Piemonte: la pet therapy entra nel reparto di terapia intensiva

L'iniziativa è stata lanciata dall'ospedale di Rivoli: Noah e Cecilia trascorreranno del tempo con i pazienti una volta a settimana per 45 minuti

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Molti più che pelosetti da coccolare, i cani sono i fedeli amici dell’uomo. Chiamarli semplicemente “animali da compagnia” è riduttivo perché con il loro amore incondizionato sanno travolgere e stravolgere la vita delle persone. Lo sanno bene tutti coloro che hanno scelto di condividere la quotidianità con un peloso a quattro zampe, e lo sanno anche gli esperti che, in numerose evidenze scientifiche, hanno sottolineato come la loro presenza nella vita di un essere umano sia straordinariamente positiva.

Non è un caso che proprio i cani, come altri esemplari, vengono impiegati anche nella cosiddetta pet therapy, una forma di terapia assistita, già introdotta in numerosi contesti, che fa leva proprio sull’istinto di soccorso degli amici a quattro zampe e sulla loro capacità di creare dei legami affettuosi, profondi ed empatici.

Perché vi parliamo di questo, oggi, è presto detto: in Piemonte, e più precisamente a Rivoli, la pet therapy è entrata ufficialmente in terapia intensiva. Saranno Noah e Cecilia, due splendidi Golden Retriever, a supportare con la loro presenza i pazienti del reparto.

La pet therapy entra in terapia intensiva

La notizia arriva dal Piemonte, e più precisamente da Rivoli. È qui che l’ospedale del comune ha scelto di introdurre in via sperimentale la pet therapy per i pazienti ricoverati nel reparto di terapia intensiva. Protagonisti di questo progetto, che è stato avviato lo scorso 18 gennaio, sono Noah e Cecilia, due Golden Retriever che con la loro dolcezza hanno già regalato i primi sorrisi ai pazienti.

Il progetto, proposto dall’Associazione Aslan, prende il nome di Ri-Animali e ha come obiettivo quello di “Migliorare la qualità della vita e promuovere il benessere di tutti coloro che abitano quello spazio, per necessità di salute o per lavoro”, come spiega l’ospedale di Rivoli.

“Il legame che si instaura con gli animali ha effetti psicologici e fisiologici positivi significativi sugli esseri umani, anche e soprattutto in una situazione di difficoltà come quella di una degenza ospedaliera” – ha raccontato Antonia Tarantini, presidente dell’associazione Aslan – “I cani nel reparto saranno una presenza fuori dall’ordinario per portare normalità ai pazienti e incidere in maniera efficace sul tono dell’umore e sulle risorse interiori.”

Noah e Cecilia sono già al lavoro

Noah e Cecilia, rispettivamente di 10 e 4 anni, sono già al lavoro nell’ospedale di Rivoli. Resteranno qui per tutto il 2024. Il progetto prevede, infatti, un totale di 40 incontri, della durata di 45 minuti, che permetteranno di avvicinare i pazienti agli animali e viceversa ogni settimana.

“Sono molto orgoglioso di questa esperienza – ha dichiarato Alberto Cirio, Presidente della Regione – che pone il Piemonte e l’Ospedale di Rivoli all’avanguardia in Italia nell’umanizzazione degli ospedali. Aprire anche i reparti più complessi per la cura dei malati, come ad esempio la terapia intensiva, alla pet therapy è davvero una sfida importante e un gesto di profonda attenzione nei confronti delle persone ricoverate, delle loro famiglie e del personale che con grande impegno lavora in questi reparti. La vicinanza e l’affetto degli animali, nei momenti di sofferenza, sono curativi e possono offrire sollievo anche nei momenti più difficili”.

La Pet Therapy arriva nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Rivoli
Fonte: ANSA/TINO ROMANO
La Pet Therapy arriva nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Rivoli