Cibi crudi in gravidanza: quali sono i rischi

Il consumo di cibi crudi, come pesce, carne, frutta e verdura può essere rischioso in gravidanza, perché veicoli di batteri e infezioni pericolose per la mamma il feto

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Stella Galbiati

Biologa Nutrizionista

Biologa Nutrizionista laureata nel 2015 in Scienze della Nutrizione Umana. Si occupa di corretta alimentazione.

Pubblicato: 29 Giugno 2023 11:00

Durante la gravidanza, è fondamentale seguire una dieta sana ed equilibrata, in modo da fornire al nascituro tutti i nutrienti di cui ha bisogno per crescere e svilupparsi correttamente. Ma è possibile, durante questa fase particolare che attraversa la futura mamma, mangiare tutti gli alimenti indistintamente? No, attenzione! Ci sono precauzioni importanti da prendere soprattutto quando si tratta di cibi crudi.

Mangiare cibo crudo durante la gravidanza: i benefici e i rischi

Ormai è risaputa l’importanza di assumere alimenti come frutta e verdura per mantenere un’alimentazione equilibrata, poiché il loro contenuto di fibre apporta notevoli benefici al benessere dell’intero organismo, soprattutto a livello intestinale. Ma cosa succede durante la gravidanza? Si corre qualche rischio per la mamma e  il bambino?

Proviamo insieme ad esplorare i benefici e i rischi del consumo di cibo crudo durante la gravidanza, così come i consigli pratici e qualche accorgimento per integrare in modo sicuro gli alimenti crudi per mantenere una dieta equilibrata.

Consumare alimenti crudi: i benefici

Oltre al suggerimento di seguire una dieta varia, bilanciata e che apporti tutti i nutrienti fondamentali e necessari, consumare alimenti crudi comporta anche molti benefici.  Qui di seguito presentiamo alcuni dei vantaggi più importanti.

  • Migliore apporto e composizione nutrizionale della propria alimentazione: il cibo crudo contiene una maggiore quantità di vitamine, minerali e antiossidanti rispetto al cibo cotto. Infatti, il calore, tende a distruggere o a disperdere nell’acqua di cottura le principali componenti nutrizionali, riducendone così buona parte del loro potere.
  • Facilitare la digestione: il cibo crudo contiene enzimi naturali che aiutano il nostro corpo a digerire meglio e a trarre il massimo beneficio dai nutrienti. Non solo, la componente di fibra può aiutare a prevenire problemi spesso diffusi, come la stipsi o la diarrea.
  • Ridurre della pressione sanguigna: molte verdure e frutti crudi, tra i principali  da ricordare il sedano e i cetrioli, contengono sostanze che possono aiutare a ridurre la pressione sanguigna, che spesso tende a innalzarsi durante la gravidanza.
  • Mantenere un peso adeguato: il cibo crudo ha un contenuto calorico ridotto e aiuta il senso di sazietà, permettendo così alle future di mamme di ottenere un incremento ponderale adeguato.

I rischi del consumo di alimenti crudi

Come abbiamo detto, consumare cibo crudo apporta notevoli benefici, ma non dimentichiamoci che ci sono alcune potenziali insidie che le future mamme  devono prendere in considerazione:

  • i batteri: alcuni alimenti crudi possono contenere batteri nocivi come la salmonella o l’E. coli, che possono causare malattie gastrointestinali. Questi batteri, alterando il benessere e lo stato di salute, possono rappresentare un rischio ancora maggiore per una donna incinta e il suo feto;
  • le possibili intossicazione alimentari: l’intossicazione alimentare, ovvero la condizione causata da alimenti che contengono delle tossine prodotte da microrganismi, può essere un problema per le donne incinte. Alcune fonti di cibo crudo come, soprattutto, molluschi e frutti di mare crudi o poco cotti,  possono contenere queste componenti che possono portare a problemi di salute, con complicanze soprattutto a livello gastrico e enterale;
  • le eventuali difficoltà digestive: nella maggior parte dei casi gli alimenti vegetali crudo possono favorire la digestione ma, in alcune situazioni, possono rallentarla o causare gonfiori addominali fastidiosi e eventuale stipsi, che possono compromettere il benessere quotidiano della mamma.

Gli alimenti crudi possono essere quindi  portatori di batteri, virus o parassiti che, con le loro tossine,  possono provocare infezioni e intossicazioni alimentari sia nella madre che nel feto.

Queste possono risultare molto gravi, compromettendo la salute del feto, con l’eventualità di causare malformazioni congenite, aborti spontanei o parto prematuro.

Da sottolineare che il rischio lo corrono soprattutto le mamme che risultano “toxoplasmosi negative”. Il Toxoplasma gondii è un parassita che può trasmettersi all’uomo attraverso gli animali e causare un’infezione, con le eventuali conseguenze che abbiamo già citato prima. Un semplice prelievo ematico può valutare l’eventuale assenza e, se così dovesse essere, è necessario prestare un ulteriore occhio di riguardo alla tipologia di alimento che si assume.

Allora, impariamo a conoscere quali alimenti crudi devono essere evitati e come cucinare i cibi in modo adeguato al fine di garantire la migliore sicurezza per la mamma e il feto.

I principali cibi crudi da evitare

Qui di seguito, facciamo una carrellata di alcuni comuni cibi  che solitamente consumiamo crudi, per cercare di  comprenderne le caratteristiche e le peculiarità.

  • Sushi: il sushi è un alimento preparato con pesce crudo e riso. Anche se il pesce crudo può essere una fonte importante di proteine e acidi grassi omega-3, può tuttavia essere contaminato da batteri e parassiti che possono provocare malattie. In sostanza, è possibile mangiare sushi durante la gravidanza, ma dovrebbe essere ben cotto. Dal punto di vista tecnologico, per garantirne la sicurezza, il pesce dovrebbe raggiungere una temperatura interna di almeno 63°C, tale da eliminare eventuali batteri patogeni che potrebbero essere presenti.
  • Uova crude: le uova crude o parzialmente cotte possono contenere alcuni microrganismi, tra i quali  la salmonella, che può causare infezioni intestinali gravi nella madre e provocare malformazioni congenite nel feto. Si consiglia, pertanto, che le uova siano sempre ben cotte, fino ad una temperatura interna di almeno 70°C.
  • Carne cruda: la carne cruda come la classica tartare di manzo tartare o il carpaccio, diffusa soprattutto come pranzo/cena estivo, può essere contaminata da Salmonella o Escherichia coli che, come abbiamo già detto in precedenza, possono causare gravi danni. La carne deve sempre essere cotta a una temperatura interna di almeno 63-70°C, in modo da uccidere questi eventuali microrganismi.
  • Verdure crude: le verdure crude come lattuga, rucola, spinaci o cavolo, ma anche la frutta, possono essere portatrici di batteri come la Listeria, che possono provocare infezioni alimentari gravi. Le verdure devono essere lavate accuratamente sotto l’acqua corrente prima di essere consumate. Si consiglia, inoltre, di utilizzare il bicarbonato di sodio puro durante le operazioni di lavaggio; questo aiuta a eliminare i batteri e i residui di terra e sporcizia dalla buccia dei vegetali crudi.
  • Latte crudo e formaggi: il latte crudo e i formaggi a pasta cruda, ovvero che non subiscono particolari trattamenti termici durante le loro fasi di produzione (come il gorgonzola, il roquefort o il camembert),  possono essere portatori di batteri,  come la Listeria e la Salmonella; è importante, quindi, durante la gravidanza, prediligere sempre  formaggi a pasta cotta,  latte e prodotti caseari pastorizzati (ovvero trattati termicamente a circa 70° durante la loro produzione).

Le intossicazioni alimentari

Abbiamo già precedentemente citato la definizione di tossinfezione, ma è importante sapere che i  rischi derivanti da essa  per le donne in gravidanza sono stati ampiamente studiati e documentati. Tra le complicazioni più comuni vi sono l’aborto spontaneo, la nascita prematura, la disfunzione a livello del sistema nervoso centrale del feto, la sindrome da stress respiratorio, la meningite, la sepsi e l’insufficienza renale.

Non solo, ma è bene ricordare che le  donne in gravidanza sono particolarmente vulnerabili a vari tipi di malattie alimentari, perché il sistema immunitario abbassa le  difese naturali per ospitare il feto. Questo rende più difficile per il corpo riconoscere e combattere l’infezione. Inoltre, il bambino richiede un maggior apporto di sostanze nutritive per crescere in modo sano, e quindi le gravi perdite di liquidi e di elettroliti, che possono derivare da problematiche di tipo gastro-intestinale, possono colpire il feto in modo rapido e brutale.

In molti casi, l’infezione alimentare è causata da veri e propri batteri che proliferano nei cibi. Tra i più comuni si annoverano la Salmonella, la Listeria, l’E. Coli e il Campylobacter.

Alcune di queste patologie sono portate dalle carenze di igiene nella preparazione degli alimenti (vedi più avanti il paragrafo Consigli pratici), mentre altre sono presenti nei tessuti degli animali e si diffondono attraverso il consumo di carne cruda e prodotti di origine animale.

Vediamo le caratteristiche principali delle patologie più comuni.

  • La Salmonella: è il batterio più frequente in caso di infezione alimentare; si trova principalmente nel pollame, nelle uova, nel latte crudo. I principali sintomi da esso derivanti sono, nella maggior parte dei casi, crampi addominali, febbre e diarrea.
  • La Listeria monocytogenes: si può trovare nel latte crudo, nei formaggi freschi, nei prodotti cotti, nelle insalate e nei prodotti a base pesce. Questo batterio può causare una patologia abbastanza grave, chiamata listeriosi, ovvero una sorta di infezione del sistema nervoso centrale che spesso si trasforma in meningite, portando fino alla setticemia.
  • L‘E. Coli: è importante precisare che è un microrganismo che si trova normalmente nel nostro intestino, ma se presente su alimenti, principalmente di origine animale, come carne cruda e insaccati, può causare problemi quali diarrea, vomito e forte dolore addominale. Solitamente è causato dal contatto diretto tra l’alimento e acqua reflua.
  • La toxoplasmosi: come abbiamo già detto precedentemente, è un’infezione causata da un parassita derivante principalmente dal contatto diretto con animali; se una donna incinta contrae la toxoplasmosi durante il periodo della gravidanza, il feto può essere colpito dal virus, che può causare danni permanenti al sistema nervoso. Per questo motivo viene sempre verificata l’eventuale presenta a livello ematico del microrganismo, per preservare la salute ed, eventualmente, poter intervenire in tempo.
  • Altri microrganismi patogeni che possono contaminare gli alimenti e causare malattie sono Vibrio (principalmente presente nel pesce non cotto),  Yersinia (acque reflue) e Cryptosporidium (da contatto con persone o animali infetti o da alimenti venuti a contatto diretto con questi).

Consigli pratici per il consumo di cibo crudo durante la gravidanza

Vediamo ora alcuni utili consigli pratici relativi ai cibi crudi che si assumono durante la gravidanza.

  1. Lava accuratamente: prima di mangiare qualsiasi frutta o verdura cruda, assicurati di lavarla in maniera adeguata utilizzando con acqua pulita. Questo aiuterà a rimuovere eventuali batteri, sporco o pesticidi residui sulla superficie.
  2. Evita alimenti ad alto rischio di batteri: come abbiamo detto precedentemente, certi alimenti crudi, come carne, pesce, molluschi e uova, possono rappresentare un maggior rischio di batteri. Assicurati che siano sempre adeguatamente conservati e preparati.
  3. Scegli frutta e verdura di stagione, di preferenza biologici: consumare frutta e verdura di stagione – in particolare quelli coltivati localmente – garantirà che siano più nutrienti e meno esposti a pesticidi e altri prodotti chimici.
  4.  Conosci il tuo produttore: quando acquisti alimenti crudi, come affettati o formaggi, è importante conoscerne il produttore e verificare che siano stati prodotti in modo sicuro e igienico.

Visti anche i benefici che gli alimenti crudi apportano, come possiamo integrarli nel quotidiano durante il periodo della gravidanza? Ecco alcune idee:

  • Prepara delle insalate di frutta mista (ad esempio mirtilli, kiwi, mango e ananas), lavandola in modo accurato.
  • Prepara delle salse di accompagnamento, come la salsa guacamole, abbinandola magari a delle chips di verdure.
  • Soprattutto durante il periodo estivo, realizza qualche smoothie di frutta e verdura, utilizzando verdure come spinaci e/o frutta (es. banana e ananas), magari aggiungendo del latte pastorizzato.

In conclusione, il consumo di cibo crudo durante la gravidanza può essere una scelta salutare, ma è importante essere consapevoli dei potenziali rischi e prendere precauzioni per evitare intossicazioni alimentari.

In generale, durante la gravidanza, consumare alimenti freschi e cucinati a casa è la scelta migliore. Non solo, ma ricordiamoci di seguire buone pratiche igieniche quando si manipolano gli alimenti, ad esempio lavarsi le mani, utilizzare utensili puliti, igienizzare le superfici di appoggio ed evitare di consumare cibi che sono stati in preparazione per troppo tempo.

Durante questo periodo particolare della vita è importante mettere in atto tutte le norme igieniche del caso, nutrendosi nel migliore dei modi e variando spesso le proprie scelte a tavola: come si dice, non si deve “mangiare per due” ma “due volte meglio”!

Fonti bibliografiche