incremento in due anni di circa 14.100 casi. Il tumore più frequentemente diagnosticato è stato il carcinoma della mammella (55.700 casi, +0,5% rispetto al 2020), seguito dal colon-retto (48.100, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne) e dal polmone (43.900, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne) . (Fonte: I numeri del cancro in Italia, 2022 a cura di AIRTUM, AIOM, Siapec e Passi).